Ildegarda di Bingen fu una mistica e religiosa tedesca, che ancora oggi viene ricordata per il patrimonio di rimedi naturali che ci ha lasciato.
Tisane, decotti, pozioni, polveri curative a base di erbe: questo e molto altro è il tesoro da cui attingere per affrontare disturbi più o meno gravi.
La figura di Ildegarda è avvolta da tale fascino e rispetto, da avere richiamato l’attenzione di un team di ricercatori svizzeri e tedeschi, che hanno condotto uno studio ed esaminato gli scritti della badessa benedettina tedesca, vissuta nel XII secolo.
In particolare, il gruppo di scienziati ha analizzato Physica e Causae et Curae, nei quali è possibile trovare alcune centinaia di rimedi per la salute ricorrendo a ben 175 piante diverse.
Ildegarda spiega, ad esempio, che i chiodi di garofano sono un ottimo rimedio contro la gotta, l’intestino gonfio, la pesantezza della testa e il singhiozzo.
Questi rimedi, secondo le indicazioni di Ildegarda, potrebbero essere consumati da soli o miscelati ad altri ingredienti.
Ciò che ha spinto i ricercatori a compiere lo studio è stato il desiderio di comprendere se le affermazioni di Ildegarda fossero corrette e se il loro livello di esattezza fosse dovuto al puro caso. Per fare tutto questo è stato utilizzato un metodo statistico, basato sul modello del gioco Battleship, dove una griglia bidimensionale (simile a un foglio di calcolo di Excel) era formata da tutte le rivendicazioni dell’autrice su una colonna e da tutte le erbe (quelle che ancora oggi vengono usate in fitoterapia) sull’altra colonna. Le moderne indicazioni a base di erbe per uso medicinale sono state rappresentate come navi, che l’autrice medievale cercava di colpire casualmente, lanciando un missile nella griglia. La distribuzione ipergeometrica forniva la possibilità che X affermazioni corrette potessero essere prelevate dall’insieme di N combinazioni nel mirino, considerando che il numero di navi corrispondesse a M.
Lo studio si è concentrato su 85 piante usate ancor oggi a scopo medicinale e ha messo in rilievo come Ildegarda abbia dato ben 212 indicazioni di salute in merito, 30 delle quali risultano corrette in base agli standard contemporanei. Se ne è dedotto, quindi, che queste affermazioni non possano essere casuali, perché se così fosse solo 6 o 7 sarebbero risultate accurate.
Questo ha portato a sottolineare come sia impossibile che Ildegarda abbia divulgato casualmente le indicazioni sui suoi rimedi erboristici. La constatazione di questo approccio porta a comprendere come le affermazioni mediche medievali siano generalmente correlate in modo significativo alle moderne indicazioni a base di erbe e questo supporta l’importanza dei sistemi medicinali tradizionali come fonte empirica.
Lo studio “Are The Correct Herbal Claims by Hildegard von Bingen Only Lucky Strikes? A New Statistical Approach” è stato pubblicato su Forschende Komplementarmedizin, Vol 19 (2012) pp 187-90.
Questo ci fa comprendere come sia indispensabile mantenere un’apertura mentale sulla possibilità che le erbe possano garantire un’ampia gamma di benefici.
Non è un caso che su Ildegarda siano stati scritti numerosi libri, negli ultimi anni. Una delle autorità nel campo della medicina della badessa tedesca è certamente Wighard Strehlow, prima chimico ricercatore per l’industria dei farmaci e oggi terapeuta e conferenziere. Sono numerosi i libri scritti da Strehlow su Santa Ildegarda.
Il più recente è La Farmacia di Santa Ildegarda, dove l’autore ha raccolto tutte le ricette originali che sono state tramandate fino ad oggi, con le dosi precise di ogni ingrediente e le istruzioni particolareggiate per preparare i rimedi.
Tutte le ricette sono state provate da Strehlow nei suoi 30 anni di pratica, dimostrando la loro straordinaria efficacia. Tra le erbe citate si possono trovare salvia sclarea, finocchio, cumino e menta piperita, ma anche unguenti, elisir e vini medicati.
Un libro davvero completo e indispensabile, per curare in autonomia e in modo naturale, senza effetti indesiderati, i piccoli disturbi della vita quotidiana.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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