Nei primi anni di vita, nessuna bambina sente il suo corpo come un problema fondamentale. Le bimbe amano ballare, muoversi e divertirsi.
Ad un tratto, subentra un cambiamento. Per qualcuno succede nell’età pre-puberale, per altre nell’adolescenza.
Non conosco nessuna donna per la quale il suo corpo non rappresenti un problema
Germaine Greer
Spesso questo rapporto di amore-odio verso di sé nasce proprio da bambine. Basta che qualcuno apostrofi la ragazzina con un aggettivo che abbia una sfumatura negativa in merito al suo corpo, seppure scherzoso, e quel messaggio penetra nel midollo e resta lì. Per anni.
Poi ci sono bambine che sperimentano abusi anche peggiori, di tipo fisico, assumendosene la colpa, attribuita in primis al loro corpo.
Qualunque sia la ragione, crescere con l’idea che il proprio corpo abbia qualcosa che non va è traumatico. Purtroppo, ciò che spesso viene ignorato, è che questo è il problema che rappresenta il retroscena della maggior parte dei problemi di salute delle donne adulte. Chi non ha subito abusi verbali o fisici in merito al proprio corpo, in genere cresce con delle difese immunitarie più forti ed è più resistente anche di fronte a stress psicologici o emotivi che si incontrano lungo la strada.
Si può guarire, però. Anche da adulte.
Ci sono dei mezzi che permettono di riconquistare la propria autostima, di riconnettersi in maniera armoniosa al proprio corpo e di migliorare, di conseguenza la salute.
Possono farlo tutte: le ragazzine, ma anche le signore più attempate. Non vi è limite di età. Ciò che conta è in assoluto la volontà ferrea di andare a sciogliere quelle credenze negative che si sono, negli anni, cristallizzate nel sistema energetico.
La salute della donna va incoraggiata su tre livelli, integrando sia quello fisico che il mentale e lo spirituale. Altrimenti non si avranno soluzioni durature.
Spesso bisogna persino risalire alla nascita, o al periodo prenatale, per regolare informazioni che hanno disturbato la percezione del proprio corpo. Finché non si fa questo, ci sarà sempre una voce soffocata che disturberà la nostra esistenza: quella della bambina ferita che ancora sta piangendo dentro di noi.
Solo così sarà possibile recuperare quel potere interiore che permetter di essere floride, in salute e felici. Ma non solo, perché questo genere di risoluzione può essere di enorme sostegno anche nel risanamento di relazioni amorose travagliate.
Un lavoro energetico si rivelerà allora indispensabile e dei risultati eccellenti in questo senso sono offerti dalla Cromopuntura, che riesce a raggiungere in profondità – attraverso le frequenze dei colori – quella vibrazione disarmonica attraverso la quale ci parla proprio quella bambina ferita che c’è dentro ognuna di noi.
Parallelamente ad un percorso del genere, è possibile muovere qualche piccolo passo in autonomia.
La D.ssa Christine Northrup lavora da anni con le donne, mostrando loro la strada della guarigione alla loro bimba interiore. Da esperta, consiglia di assumere qualche sana abitudine quotidiana.
- Dire a se stesse ti amo allo specchio, guardandosi fisso negli occhi
- Tenere sotto controllo costante i livelli di vitamina D
- Fare una passeggiata di 20 minuti almeno 3 volte a settimana, oppure danzare in casa mentre si passa l’aspirapolvere, ascoltando le proprie canzoni preferite
- Attaccare dei post-it sul frigorifero, sullo specchio del bagno e altrove in casa con scritto RESPIRA. Ogni volta che se ne vede uno, respirare 5 volte profondamente attraverso il naso, per bilanciare il sistema nervoso e gestire gli ormoni dello stress
- Svuotare e lucidare il lavandino ogni notte prima di andare a dormire. Questo gesto rappresenta il nucleo di controllo che porta ordine in tutto il resto della vita.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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