Chi già conosce l’Ho’oponopono, sa che questa pratica aiuta a ripristinare l’armonia interiore e quella con gli altri.
La pratica profonda del perdono offre dei benefici immediati.
L’Ho’oponopono appare come una sorta di mantra, in cui si ripete la formula
mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo
che contribuisce a compiere una pulizia mentale e spirituale profonda. Questa pratica viene riconosciuta come utile al perdono e alla riconciliazione, oltre che alla pulizia del pensiero negativo, che spesso è all’origine di problemi e di malattie. La traduzione letterale del termine Ho’oponopono è mettere a posto, mettere in ordine, correggere, regolare, organizzare, rettificare.
Quando si pronuncia questa formula, spesso vengono in superficie diverse domande. Perché mi spiace? Che cosa mi dispiace? Qual è il senso del perdono in questo momento della vita? Per cosa sono grato?
Si può lavorare con questa formula sia quando c’è qualcosa da risolvere che ogni volta che si vuole semplicemente svuotare la mente, senza uno scopo preciso. Si scoprirà che si proverà un senso immediato di pace interiore e di armonia. E’ un po’ come se essa avesse il ruolo di un diapason. Ciascuna ha in verità un tono differente, che aiuta a risintonizzare quelle parti disarmoniche di noi stessi. Quando c’è caos, questa formula riporta quiete e calma. Si svuota.
Il concetto di vuoto è importante, perché tutti lo temono. Ma la saggezza sta proprio nel vuoto. Nell’essere spensierati. Solo nel vuoto la luce può fare breccia. Fino a quando la mente è nel caos, la luce non riuscirà a penetrare.
L’Ho’oponopono è una tecnica molto potente. E’ in grado di portare unione là dove persistono divisioni per distanza, lingua, credenze culturali e religiose, classe e gerarchia. Tutti concordano, infatti, con l’idea che i concetti che compongono la formula sono tutti preziosi.
Il livello di consapevolezza che questa pratica è in grado di stimolare si estende ben aldilà delle sue radici hawaiane, ma abbraccia qualunque cultura esistente sul pianeta. Si comprende allora come, se è vero che esiste una coscienza collettiva, come suggerì Jung, sia un mezzo non solo per guarire noi stessi, ma anche tutto il resto del mondo.
A livello individuale, l’Ho’oponopono porta alla consapevolezza che la discordia che c’è in noi e nel mondo esteriore sia causata da “errori” nel pensiero, che sono cristallizzati nei nostri ricordi, sia quelli personali che quelli collettivi. Con questa pratica, si tende ad accedere a questa memoria collettiva per fare pulizia.
Non è un concetto nuovo che per cambiare il mondo intorno a noi sia indispensabile sostenere in primis il proprio sviluppo personale, attraverso l’assunzione di responsabilità e la volontà di passare all’azione.
Questa pratica tradizionale hawaiana ha tutte le carte in regola per essere uno strumento efficace per raggiungere questo scopo.
Esistono gruppi e associazioni che organizzano pratiche di gruppo. Qui c’è la possibilità di imparare nel dettaglio come si fa, così da poter attuare l’Ho’oponopono in maniera efficace, successivamente, anche da soli. E’ facile individuarle a livello locale, basta consultare il web.
Fino ad allora, ripetiamo insieme
mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo
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Articolo di generazionebio.com
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