L’uomo, nella sua storia, ha dimostrato la capacità di adattarsi ad un ambiente in continua mutazione. Una mutazione che ha avuto luogo nell’arco di millenni.
Di recente, però, l’ambiente ha subìto un cambiamento rapido e radicale. Dall’alimentazione, all’igiene, fino alla standardizzazione degli oggetti di uso quotidiano e la mescolanza tra le popolazioni.
E’ nell’ambito di queste condizioni artificiali che troviamo i cosiddetti interferenti endocrini, a cui veniamo esposti già allo stato embrionale.
Le patologie sempre più diffuse oggi, specialmente quelle di difficile individuazione, si possono attribuire all’azione di questi perturbatori. A farne le spese sono appunto gli ormoni che, una volta alterati, mettono in pericolo – attraverso un’effetto catena – il nostro equilibrio e, di conseguenza, la nostra vita.
Oggi più che mai è sempre più importante:
- imparare a identificare gli interferenti endocrini
- valutare il livello di intossicazione personale
- cambiare lo stile di vita
La dicitura “interferenti endocrini si deve agli studi di Theo Colborn, che li individuò grazie alle sue ricerche sulla fauna dei grandi laghi. Si fa riferimento a:
qualsiasi molecola o agente chimico composto (xenobiotico) che ha proprietà ormono-mimetiche e che viene descritto come causa di anomalia fisiologica e di riproduzione
Queste molecole sono molteplici e hanno modalità di esposizione e di azione diverse. Si possono classificare in:
- interferenti endocrini di origine naturale
- interferenti endocrini di origine sintetica
Tutte queste sostanze comportano degli enormi rischi per la nostra salute e per questo è fondamentale riconoscere in quale modo vi siamo esposti, per cercare il più possibile di eliminarle e disintossicarsi.
Composti Naturali: sono quei composti sintetizzati naturalmente dai vegetali, che alterano gli ormoni sessuali.
Fitoestrogeni: sono sostanze simili agli estrogeni dei mammiferi e che per lo più fanno parte della famiglia degli isoflavoni (presenti in fagiolini, soia, ceci, erba medica, noci e arachidi).
Sostanze omono-simili: presenti negli oli essenziali che, proprio per questa ragione dovrebbero essere usati con cautela.
Ormoni di sintesi: usati nell’industria farmaceutica
Clordecone: utilizzato come pesticida per combattere i parassiti
Anche le nostre case sono delle fucine di interferenti endocrini, che ci mettono a rischio quotidianamente.
Triclosan: presente in modo massiccio nei prodotti per l’igiene e nei cosmetici, ma anche nelle fibre tessili.
Bisfenolo A: riveste numerose scatole di prodotti alimentari e lattine di bibite.
Ftalati: integrati negli oggetti in PVC, ma persino nei materiali medici e ospedalieri. Si trovano anche nei giocattoli, nelle pellicole per alimenti e nei cosmetici.
Ritardanti di fiamma: presenti sui prodotti elettronici, nelle pitture, nelle imbottiture dei sedili dell’auto
Questi sono solo alcuni degli interferenti endocrini con cui entriamo in contatto ogni giorno e che vengono elencati in maniera precisa e accurata nel libro di tre autori francesi, Alain Collomb, Jean-Yves Gauchet e Claude Lagarde, Interferenti Endocrini e Malattie Emergenti.
La natura è perfetta, almeno fino a quando non incontra delle sostanze non previste. Quando succede ciò, si possono verificare delle riprogrammazioni a livello cellulare, stimolate da questi perturbatori. Tra le più diffuse manifestazioni di questo fenomeno sono le patologie metaboliche, i tumori ormono-dipententi (prostata, seno, tiroide), le turbe della sessualità (sessualità precoce, disforia di genere, endometriosi, ovaio policistico, infertilità).
In genere siamo portati a pensare che un rischio a questo livello sia dovuto ai disastri ambientali, ma la verità è che è giunto il momento di valutare l’enormità di interferenti cui siamo soggetti, a piccole dosi ma su base quotidiana, che creano l’effetto accumulo e una pericolosa conseguente auto-intossicazione.
Cosa fare? Sicuramente sono molte le strategie da adottare. L’importante è farlo subito. Il libro Interferenti Endocrini e Malattie Emergenti ha il vantaggio di proporsi, oltre che come strumento informativo, didattico e pragmatico, anche come strumento pratico. Insieme alle soluzione di disintossicazione proposte, prime tra tutte la fitoterapia e l’omeopatia, e ai consigli per cambiare stile di vita, include anche un test, che permette di auto-valutare il proprio grado di intossicazione e di richiedere anche un protocollo personalizzato di intervento per riportare la situazione in equilibrio. Sì, perché nessuno di noi è immune a questo problema ed è indispensabile intervenire il prima possibile per arginare la situazione.
![]() | Dove sono, cosa sono e come evitarli |
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.