La sensazione di rifiuto da parte di entrambi i genitori è devastante per un figlio e ha delle conseguenze profonde sullo sviluppo della sua personalità. Una recente ricerca ha però messo in luce come il rifiuto da parte del padre sia molto più dannoso.
Ronald Rohner dell’Università del Connecticut fa parte del team che ha condotto lo studio e spiega come, dopo oltre 50 anni di approfondimenti a livello internazionale, sia emerso che nessun’altra esperienza ha dimostrato di avere una così forte influenza sulla personalità come l’essere rifiutati dai genitori. I bambini che hanno vissuto questa esperienza tendono a diventare più ansiosi ed insicuri e a sviluppare un atteggiamento ostile e aggressivo verso gli altri. Questo genere di esperienza imprime un dolore che tende a resistere fino all’età adulta, rendendo difficili le relazioni amorose.
Un altro dato interessante emerso è che, quando una persona prova dolore fisico, si attiva la stessa area del cervello che viene stimolata quando un individuo si sente rifiutato. La sola differenza è che questo dolore emotivo può essere rivissuto e ravvivato continuamente, per anni.
Inoltre, lo studio ha messo in luce come l’abbandono e il rifiuto da parte del padre possa spesso lasciare delle tracce più profonde sullo sviluppo della personalità, se paragonate a quello della madre. Una possibile spiegazione è che il bambino tende a prestare più attenzione al genitore che percepisce come maggiormente influente, quello che detiene maggior potere e prestigio interpersonale.
Qualunque sia la ragione dietro al maggiore danno causato dalla sensazione di rifiuto da parte del padre, è stato stabilito che l’attenzione che si riceve dal papà ha un impatto molto forte sullo sviluppo della personalità del bambino. Questo fa capire quanto sia importante il ruolo del padre, quanto il suo amore sia pari a quello della madre. Molti papà tendono a scappare dal loro ruolo emotivo, perché si sentono insicuri all’interno della famiglia. Spesso sono le madri stesse ad escluderli. La verità è che il padre ha un ruolo molto influente e deve assolutamente essere coinvolto nella crescita emozionale dei figli.
E’ molto importante sottolineare come il sentimento di abbandono si possa provare anche quando il padre non ha lasciato il tetto famigliare in senso letterale, ma è poco presente, spesso al lavoro e molto poco coinvolto nelle attività scolastiche e di gioco dei propri figli.
Il ruolo del padre riveste un ruolo fondamentale specialmente nella vita delle figlie femmine e nel loro sviluppo emotivo.
Uno studio pubblicato sul Journal of Family Psychology ha dimostrato come un buon rapporto con il padre porti le figlie a sviluppare meno ansia e depressione, oltre che a saper gestire meglio gli stress quotidiani. Inoltre, sarebbero molto più a loro agio nell’esprimere i propri sentimenti e ad aprirsi agli altri, specialmente ad un futuro partner.
Quando un padre è in grado di stringere una relazione sana con le proprie figlie, le aiuta ad avere migliore autostima, a controllare meglio la loro vita e ad avere più successo, sia nel lavoro che nelle relazioni.
In questa società in qui sono numerose le mamme single, rispetto ad un tempo, c’è una tendenza a pensare che il ruolo del padre sia marginale e che si possa da sole crescere dei figli sani e felici. A quanto pare le cose non stanno proprio così.
Per questa ragione, la figura del papà deve essere rivalutata, allo scopo di costruire una società del futuro più equilibrata, serena e capace di affrontare le sfide del quotidiano.
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Articolo di generazionebio.com
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