La vita è un continuo e costante cambiamento. Tutto ciò che non cambia, che è statico, non è morto, ma inanimato, congelato.
Già Aristotele si espresse in merito allo scopo della vita, più di 2300 anni fa. Egli disse che lo scopo e il significato della vita si esprimono nella felicità. Ogni cosa che desideriamo e ogni obiettivo che perseguiamo li cerchiamo perché siamo sicuri che ci rendano felici. Altrimenti, perché mai dovremmo ricercare la conoscenza, l’amore, l’accettazione, il successo, l’illuminazione, persino i beni materiali, se questi non dovessero portarci alla felicità? C’è forse qualcuno che insegue obiettivi che possano renderlo triste?
La felicità è l’unico scopo possibile della vita, poiché è l’unico obiettivo fine a se stesso. Non ha necessità di arrivare a nient’altro.
Ma cos’è esattamente la felicità?
E’ un concetto un po’ fumoso, che può avere diversi significati per ciascuno di noi.
Se allora non sappiamo precisamente cosa sia, come facciamo a trovarla?
E’ possibile fare un esperimento: chiudere gli occhi e ricordare un momento di estrema felicità nella nostra vita. Bisogna sentire quel momento, mentre ravviviamo il ricordo. In generale, ciò che ne deriva è che ogni momento di felicità è caratterizzato da una cosa comune: la sensazione che tutto è così come deve essere. Come se tutto fosse delizioso, magico. Non perfetto, ma meraviglioso così com’è. Come se non mancasse niente, nulla fosse superfluo, nulla ci spaventasse. Quando si è felici, si prova una sensazione di pace, sia con noi stessi che con il mondo che ci circonda.
Quando siamo felici, abbiamo certezze, confidiamo nel momento presente. E’ una sensazione non soltanto emotiva, ma che ci abbraccia su più livelli: fisico, simbolico, sensuale, energetico, intellettuale e persino filosofico.
Per tutte queste ragioni, la vita andrebbe vissuta imparando ad avere fiducia in quello che è e che tutto è perfetto così. Questo atteggiamento va a stimolare delle sostanze chimiche che fluiscono nel nostro corpo, generando una sensazione di felicità. E’ come se si allenasse il corpo a sentirla, questa pace interiore.
Non serve nessun evento esterno per creare la felicità. Non occorre trovare qualcosa che ci renda felici. Basta insegnare al proprio corpo e alla mente subconscia ad essere felici di ciò che si ha.
Proprio così: la felicità è la sensazione che tutto, assolutamente tutto, sia perfetto così com’è.
L’uomo è venuto al mondo per essere felice. Ha diritto alla felicità.
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Articolo di generazionebio.com
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