Simbolicamente, la digestione di un nuovo concetto o di una nuova idea è analoga alla digestione di un pasto.
E’ questa la ragione per cui, da un punto di vista energetico, la milza è il distretto da tenere in considerazione per il supporto dell’apprendimento.
La milza ha un ruolo centrale all’interno del corpo umano, poiché il nostro benessere dipende dalla capacità che abbiamo di assorbire il nutrimento. Questa funzione è propria della milza, che trasforma il cibo e ci consente di nutrirci.
Anche le nuove informazioni che incontriamo devono essere digerite e poi trasformate in conoscenza.
Quando mangiamo, prima di inghiottire introduciamo nella bocca il cibo fatto a pezzi e poi lo mastichiamo per un po’.
Imparare qualcosa di nuovo è più o meno la stessa cosa. Anzitutto, bisogna suddividere l’argomento in piccole parti, in modo da essere fruibile, poi ascoltiamo (o leggiamo) e assorbiamo tutto, avendo fiducia nell’integrazione da parte del cervello.
E’ la milza a garantire la nostra nutrizione ottimale. Possiamo consumare una dieta ideale, ma se la milza non è abbastanza forte da convertire il cibo nel giusto nutrimento, risulteremo malnutriti. A livello energetico, se viviamo una situazione apparentemente nutriente, ma la milza è debole, non saremo in grado di ricevere e fare nostre le informazioni che ne derivano.
La tradizione orientale ha sempre visto la connessione che sussiste tra la digestione del cibo e la digestione della vita.
L’organo della milza è quello che fornisce l’energia per entrambe queste funzioni, che altro non sono che due aspetti della digestione.
Per questo motivo ogni volta che si affrontano dei corsi, quando si pianifica un progetto e ci si impegna in un lavoro, occorre sostenere la milza.
Secondo la medicina cinese, la milza ospita il potere del pensiero, quindi la capacità di concentrarsi e di impegnarsi in un’attività mentale. Il desdierio di conoscenza porta all’assunzione di informazioni (=fame) che vengono poi analizzate (digestione) e ordinate (nutrimento). Tutto ciò che può essere utilizzato nell’immediato viene applicato, il resto viene memorizzato per un utilizzo posteriore. Informazioni irrilevanti o inutilizzabili vengono invece dimenticate ed eliminate.
Non è un caso se la conoscenza viene definita spesso “cibo per la mente”.
Si inizia da qualcosa di molto semplice: è indispensabile separare i pasti dall’apprendimento. Mai mangiare mentre si studia, o durante una lezione. La milza non sarà in grado di fornire l’energia per entrambe le funzioni e così il pasto rischierà di rimanere sullo stomaco e l’argomento trattato sarà compreso meno facilmente.
Allo stesso modo, risulta difficile concentrarsi dopo avere consumato un pasto particolarmente pesante.
Quando l’energia della milza è in equilibrio, si prova un profondo senso di benessere ed è più facile godere dei piaceri della vita. La concentrazione è ai massimi livelli, la mente è lucida.
La milza ama il tatto. Tutto ciò che ci è possibile fare a questo livello per nutrirci è fondamentale e fortificherà la milza. E’ importante entrare in un rapporto profondo con il proprio corpo, farsi coccolare, coccolarsi, allenare il corpo. La milza ama, ad esempio, lo stretching perché apre il flusso dei nutrienti verso i muscoli.
Quando ci sentiamo bene nel nostro corpo, la milza ne gioverà, facilitando tutte le funzioni ad essa correlate. Inoltre, se la casa è lo specchio esterno del nostro corpo, renderla confortevole avrà un’influenza estremamente positiva sulla milza.
Tutto questo dimostra come sia possibile nutrire la milza nella vita quotidiana, con semplici gesti ed accorgimenti. Esserne consapevoli e metterli in atto, consente di ritrovare il benessere sia fisico che mentale e, soprattutto, di avere un rendimento superiore in qualsiasi ambito che richieda apprendimento, attenzione e concentrazione.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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