Il dono più grande che possiamo fare a chiunque consiste nell’offrire una testimonianza di fiducia nei confronti del mondo, dell’Universo, dell’Esistenza, di Dio – chiamatelo come volete.
Il dono perfetto è quello che accende o riaccende la speranza di vivere in un contesto migliore di quello che i nostri occhi vedono, di quello che le nostre orecchie sono abituate a sentirsi raccontare.
Parliamo di generosità, certo, ma anche di qualcosa di più, e di diverso.
Parliamo di un’iniziativa rivoluzionaria.
Abbiamo sempre la potenzialità di rivoluzionare la vita di chi incontriamo, di chi conosciamo, di chi non conosciamo, di una persona che magari abbiamo trascurato, o sottovalutato, per anni – fino a questo momento.
Il momento in cui, magari scansionando con lo sguardo gli articoli esposti in una vetrina, pensiamo a lei.
Non è Natale, non è il suo compleanno.
Non è tempo di regali.
Allora è proprio il momento giusto per provare la magia del dono.
Il dono, oltre a essere gratuito, deve essere inatteso, deve snobbare il calendario delle ricorrenze.
Deve avere qualcosa di inaudito, pur nella sua semplicità materiale, o nel suo irrisorio prezzo di mercato.
Deve essere qualcosa che obblighi a smettere di ragionare, di capire.
Qualcosa che spinga a chiedere:
perché?
Non c’è un perché.
Perché ho pensato a te.
Punto.
A questo punto non siamo più semplicemente generosi, carini.
A questo punto passiamo dalla parte dell’Universo. Niente di meno.
Diventiamo suoi strumenti, canali, emissari.
Ed è un donare che in realtà è un contraccambiare l’abbondanza di ogni bene che da sempre riceviamo, dalla vita all’acqua, dal sole al cibo, alla bellezza interminabile del mondo.
Quando doniamo diventiamo anche noi così, come l’Universo, diventiamo in-finiti, ovvero diamo un impulso alle persone, alle cose, agli eventi, che non finisce nella soddisfazione di una comune aspettativa.
Un impulso che come un’onda nel mare a un certo punto scomparirà alla nostra vista – e non potremo minimamente immaginare quanto lontano potrà arrivare.
Ah ah, non sa cos’è un non compleanno! Che ignara! Uh uh!
Ebbene… Io la deluciderò
Noi tutti abbiam un compleanno ogni anno
Ed uno solo all’anno, ahimè, ce n’è
Ah, ma ci son trecensesantaquattro non compleanni
E questi preferiamo festeggiar
Ma allora oggi è anche il mio non compleanno!
Davvero?! Com’è piccolo il mondo!
Se avete visto almeno una volta “Alice nel paese delle meraviglie”, conoscete bene questo passaggio, in cui si autorizza a festeggiare tutto l’anno, senza motivi precisi. Può far sorridere, ma quasi sempre la letteratura e la cinematografia esplicitamente rivolte a un pubblico non adulto sono caricate di significati ben più profondi di quanto a prima vista non sembri.
Alice è attratta dal canto di festeggiamento proveniente da una casa, chiede il permesso di entrare e, sulle prime, le viene risposto che non c’è posto.
Lei si scusa dicendo che quei canti le erano tanto piaciuti.
Questa confessione abbatte le difese dei banchettanti, e viene invitata alla festa.
Qui le viene spiegato il concetto del non compleanno. Che è solo la punta dell’iceberg.
Prima c’è la percezione dell’allegria, della festa, il profumo di qualcosa che ci attrae.
Così come il sorriso delle persone, che rivela uno stato di benessere che spesso ci limitiamo a invidiare, dimenticando che è sempre alla nostra portata.
In seconda battuta c’è il desiderio di partecipare alla festa, e la prima reazione di autodifesa da parte di chi ignora le nostre intenzioni.
È a quel punto che Alice sfodera candidamente la carta vincente: scusate, non volevo essere invadente, MA IL VOSTRO CANTO ERA COSÌ BELLO.
Un semplice complimento? Può darsi.
Ma è in grado di farle ottenere il lasciapassare per la festa. Quindi è qualcosa di più.
Un complimento sincero, è anche questo un dono.
Uno di quei doni in grado di farci sentire l’abbraccio benevolo dell’Universo.
Nessuno è così ricco o felice da poterne fare a meno.
Ed è qui che incontriamo una delle leggi esoteriche più incredibili di tutte: dona esattamente ciò che vorresti ricevere.
Se doni solo ciò che saresti felice anche tu di ricevere, non potrai mai sbagliare, perché al centro del cuore di tutti noi c’è un’unica esigenza, quella di sentirci amati, considerati, importanti.
E – magia, incanto di tutte le favole – è esattamente ciò che tutti noi siamo in grado di donare a nostra volta.
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Articolo di Margherita Cardetta per generazionebio.com
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