Nei primi anni ’90 la soia e i prodotti a base di soia esplosero sugli scaffali dei supermercati con la promessa di avere effetti generosi sulla salute.
Questo nuovo “cibo miracoloso” si diceva fosse in grado di abbassare i livelli di colesterolo, di diminuire l’intensità delle vampate in menopausa, di proteggere dal cancro al seno e alla prostata e di essere una valida alternativa alimentare per i vegetariani.
Qual è il problema di queste promesse? La maggior parte è falsa.
Purtroppo ciò che siamo stati portati a credere grazie ai media a proposito della soia non è altro che una bugia.
L’improvvisa ondata di raccomandazioni di consumare la soia per migliorare la salute non è stata altro che un intelligente espediente commerciale per ridurre il costo e il contenuto nutrizionale del cibo. Quella che fino al 1913 veniva ritenuta una piantagione minore, adesso ricopre 72 milioni di acri di terreno coltivabile solo negli USA.
La proteina isolata di soia si può trovare nelle barrette proteiche, nelle bibite sostitutive dei pasti, nelle bevande alla frutta, nelle zuppe e nelle salse, nei surrogati di carne, nei prodotti da forno, nei cereali per la colazione e altri integratori dietetici.
Gli sportivi sono avvertiti: molti integratori utilizzati per migliorare la propria performance e lo stato fisico contengono questo ingrediente e potrebbero causare effetti collaterali come diminuzione della libido e disfunzioni erettili – ed è solo l’inizio.
Se non siete vegetariani e non consumate latte di soia o tofu, è importante che sappiate leggere le etichette dei prodotti. Gli additivi di soia hanno molti nomi diversi e potreste acquistare un prodotto a base di soia geneticamente modificata senza saperlo.
Ecco una serie di nomi sotto cui la soia spesso si nasconde:
- monodigliceridi
- soya, soja o yuba
- TSF (farina strutturata di soia) o TSP (tessuto di proteine di soia)
- TVP (proteina strutturata vegetale)
- lecitina
- MSG (glutammato monosodico)
Uno dei peggiori problemi connessi con la soia dipende dal fatto che il 90% dei semi di soia cresce geneticamente modificati e vengono usati per produrre la proteina isolata di soia.
I semi di soia modificati sono destinati negli USA ad essere Roundup Ready, cioè vengono progettati chimicamente per resistere a pesanti dosi di pesticidi senza che la pianta muoia.
Cosa significa tutto questo per la vostra salute e quella del bambino che avete in grembo o che non è ancora stato concepito?
Il principio attivo degli erbicidi usati in questi casi si chiama glifosato, responsabile della distruzione del delicato equilibrio ormonale del ciclo riproduttivo femminile. E’ un distruttore endocrino che interferisce con l’aromatasi, un enzima che produce gli estrogeni.
In più, il glifosato è tossico per la placenta, responsabile della trasmissione dei nutrienti vitali dalla mamma al bambino e dell’eliminazione dei prodotti di scarto. Una volta che la placenta viene danneggiata o distrutta, può avvenire un aborto.
In quei bambini nati da madri esposte anche a una piccolissima dose di glifosato, si possono riscontrare diversi difetti di nascita.
Gli effetti a lungo termine del consumo di soia geneticamente modificata e di prodotti derivati dalla soia sono sconcertanti.
Nell’Aprile 2010, alcuni ricercatori russi dell’Institute of Ecology and Evolution of the Russian Academy of Sciences and the National Association for Gene Security, scoprirono che dopo aver nutrito tre generazioni di criceti con soia geneticamente modificata per due anni, alla terza generazione molti di essi avevano perso la capacità di riprodursi.
Un studio brasiliano pubblicato nel 2009 ha osservato l’impatto della soia sul sistema riproduttivo delle femmine di topo. Gli esemplari, alimentati per 15 mesi con soia modificata, hanno mostrato significativi cambiamenti nell’utero e nel ciclo riproduttivo, rispetto a topi femmina alimentate con soia organica o con altre sostanze.
Trasponendo i risultati sulle persone, le donne che si nutrono con soia OGM, come la proteina isolata di soia, sono maggiormente soggette a disfunzioni ormonali, come un sovraddosaggio di estrogeni, gli ormoni che stimolano la crescita dei peli, e al danneggiamento della ghiandola pituitaria.
Secondo il Dr. Stanley Ewen, le femmine di topo alimentate con soia OGM hanno probabilmente subito un aumento del progesterone, che può causare un aumento anche del numero di ovuli rilasciati durante ogni ciclo di ovulazione.
Si potrebbe pensare che questo porti a un’aumento della fertilità. Al contrario, secondo molti studi, le donne che consumano soia OGM sono maggiormente vulnerabili a sviluppare fenomeni di endometriosi, che può portare all’infertilità. Il consumo della soia modificata o dei suoi derivati può anche portare ad allungare le mestruazioni e a renderle molto più dolorose.
Questo disturbo si chiama menorragia e, ironia della sorte, molti spot hanno pubblicizzato l’arrivo di una nuova pillola che avrebbe risolto questa sindrome misteriosa. In verità la cura, per molte donne è molto semplice: quella di non fare più uso di soia e dei suoi derivati.
La soia non ha però effetti collaterali solo sulle donne.
Se siete atleti o praticate qualsiasi sport a livello dilettantistico e consumate le barrette proteiche diffuse tra gli sportivi, sinceratevi che nell’elenco degli ingredienti non sia presente la soia.
Eravate al corrente del fatto che i monaci che vivono chiusi nei monasteri e seguono una dieta vegetariana si aiutano proprio con la soia a smorzare la libido?
La soia può anche essere causa di disfunzioni erettili. Le due sostanze naturali contenute nella soia, la genisteina e la daidzeina simulano così bene l’azione degli estrogeni da essere in grado di causare una serie di effetti collaterali negli uomini:
- ingrandimento del seno maschile (ginecomastia)
- diminuzione della crescita di barba e peli
- diminuzione della libido
- sbalzi d’umore e attacchi di pianto
- disfunzioni erettili
- diminuzione degli spermatozoi
Uno studio ha documentato un caso di ginecomastia in un un uomo di 60 anni causato dall’assunzione di soia.
Per sostenere il fatto che la soia sia un alimento salutare, una fondazione privata di ricercatori ha rivolto l’attenzione agli asiatici, la cui dieta è ricca di soia, fra i quali si riscontrano minori casi di cancro al seno, all’utero e alla prostata. Purtroppo, però, sono stati omessi due dati importantissimi:
- gli asiatici, specialmente i Giapponesi, se da un lato sono a minor rischio di contrarre il cancro al seno e alla prostata, sono invece più soggetti a contrarlo all’esofago, alla tiroide, allo stomaco, al pancreas e al fegato
- gli asiatici seguono una dieta ricca di soia fermentata, che è l’unica ad offrire benefici per la salute
Sia la soia fermentata che quella non fermentata contengono delle imitazioni di ormoni nella forma di isoflavoni goitrogeni, in grado di sopprimere ogni funzione della tiroide. Ne possono conseguire quindi molti problemi di salute, come ansia e sbalzi d’umore, insonnia, difficoltà a perdere peso, infertilità, disturbi digestivi, allergie ai cibi e molto altro.
La soia non fermentata, inoltre, è stipata di acido fitico, un fattore antinutrizionale che assorbe ogni nutriente vitale dal corpo. Questo, in più, blocca l’assorbimento di minerali essenziali come calcio, magnesio, rame, ferro e zinco.
In ogni caso, la soia fermentata produce anche effetti benefici sulla salute. Ecco qualche esempio di prodotti a base di soia fermentata:
- Tempeh, un alimento fermentato ricavato dai semi gialli di soia, noto anche come carne di soia
- Miso, un condimento derivato dai semi della soia gialla, di origine giapponese
- Natto, un alimento tradizionale giapponese prodotto attraverso la fermentazione di semi di soia, diffuso soprattutto a colazione, essendo un alimento ricco di proteine
- Salsa di soia, tradizionalmente prodotta con la fermentazione della soia con sale ed enzimi; bisogna però fare attenzione perché alcuni marchi immettono sul mercato delle salse di soia prodotte artificialmente attraverso dei processi chimici
Chi consuma abitualmente e apprezza il tofu, è meglio ne interrompa l’utilizzo poiché si tratta di un prodotto derivato dalla soia non fermentata.
Quindi la promessa che la soia possa prevenire l’osteoporosi, diminuire il rischio di malattie cardiovascolari e la demenza senile, che protegga dal rischio di cancro alla prostata, al fegato e ai polmoni è veritiera, ma solo se la soia è fermentata.
Questo poiché la fermentazione della soia distrugge le sostanze dannose di cui si è parlato in precedenza, rendendola adatta al consumo alimentare. Inoltre, i prodotti citati, derivati dalla soia fermentata, sono ricchi di vitamina K2, che insieme alla vitamina D agisce a beneficio della salute. La vitamina K regola la coagulazione del sangue e previene cancro, osteoporosi e malattie cardiache. La vitamina D è essenziale per qualsiasi funzione dell’organismo.
Va da sé che, chi segue una dieta vegetariana e ha rimpiazzato la carne con della soia non fermentata, che contiene l’acido fitico che assorbe tutti i nutrienti dall’organismo, sarà a rischio di una grave carenza di minerali. Inoltre, il processo di isolamento della proteina della soia prevede un lavaggio dentro a dei contenitori di alluminio. Il rischio è che dei frammenti di alluminio restino all’interno del prodotto finale. L’alluminio può essere causa di effetti collaterali sul cervello, come difficoltà di apprendimento, comportamenti antisociali, demenza e morbo di Alzheimer.
I vegetariani hanno molte altre alternative per rimpiazzare la carne:
- i fagioli sono un prodotto economico, ricco di proteine che può essere consumato da solo o aggiunto all’insalata, o servito come contorno. L’ideale è acquistare dei prodotti biologici e lasciarli in ammollo per 12 ore prima di cucinarli
- le noci sono un alimento altrettanto ricco di proteine, così come le mandorle, preferibilmente biologiche
- i semi di lino sono un’altra fonte di proteine, poiché ricchi di omega 3. Si possono consumare nell’insalata o sbriciolare nello yogurt
- la quinoa è un alimento granulare senza glutine, che si può gustare come un cereale o come contorno
Per chi ha delle intolleranze al lattosio e ha sostituito il latte con la soia, ci sono due opzioni più salutari: latte di riso e latte di mandorla.
Non lasciatevi quindi più ingannare dalle false promesse e dalle bugie che vengono diffuse sulla soia. Cancellatela dalla vostra alimentazione, optando solo, ma con moderazione, per quei prodotti derivati dalla soia fermentata.
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Articolo di generazionebio.com
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