Essere figli non è per niente facile. Si può provare un forte affetto verso i propri genitori, ma allo stesso tempo anche del risentimento. Una rabbia antica che può avere messo radici durante una separazione, a causa di un tradimento, di una bancarotta, dopo un abbandono o, anche più banalmente, per le assenze prolungate dovute al lavoro.
Da bambini capita di avere delle aspettative che non si manifestano nella realtà. Ci si può sentire abbandonati o non amati come si vorrebbe.
Ciò che spesso dimentichiamo è che anche i genitori sono degli esseri umani, i quali crescono i figli senza poter essere supportati da un manuale con le istruzioni per l’uso. L’unico modo per recuperare un buon rapporto con loro è perdonarli e lasciare andare quello che è stato. Non potranno essere diversi da ciò che non sono. Accettare ciò che hanno fatto, ammettendo che dietro c’era la buona fede, è la chiave di guarigione di un rapporto controverso, che finalmente si appianerà.
Una parte del processo consiste spesso nel riconoscere le analogie che ci accomunano con i nostri genitori. Non si tratta solo di somiglianze fisiche, ma di qualcosa di ben più profondo. A volte accusiamo i nostri genitori di cose che facciamo anche noi nella vita quotidiana, con le persone che ci circondano. Riconoscere questo sta alla base della comprensione e del perdono.
Poi capita che ci siano delle situazioni estreme in famiglia, dove si perpetrano degli abusi che nascono dall’infelicità reciproca dei genitori. Condizioni di questo tipo possono portare a pensare che qualsiasi risentimento sia giustificato. Che non vi sia alcuna ragione per perdonarli. Ma non è così. Non è facile. Durante il processo capiterà di avere mille dubbi. Ma bisogna assolutamente smettere di incolpare i genitori per la propria vita. Continuare a farlo significa portare sulle spalle un carico insopportabile, sia dal punto di vista fisico che emotivo.
E’ a quel punto che si impara che:
Anche i genitori soffrono o hanno sofferto
A volte ce ne dimentichiamo: anche i nostri genitori incontrano, o hanno incontrato, sfide quotidiane che li fanno soffrire. Riconoscerlo permette di guardare alla situazione da un punto di vista più maturo e, se possibile, persino di aiutarli e aiutarsi. Non è mai troppo tardi.
Nessuno è perfetto
Se nessuno è perfetto, perché dovrebbero esserlo i nostri genitori? E’ ovvio che la violenza non è ammissibile, ma gli errori li fa chiunque.
Perdonare fa bene a tutti
Anche se sembra difficile, perdonare i propri genitori alleggerisce il proprio cuore e appiana i rapporti con entrambi. Ma soprattutto fa bene a noi stessi, dato che la rabbia trattenuta ci consuma.
Bisogna prendere l’iniziativa
Se si vuole recuperare un rapporto, bisogna trovare il coraggio di fare il primo passo. Non possiamo pretendere da altri cose che non siamo in grado di fare noi per primi. Nemmeno dai genitori.
È possibile ricostruire la fiducia
All’inizio è complicato ed è comunque un processo che richiede del tempo. Non esistono segreti o scorciatoie. Bisogna iniziare però ad essere onesti gli uni con gli altri. Tutto parte da lì.
Bisogna smettere di giudicare
Magari passiamo una vita a chiederci perché i nostri genitori non siano stati più comprensivi e amorevoli, perché non ci ascoltassero. Ad un certo punto si comprende che è giusto accettarli per come sono, perché questa accettazione equivale ad affermare anche il proprio valore.
Attuare tutti questi passi può apparentemente sembrare insignificante, ma al contrario è la cosa migliore che si possa fare se si desidera migliorare la qualità della propria vita. Altrimenti si rischia di perpetuare quel ciclo di dolore che va ad influire negativamente sulle relazioni, sulle finanze e sul benessere in generale, tenendo lontano amore, abbondanza e felicità.
Tenere viva una ferita emotiva richiede molta più energia di quel che si possa immaginare. Rabbia, risentimento, rancore e qualsiasi forma di ostilità risucchiano la nostra forza vitale.
In particolare, senza guarire le nostre ferite infantili inferte dai genitori, ci relegherà per sempre a quell’epoca, perpetuando i temi che le rappresentano, anche se in una versione più adulta. Una reazione emotiva è infatti una risposta automatica a una ferita non letale, che se non risolta ha un effetto cumulativo nel tempo, che va a distruggere la nostra stabilità.
Continuare a maledire mamma e papà per i loro errori, non solo mantiene la ferita viva, ma permette anche loro di avere potere su di noi e ci impedisce di costruire la nostra indipendenza. Rimarremo per sempre in attesa della loro approvazione, continueremo ad aspettarci delle dimostrazioni che non arriveranno e resteremo così in trappola. Incapaci di portare avanti la nostra esistenza come meriterebbe di essere vissuta.
I figli iniziano amando i loro genitori; crescendo li giudicano; qualche volta li perdonano
Oscar Wild
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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