Avere speranza significa molto di più che augurarsi il meglio. Vuol dire avere il desiderio di perseguire i propri obiettivi e di trovare il modo giusto per realizzarli. La speranza non è solo un sentimento positivo. Uno studio recente ha messo in evidenza come questa aiuti a proteggere il cervello contro l’ansia.
Lo studio in questione è stato condotto in Cina, da alcuni psicologi che hanno scoperto come la speranza prevenga gli stati di ansia. Ma c’è dell’altro: essi sono stati capaci di espandere la nostra comprensione di come questa funzioni.
La speranza viene considerata come un tratto caratteristico di una personalità stabile. Per questo motivo, i ricercatori hanno ipotizzato di poter localizzare dove viene attivata nel cervello la speranza. Grazie a questo studio, in realtà, essi sono andati ben oltre: non solo hanno capito dove potenzialmente la speranza risiede nella nostra testa, ma hanno anche capito come questa sia capace di fare da scudo e proteggere il cervello dagli effetti dell’ansia.
Gli scienziati definiscono la speranza come un elemento importante nella psicologia positiva e la riferiscono alle aspettative orientate all’obiettivo di un individuo, che includono sia il desiderio di perseguire dei traguardi, che la volontà di trovare il modo migliore per farlo.
A questo studio hanno partecipato 231 studenti che frequentano le scuole medie di Chengdu, in Cina. I ragazzini sono stati testati attraverso dei questionari, utilizzando sia la scala di misurazione della speranza DHS che il test Strate-Trait per l’ansia. Oltre a questo, è stato fatto uso della risonanza magnetica funzionale. Una volta analizzati i dati, utilizzando l’ampiezza frazionaria di fluttuazione a bassa frequenza (fALFF), è stato scoperto che la presenza del tratto della speranza è legata a valori inferiori di fALFF nell’area bilaterale della corteccia orbito-frontale media del cervello. Questa è la regione coinvolta nel processo di ricompensa, nella produzione delle motivazioni, nella risoluzione dei problemi e nel comportamento orientato ai propri obiettivi.
La corteccia orbito-frontale si trova al di sopra delle orbite degli occhi e risale di diversi centimetri alla base frontale del cervello.
Gli scienziati hanno scoperto che la speranza funziona come mediatore tra l’attività di questa area cerebrale e l’ansia.
Sarebbe stata quindi prodotta la prova che la speranza ha una sua presenza fisica nel cervello. La correlazione tra speranza e ansia era in verità già stato stabilito da diversi studi precedenti, condotti in Kansas e a Hong Kong.
La ricerca più recente illustrata in questa sede ha invece coinvolto un team di scienziati dell’Università del Sichuan e il centro per la salute mentale a Chengdu, in Cina.
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Articolo di generazionebio.com
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