A quante persone è successo di consumare solo insalata e vegetali crudi e di non perdere nemmeno un etto, anzi di sentirsi più gonfie?
Molti sono convinti di condurre una vita regolare, e che faccia bene evitare il glutine e il latte e mangiare solo prodotti crudi e insalata.
A fronte di tutto questo, ci sono delle cose che non vengono tenute in considerazione. Ad esempio, che il nostro stomaco può essere paragonato ad un contenitore, che ha necessità di ricevere calore per digerire il cibo che accoglie, così da distribuire nell’organismo le sue proprietà nutrizionali.
Questo calore viene prodotto in primo luogo dai reni, ma anche dalla milza. Quando si genera questo calore, ha inizio il processo di digestione. Senza calore, la digestione non sarà armoniosa e sarà molto più difficile trasformare il bolo in energia.
Consumare costantemente verdure crude, insalate e piatti freddi in genere costringerà il corpo a lavorare più duramente e lo stomaco sarà messo sotto pressione. E’ un po’ come quando si mette sul fuoco una pentola di acqua fredda: ci vorrà del tempo prima che raggiunga l’ebollizione. Al contrario, mettendo già l’acqua calda, il tempo di ebollizione si riduce. Lo stesso vale per lo stomaco.
Ogni volta che si consuma del cibo freddo, reni e milza dovranno lavorare il doppio. Vitamine, oligoelementi, minerali ed enzimi saranno assimilati molto più lentamente. Per questo non ci si dovrebbe limitare al cibo freddo, cosa che si tende a fare spesso quando si è di corsa.
Per analizzare la propria situazione personale, può essere utile farsi qualche domanda. Le mie feci sono morbide? La mia digestione è lenta? Ho problemi di stitichezza o diarrea? Faccio fatica a perdere peso? Ho un calo di energie dopo pranzo? Mi sento spesso gonfio? Chi risponde sì alla maggior parte di queste domande, dovrà valutare di ridurre la quantità di cibo crudo e freddo consumato.
I crudisti affermano che il cibo crudo sia quello più naturale per gli esseri umani, poiché è vivo e conserva intatte le sue vitamine. Questo implica che il cibo cotto non sia così benefico per la salute.
Ma il discorso deve essere elevato su un altro livello. Un vegetale crudo è certamente ricco di vitamine e altri nutrienti. Il nostro corpo è in grado di assimilare tutti questi nutrienti? Spesso no.
Secondo la medicina cinese, l’ideale sarebbe riscaldare i cibi a vapore o lentamente, così da rilasciare meglio i nutrienti e permettere al nostro organismo di assimilarli meglio.
Un esempio: fornisce più potassio una tazza di broccoli cotti o una di broccoli crudi? I broccoli crudi hanno un apporto di potassio pari a 144 mg, mentre quelli cotti ne hanno 229 mg. Considerato che la dose giornaliera consigliata è di 4200 mg, si comprende l’importanza di consumare una minestra.
Cosa fare dunque? La medicina cinese lo spiega da millenni: è sufficiente cuocere parzialmente gli alimenti freschi. Sbollentare le verdure è la soluzione ottimale, ad esempio.
La frutta può essere mangiata cruda, ma perché non considerare anche – specialmente in inverno – un po’ di composta di frutta cotta?
L’importanza del calore per la digestione dei cibi fornisce anche la spiegazione per cui in oriente si consumano bevande calde durante i pasti.
Già nel Lun Yu, I Dialoghi scritti dai discepoli di Confucio, si sottolinea l’importanza delle varie modalità di cottura degli alimenti, per non rovinarne il valore nutrizionale: il cibo, secondo Confucio, non deve essere né troppo né troppo poco cotto.
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Articolo di generazionebio.com
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