Il meridiano della Cistifellea tende ad avere dei blocchi che limitano il flusso di energia. Quando l’energia è stagnante, si provano dolore e tensione e il movimento nella zona del blocco è limitato. Un po’ come quando il traffico va in tilt su una strada dove è stato aperto un cantiere, anche l’energia può essere influenzata in maniera negativa nel suo scorrere. E’ proprio come quando siamo colti da frustrazione nel bel mezzo di un ingorgo: quando c’è dell’energia stagnante in un meridiano ci possiamo sentire doloranti, frustrati, arrabbiati e limitati nel movimento.
Il meridiano della Cistifellea sembra essere molto incline ai blocchi. Esso corre dagli occhi, lungo il lato della testa, passando sulla parte laterale del collo, attraverso le spalle, lungo le nervature laterali, i fianchi, le ginocchi, le caviglie, terminando sul quarto dito del piede. A causa della sua posizione, i blocchi nel meridiano della Cistifellea spesso giocano un ruolo importante nel mal di testa, nella tensione alla mascella, nel dolore alle spalle, nel dolore sciatico, nel dolore all’anca, al ginocchio, alla caviglia e ai piedi.
In Cromopuntura utilizziamo un metodo molto efficace, che si ispira al massaggio degli agopunti di Penzel, per disperdere l’energia in eccesso dei meridiani. Con la luce colorata si va ad aprire un agopunto specifico e si lavora, subito dopo, con l’obiettivo di far tornare il flusso di energia al suo scorrere naturale. Di solito, l’efficacia di questa tecnica si mostra entro pochi minuti, con una riduzione significativa del dolore, fino alla sua scomparsa. Come mantenimento, tra una seduta e l’altra, può essere però utile eseguire dei movimenti semplici per evitare che i blocchi del meridiano si ripresentino. Chiunque può, in ogni caso, sperimentare questa pratica, priva di qualsiasi effetto collaterale.
Ecco i semplici movimenti da compiere:
1. Alzare le braccia sopra la testa – e continuare a respirare!
Mentre si inspira, allungare le costole, e sollevare le braccia verso il cielo. Questo esercizio funziona solo se si mantiene attiva la respirazione profonda. Se ci si sente troppo costretti nel respirare, abbassare le braccia fino al punto in cui si riesce a farlo liberamente.
2. Tendersi in alto e piegarsi da un lato – e continuare a respirare!
Meglio fare questo movimento tenendo sempre le braccia in alto. Non bisogna fare alcuno sforzo, mentre ci si sposta. Compiere il movimento un po’ alla volta sarà di grande aiuto. Subito dopo, tendersi verso il lato opposto.
3. Tendersi in alto e fare un torsione del bacino da un lato – e continuare a respirare!
Anche in questo caso, meglio tenere le braccia tese sopra la testa. Muoversi un po’ alla volta, senza sforzo e senza provare dolore. La torsione dovrà avvenire prima verso destra e poi verso sinistra, in modo da aprire il meridiano della Cistifellea da entrambi i lati.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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