La differenza che intercorre tra un individuo adulto e il bambino che è stato è più che mai palese. Basta pensare a noi stessi, per renderci conto di come le cose siano cambiate da allora.
Da piccoli avevamo un sogno. Ci chiedevano cosa avremmo voluto fare da grandi e rispondevamo sicuri, in modo fantasioso, senza farci frenare da alcun limite, senza pensare agli introiti, ma solo per pura e istintiva passione.
Poi ci iscriviamo a scuola e iniziamo a scegliere le materie in cui specializzarci in base alla disponibilità del lavoro – che però è un settore in continuo cambiamento, che non garantisce più nulla a lungo termine – dimenticandoci dei nostri sogni.
Quanti si riconoscono in questa storia? Molti, se non tutti. Dentro di noi ci può essere una ballerina che non vede l’ora di realizzarsi, uno scultore, un musicista. Però ci è stato detto che di arte non si vive e allora abbiamo messo da parte la nostra indole. O, semplicemente, le materie a scuola erano così difficili e lo studio impegnativo, da dissipare tutta l’energia che avremmo potuto canalizzare verso una qualsiasi forma di creatività.
Oggi la società non sa più cosa sia la creatività, non in modo massiccio almeno. Essa è costituita da una moltitudine di soggetti anonimi che ogni giorno passano il tempo a fare cose noiosissime, si alzano, vanno al lavoro, tornano a casa, mangiano, dormono. E via di nuovo così il giorno dopo.
Il corto realizzato dagli animatori Daniel Martinez Lara e Rafa Cano Méndez, consiste in una breve storia di 7 minuti che parla di Copi e di suo figlio Paste (chiaro rimando al copia/incolla che facciamo al computer). Copi insegna a suo figlio come vivere, qual è il comportamento corretto e accettabile da tenere e Paste appena entra a scuola si trasforma: da bambino felice e vivave, diventa tristissimo e svogliato e qualsiasi piccolo segno di impegno viene sradicato.
Sarebbe fin troppo facile criticare Copi, ma mettiamoci nei suoi panni: è semplicemente un padre che insegna a suo figlio ciò che è stato insegnato a lui in precedenza: fai questo e avrai successo; fai quest’altro e fallirai. Ognuno di noi è vittima di altre vittime.
Il corto ha visto il suo debutto nel 2015 e ha ricevuto oltre 80 premi nei festival dove è stato presentato, in giro per il mondo.
Il filmato fa certamente riflettere su quelli che sono diventati i valori della nostra società.
La cosa positiva è che si è sempre in tempo per risvegliarsi e cambiare, finalmente, paradigma.
Buona visione!
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.