La fumigazione naturale consiste nel bruciare delle erbe o delle resine vegetali a scopo medicinale e spirituale. Questa tecnica viene usata sin dai tempi più antichi, sia come forma di guarigione che per eliminare l’accumulo di negatività.
Spesso la fumigazione viene vista come una pratica magica, ma persino degli studi recenti hanno dimostrato che vi sono prove scientifiche che affermano che il fumo medicinale ha proprietà antisettiche capaci di purificare l’aria del 94% dei batteri nocivi e per un massimo di 24 ore.
Il campo elettromagnetico (aura) che c’è intorno al nostro corpo, così come l’energia ambientale, si può sovraccaricare di ioni positivi nocivi, causando stanchezza e indolenza.
Bruciare la salvia o altre erbe specifiche, neutralizza la carica positiva e rilascia grandi quantità di ioni negativi nell’atmosfera. Questo andrà ad alleggerire sia la nostra energia che quella che abbiamo intorno.
Lo stesso vale quando sentiamo che in una determinata circostanza si può tagliare la tensione con un coltello: durante una lite o quando qualcuno è di cattivo umore. Un accumulo di ioni positivi causato dallo stress, dalla rabbia o da qualsiasi altra forma di energia negativa, stimola dei blocchi e dei ristagni. Bruciare le erbe permette di trasformare gli ioni positivi in negativi, purificando l’atmosfera.
Spesso queste pratiche vengono liquidate come forme di stregoneria new age e molte sono le persone che tentano di screditarle. Peccato che la loro efficacia sia stata dimostrata scientificamente, mostrando come si possano ricavare tanti vantaggi da un rito che per i nativi americani era un’abitudine.
Bruciare le erbe è un metodo popolare di purificazione usato in molte religioni e culture. Del resto è una pratica analoga all’uso dell’incenso nelle chiese, o nei templi buddisti.
I nativi americani usavano la fumigazione rituale di erbe sacre, che includevano cedro, salvia, tabacco ed erba dolce. Si riteneva anche che questa pratica aumentasse la percezione nei guaritori o negli uomini di medicina, che diventavano capaci di raggiungere stati mentali più utili alla valutazione della malattia e per intuire la cura più adatta.
Questa pratica è molto utile anche a scopo medicinale, per chi vive in aree dalla qualità dell’aria molto cattiva. Inoltre, è benefica per chi soffre di asma, mal di testa, disturbi polmonari e altri problemi respiratori come tosse e raffreddore.
L’erba più popolare usata in queste circostanza è la salvia. Gli studi hanno messo in luce come bruciare la salvia aumenti la consapevolezza, l’umore, la memoria e l’intuito.
Il fumo della salvia attacca qualunque energia negativa nell’aria, mentre il fumo la dissipae la pulisce, la trasforma in energia positiva. La salvia cambia la composizione ionica nell’aria e la differenza si percepisce immediatamente.
Prima di bruciare la salvia è utile ricordare l’intenzione e l’obiettivo che vogliamo raggiungere con l’atto della fumigazione. Se c’è un’energia particolare che vogliamo eliminare dall’atmosfera, dovremo concentrarci su quella, così da rafforzare l’effetto.
Se quando lo accendiamo lo smudge fa la fiamma, basterà soffiare delicatamente o fare aria con la mano, così che inizi a prodursi il fumo. E’ proprio questo che rimuove i ristagni di energia, non è la fiamma. E’ probabile che lo smudge vada riacceso almeno un paio di volte.
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Articolo di generazionebio.com
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