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Come andare in vacanza e riposarsi davvero

di Generazione Bio 28 Giugno 2017
di Generazione Bio 28 Giugno 2017
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È possibile trascorrere davvero delle vacanze riposanti e rigeneranti, che permettano di rientrare alla routine quotidiana risanati, carichi e pieni di nuove idee da realizzare? Certo. Però è indispensabile rilassarsi veramente.

Proprio così, perché non è scontato che in vacanza ci si rilassi. Per molte persone, significa soltanto cambiare attività.

Molte persone lavorano duramente per mesi, poi vanno in vacanza – una delle rare occasioni dell’anno in cui recuperare davvero – e fanno più o meno lo stesso. Questo non significa che continuino a fare le stesse attività, ma trasferiscono le loro abitudini semplicemente in un altro luogo, rendendo vana la possibilità di riposarsi.

Si corre anche in vacanza

Il ritmo che seguiamo nella nostra vita cittadina è tutto tranne che lento. Si corre all’infinito, senza misura. Ci alziamo presto, dobbiamo correre in auto o per prendere l’autobus, lavoriamo, torniamo a casa dove ci aspettano le faccende domestiche, andiamo a dormire e il giorno successivo si ricomincia da capo. Spesso anche il fine settimana è caratterizzato da ritmi simili, perché c’è del lavoro arretrato da recuperare, per poi correre verso qualche ora di intrattenimento: le uscite con gli amici, la visita ai musei, la partecipazione ad eventi culturali.

Siamo di corsa quando lavoriamo. Siamo di corsa quando dormiamo. Siamo di corsa quando si tratta di divertirci.

Lo stesso vale anche in vacanza, per tutti coloro che pianificano attentamente le giornate, per fare, vedere e provare più cose possibili. Così, però, il cervello continua ad elaborare informazioni, è proiettato nel futuro, si ferma solo per dormire. Proprio come quando, durante l’anno, pianifica il lavoro, gestisce la comunicazione e organizza tutto ciò che è indispensabile fare nella vita privata.

C’è chi va una settimana in un paese caldo e passa tutti i giorni della vacanza in movimento. Corre verso l’aeroporto, poi, ogni giorno, si sposta da un luogo all’altro, per visitare siti diversi; di corsa per non perdersi niente. Tutte cose che continuano a provocare stress e tensione.

La fretta, la costante attività, l’assimilazione di nuove informazioni, lo stress della pianificazione, quindi, restano. Cambia solo sfondo: dai palazzi grigi della città, si passa a paesaggi con palme e spiagge mozzafiato. La conseguenza è che non ci si rilassa veramente.

Perché si trasferisce la frenesia anche in vacanza?

Molte persone non concepiscono una vacanza come un semplice svago, ma come un’opportunità per vivere delle esperienze diverse nel più breve tempo possibile. Un desiderio comprensibile, se lo scopo è quello di dare colore ad una vita monotona. Se però si tratta di essere continuamente in movimento, perché altrimenti si soffre di noia, c’è qualcosa che non va.

C’è anche da tenere presente che spesso è difficile rompere il ritmo a cui si è abituati durante l’anno. Un cervello programmato a lavorare senza sosta per tanti mesi consecutivi, funziona come una macchina e tenta di elaborare costantemente informazioni. Anche in vacanza, ne richiede di nuove.

Infine, per alcuni individui fermarsi rappresenta un vero e proprio tormento, perché significa prendere del tempo per stare con se stessi, con i propri pensieri, le proprie pulsioni e questa cosa può apparire davvero spaventosa. Meglio continuare a correre, senza ascoltare i messaggi del cuore.

Tutto questo, però, ostacola un buon riposo, necessario ad una buona salute fisica e mentale. Mantenendo ritmi così elevati, è impossibile sbarazzarsi dallo stress, anche di fronte alle esperienze apparentemente più esilaranti. L’iperattività è un fuoco che brucia letteralmente le persone e che sfocia, a lungo termine, in depressione e ansia.

Almeno in vacanza, quindi, è necessario rallentare il ritmo, per mettere ordine ed equilibrio dentro se stessi. Ci sono alcuni motivi primari, per concedersi una vacanza finalmente rigenerante.

  1. Abbiamo bisogno di riposare
    Riposarsi non significa fare cose diverse, ma cambiare passo. Il cervello ha bisogno di tempo per ricaricarsi e va svuotato da pensieri, preoccupazioni e pianificazioni. Certo che è difficile fare una vacanza senza organizzare nulla. Ma basterebbe scegliere un luogo, partire, arrivare e poi fermarsi. Finalmente. La maggior parte del tempo dovrebbe essere caratterizzata dal riposo: sedersi in contemplazione, restare in silenzio, abbandonarsi alla natura. Godersi un tramonto sul mare, ascoltare il canto degli uccellini, lasciarsi avvolgere da un cielo stellato. L’ideale è impegnarsi per restare sempre nel presente, senza proiettarsi in piani futuri, ma godendosi ogni attimo pienamente. Questo atteggiamento può riservare delle sorprese immense a chi non è abituato ai benefici che può offrire. La vacanza sembrerà addirittura più lunga e più appagante.
  2. Abbiamo bisogno di trovare ispirazione
    La tragedia dell’uomo moderno deriva dal fatto che raramente egli resta da solo con i suoi pensieri. Quando è al lavoro è circondato dai colleghi, poi torna a casa e ci sono la famiglia e le mille attività da svolgere. Quando apparentemente fugge dal caos, anziché utilizzare questa opportunità, corre a destra e sinistra e resta impegnato in attività mentali, seppur diverse. Questo lo fa allontanare dai suoi veri desideri, da se stesso e dalla capacità di vivere nel presente. Si sente allora insoddisfatto e infelice, anche se non sa il perché. La vacanza è una delle poche opportunità per fare un reset totale e prendere una pausa per comprendere a che punto si è arrivati nella vita e recuperare un nuovo sguardo sul futuro. Chi è continuamente immerso nelle faccende frenetiche del quotidiano, difficilmente riesce ad elaborare qualcosa di nuovo e avere nuove ispirazioni. Le idee migliori nascono sempre dalla calma, dalla mancanza di attività, persino dalla noia! Questo non significa stare costantemente immersi nel nulla, in vacanza, quanto concedersi poche piccole attività appaganti: una nuotata in un mare cristallino, dello yoga, una passeggiata. E poco altro.
  3. Se facciamo troppo, non ci godiamo nulla
    Se ad esempio pianifichiamo di visitare un continente, o anche solo una nazione, finiremo per correre da un’area all’altra per fare più esperienze possibili. La conseguenza è che ci perderemo un sacco della bellezza di ciascuno di quei posti. Li visiteremo con estrema superficialità. L’ideale è concentrarsi su un luogo, al massimo due. Questo lo fanno in pochi perché il cervello, abituato alla frenesia, detta costantemente ritmi elevati. Ne diventa in un certo senso dipendente. E si finisce per non vedere lo splendore che si ha sotto al naso. Solo una mente calma nota i particolari e ne fa tesoro, arricchendosi.

Cosa fare?

Il suggerimento è quello di provare, nel corso delle prossime vacanze, a cambiare ritmo. Dormire a sufficienza, anche se non troppo. Stare in spiaggia, godersi il paesaggio. Concedersi qualche attività, ma non troppe. Inizialmente si proverà disagio, perché il cervello non vorrà adattarsi. Ma con un po’ di pazienza, rallenterà facendoci sentire finalmente meglio. Inoltre, non è il caso di pianificare l’intera vacanza: meglio scegliere di volta in volta cosa fare, lasciarsi sorprendere dalla spontaneità.

Sarà una vacanza indimenticabile!

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Articolo di generazionebio.com
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Esperta in Cromopuntura secondo Peter Mandel
Specializzata in lettura e analisi ETD
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