Gli antibiotici sono indispensabili e possono anche salvare delle vite umane, ma continuano ad essere prescritti anche quando non occorre, causandone un abuso. Quando gli antibiotici vengono prescritti ai bambini per le malattie virali (piuttosto che batteriche) sono inefficaci e possono causare degli effetti collaterali anche permanenti, come mutazione della flora batterica e cambiamenti del metabolismo e del sistema immunitario.
Gli antibiotici continuano ad essere i più prescritti in età pediatrica: ad 1 bambino su 5, quando viene visitato, si consigliano questi farmaci. In 20 anni, il bambino medio segue circa 17 cicli di antibiotici! Purtroppo, l’abuso di antibiotici affonda le radici ancora prima: circa il 40% delle donne assume un antibiotico durante il parto, proprio quando i loro bambini stanno acquisendo i microbi fondamentali. In alcuni casi, gli antibiotici vengono somministrati anche ai neonati, come forma di protezione.
L’aumento in tutto il mondo della resistenza agli antibiotici ha messo da tempo in allarme parte della comunità medica. I batteri patogeni diventano resistenti agli antibiotici e quelli potenzialmente pericolosi che diventano immuni possono trasformarsi in batteri non curabili. Questo pericolo ha portato alcuni medici a ridurre la prescrizione di antibiotici, relegandola solo a quando è strettamente necessario. Tuttavia, come genitori è importante essere consapevoli di cosa sta accadendo ogni volta che ai bambini viene consigliato l’uso di questi farmaci.
Moltissime malattie infantili non ricevono alcun beneficio dagli antibiotici. Tra queste, raffreddore, mal di gola e infezioni alle orecchie. Gli antibiotici, infatti, uccidono i batteri, non i virus. Tutte queste problematiche, nella maggioranza dei casi, hanno un’origine virale e non batterica. Nonostante questo, molto spesso vengono prescritti antibiotici anche per le malattie virali, senza che questi abbiano alcun effetto.
Un uso eccessivo di antibiotici ha conseguenze a lungo termine per la salute dei bambini. Quando viene assunto un antibiotico per via orale, questo viene assorbito dall’intestino ed entra nel flusso sanguigno. Una volta in circolazione, raggiunge organi e tessuti, distruggendo i batteri dovunque li trovi. Gli antibiotici ad ampio spettro sono degli assassini particolarmente abili, che prendono di mira una vasta gamma di batteri, compresi quelli benefici.
I rischi a lungo termine provocati dagli antibiotici
Modifiche al microbiota intestinale
Ogni giorno si imparano cose nuove sul microbiota umano, che detiene la maggior parte delle cellule del corpo umano. Il 70% delle cellule del sistema immunitario risiede nell’intestino e il microbiota collabora con il sistema immunitario per proteggerci. I batteri intestinali influenzano: funzione immunitaria, metabolismo, nutrizione, disintossicazione, infiammazione, aumento di peso. Uno studio ha dimostrato che un singolo trattamento con antibiotici può portare a cambiamenti seri e a lungo termine nella flora intestinale. Nei bambini finlandesi, un singolo ciclo di antibiotici macrolidi ha causato stravolgimenti nella flora intestinale, invertiti solo due anni dopo la somministrazione. Questo vuol dire che la flora batterica impiega così tanto a riequilibrarsi che, per tutto quel tempo, le difese del bambino rimangono basse. Gli antibiotici macrolidi includono eritromicina, azitromicina e claritromicina. E’ possibile che l’influenza degli antibiotici sui batteri intestinali possa essere direttamente o indirettamente legata all’aumento del tasso delle malattie infiammatorie intestinali, di asma, allergie e alterazioni del metabolismo che si vedono nei bambini che assumono quantità elevate di antibiotici.
Infiammazione intestinale
Uno studio condotto in Danimarca ha dimostrato che l’84% dei bambini che sviluppano la malattia infiammatoria intestinale, hanno assunto antibiotici nel corso della loro vita. I bambini a cui erano stati prescritti, avevano tre volte in più la probabilità di sviluppare il morbo di Crohn rispetto ai bimbi che non ne avevano mai presi. Inoltre, ogni singolo ciclo di antibiotici è stato associato all’aumento del rischio del 18%.
Asma, eczema, allergie
L’asma ha il doppio della probabilità di svilupparsi nei bambini che hanno ricevuto antibiotici nel loro primo anno di vita. Il rischio aumentava nei bambini che ricevevano più di quattro cicli di antibiotici, in particolare quelli ad ampio spettro, come le cefalosporine. Sia l’uso degli antibiotici in gravidanza che nei primi anni di vita sono stati associati all’aumento del rischio di allergie alimentari. Più è elevato il numero dei cicli, più aumenta il rischio.
Peso e metabolismo
Gli antibiotici hanno un enorme impatto sulla salute metabolica e sul peso corporeo. L’uso precoce di questi farmaci aumenta il rischio di sovrappeso in età avanzata. La composizione del microbiota fecale nell’infanzia può predire se un bambino sarà in sovrappeso all’età di 7 anni. Grazie alla flora intestinale, i primi anni di vita sembrano essere un periodo particolarmente critico per lo sviluppo del metabolismo e del sistema immunitario, durante il quale anche dei problemi temporanei possono avere effetti duraturi.
Per ridurre la necessità di ricorrere all’uso degli antibiotici, è utile seguire alcuni suggerimenti:
- somministrare ai bambini una dieta a base di cibi integrali e nutrienti, per ridurre la probabilità, la frequenza e la gravità delle infezioni infantili
- abituare i bambini a lavarsi spesso le mani, per ridurre la loro esposizione ai germi infettivi
- se occorre, integrare alla dieta delle sostanze nutritive supplementari, che possano impedire o accorciare la durata delle infezioni
- incoraggiare il consumo di alimenti fermentati e fibre alimentari, per sostenere la salute dell’intestino; prendere in considerazione integratori probiotici e prebiotici.
- usare rimedi alternativi sotto la guida di un esperto di salute naturale, per ridurre la durate delle infezioni virali, migliorare l’immunità e dare sollievo ai sintomi.
Quando il medico sceglie di prescrivere un antibiotico, assicurarsi che sia certo che la problematica sia di origine batterica e se, altrimenti, non si possa perseguire una strategia alternativa di guarigione.
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Articolo di generazionebio.com
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