Forse qualcuno si stupirà nel prendere coscienza che la spiritualità ha un suo lato oscuro. Forse si sentirà un po’ tradita da questo.
La spiritualità viene sventolata come qualcosa di puro, eppure può per certi versi essere anche dannosa. Specialmente in un’epoca come questa, dove viene mercificata a buon mercato ed è alla portata di tutti.
Già nel 1980 lo psicologo John Welwood aveva coniato l’espressione “bypass spirituale” e si riferiva all’uso di pratiche e a credenze spirituali che hanno lo scopo di evitare di affrontare i sentimenti di disagio, le ferite irrisolte e quelle esigenze emotive e psicologiche fondamentali.
Questo bypass porta a nascondersi dietro ad una specie di velo spirituale di credenze e pratiche metafisiche, che allontana dal proprio dolore, dalle questioni personali difficili e dalla spiritualità autentica. Spinge a restare intrappolati in un limbo metafisico, in una zona di buonismo esagerato e nella superficialità.
Questo concetto di “bypass ” oggi si può applicare a moltissime persone, che abbracciano una forma distorta e oscura di spiritualità che ingigantiscono l’ego senza davvero permettere di affrontare quelli che sono i bisogni psicologici ed evolutivi di ognuno.
Sono 10 in tutto le tendenze specifiche delle persone apparentemente spirituali. Leggerle potrà essere un colpo basso per qualcuno, ma non c’è nulla di cui vergognarsi. Non vi è alcun giudizio in questo elenco, ma il solo obiettivo di aumentare la consapevolezza di sé, allo scopo di raggiungere una spiritualità più onesta, autentica e persino utile.
1. Partecipare ad attività spirituali per sentirsi superiori agli altri
Probabilmente questo è uno degli aspetti più diffusi della spiritualità ombra e ha diverse sfumature. Alcune persone si sentono superiori perché hanno letto libri di maestri spirituali, oppure perché vanno al lavoro in bicicletta, o perché non hanno più la tv a casa, o perché seguono una dieta vegana, o perché praticano yoga e meditazione, oppure perché visitano dei luoghi sacri.
Tutte queste attività hanno un grande valore, ma non devono diventare delle trappole per l’ego che crede di essere meglio degli altri. Questo tipo di spiritualità è distorta e inibisce quella genuina e ci porta lontano dal senso di unione con il cosmo.
2. Usare la spiritualità come giustificazione per non assumersi la responsabilità delle proprie azioni
A volte è un attimo. Si dice che tutto accade per una ragione, che l’universo è perfetto così com’è e che le cose sono come devono essere. Ottimo, ma questi mantra non devono essere degli alibi. Arrivare costantemente in ritardo agli appuntamenti, trascurare le relazioni personali più strette o non pagare l’affitto perché la realtà è solo un’illusione non ha nulla di spirituale. E’ però facile ingannare se stessi in questo senso, pensare che chi non comprende questo comportamento non è ancora spiritualmente evoluto. La verità è che bisognerebbe fermarsi e riflettere su se stessi ed ammettere che c’è qualcosa che non va in tutto ciò.
3. Adottare nuovi hobby e interessi perché sono l’ultima moda spirituale
Gli esseri umani cercano sempre di adattarsi alle circostanze. Tutti abbiamo un grande bisogno di provare un certo senso di appartenenza. Per questo formiamo gruppi di ogni tipo, per saziare questo bisogno. La spiritualità è un settore che oggi richiama un forte interesse e intorno al quale molte persone si aggregano. Potenzialmente questa è una cosa fantastica, ma nasconde anche un aspetto oscuro. Per molte persone, la spiritualità è poco più di una moda e saltano sul carro per praticare yoga, indossare oggetti New Age, andare a festival musicali e assumere l’ayahuasca, sentendosi molto spirituali. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la vera esperienza spirituale, che si traduce in contemplazione, esperienza e realizzazione.
4. Giudicare gli altri quando si arrabbiano
Questo è un atteggiamento tipico del bypass spirituale. Le altre persone si arrabbiano e la reazione è quella di affermare che la rabbia non serve a nulla e che se solo fossero più illuminate quei drammi non avrebbero luogo. Così, però, molto spesso non si fa che soffocare problemi profondi che invece devono essere affrontati. La rabbia, che è un’emozione naturale, non brucia colui che la manifesta, ma colui che la soffoca. La cosa più sana da fare è quella di sentirla, esprimerla – dove necessario – per poi lasciarla andare. Pensare che la rabbia vada repressa in onore della propria esperienza spirituale è nocivo e porta alla falsità di sforzarsi perennemente di presentarsi in pace, calmi e gentili, quando dentro si prova ben altro.
5. Sopravvalutare la positività, per evitare di affrontare i problemi
Non basta essere positivi. Volerlo essere sempre, ad ogni costo, porta a non affrontare i propri problemi interiori, le ferite, il bagaglio emotivo e i problemi del mondo. Di sicuro coltivare la gratitudine ha un valore inestimabile. Con questo, però, molti problemi non scompaiono improvvisamente. Il pensiero positivo non offre in automatico ogni tipo di soluzione ed è necessario esserne consapevoli. L’ottimismo è un ottimo sentimento, ma occorre bilanciarlo con il realismo e il passaggio all’azione, allo scopo di affrontare i problemi che solo così potranno risolversi.
6. Reprimere emozioni spiacevoli, che non si adattano alla propria immagine spirituale
Molte persone si convincono di non potersi permettere di sentirsi depressi, soli, spaventati o ansiosi. Seguire il flusso, accettare ciò che capita ha un grande valore, sempre. Ma non ha senso galleggiare continuamente su una nuvola. La vita è piena di sofferenza e per evolvere e imparare dalla nostra esperienza è fondamentale essere onesti con noi stessi e i nostri sentimenti. La ricerca di un perenne stato Zen impedisce spesso di vedere la realtà di alcune situazioni e non permette di affrontarle con il giusto senso di responsabilità.
7. Provare avversione ogni volta che ci si confronta con il proprio lato oscuro
E’ un atteggiamento molto comune. Ci si sente saggi, si ha l’impressione di avere raggiunto la propria realizzazione. Poi però subentrano i sensi di colpa, perché non sempre la vita permette di prendere delle decisioni virtuose. L’essere umano non è perfetto, non può agire sempre in piena consapevolezza e compassione. Tutti siamo fallibili e facciamo degli errori. Ed è giusto così. Occorre perdonarsi per questo e imparare dalle proprie cadute, cercando di sforzarsi di fare meglio in futuro.
8. Trovarsi in pessime situazioni per un eccesso di tolleranza verso le persone
Molte persone si fissano sull’idea che ogni essere umani meriti gentilezza e compassione. Sulla carta è vero. Eppure, ci sono diverse situazioni nelle quali questo non è possibile. Ci sono individui disonesti, che hanno un secondo fine, che truffano e derubano. Non bisogna per forza tollerare questi gesti per sentirsi buoni. Spiritualità non deve essere sinonimo di ingenuità. Su questo pianeta, le persone lottano ancora per la sopravvivenza, molti crescono nella povertà e imparano che l’unico modo per sopravvivere è quello di approfittare delle debolezze altrui. Per questo bisogna imparare a discernere e accettare che le persone possono avere un lato oscuro che prevale e che non deve essere tollerato.
9. Essere ossessionati dalle pratiche spirituali e ignorare totalmente la scienza
La comunità spirituale ha sviluppato un filone pesantemente anti-scientifico ed è un peccato. La spiritualità non deve entrare in contrasto con la scienza solo perché alcune pratiche vengono considerate non provate o pseudoscientifiche all’interno della comunità. Qualcosa che viene etichettato come pseudoscientifico semplicemente non è ancora stato confermato come valido attraverso degli esperimenti ripetibili in un ambiente di laboratorio. Ciò non vuol dire che sia di scarso valore. Il metodo scientifico è uno degli strumenti migliori che abbiamo a disposizione per comprendere i meccanismi dell’universo osservabile e ha consentito di scoprire la profonda verità dell’evoluzione biologica. Non ce ne possiamo disfare perché ci libereremmo di uno dei metodi più potenti per comprendere la realtà. Ci vorrebbe solo un po’ più di onestà intellettuale, sia da parte degli scienziati, che da parte di alcune correnti spirituali. E impegnarsi tutti al fine di ammettere che l’unica cosa da fare è lavorare per dimostrare le nuove scoperte, anziché denigrarle a priori.
10. Evitare il successo materiale perché i soldi sono il male
Molte persone “spirituali” sabotano se stesse e i loro talenti, perché dicono di essere allergici alla ricchezza, associano i soldi con l’avidità, con l’impurità e con il male. Di certo bisogna evitare gli abusi, le truffe. Ma i soldi sono una forma di energia e non vanno denigrati. Associarli a un’energia negativa è causa di una credenza limitante imposta dalla società e che una certa comunità spirituale ha adottato con la scusa che tutti devono darsi agli altri con amore e dedizione. Dimenticandosi che alcune competenze si guadagnano con fatica e sudore e che il denaro non è altro che un modo per determinarne il loro valore effettivo rispetto a chi non ne ha.
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Da un articolo di Jordan Bates
Adattamento di generazionebio.com
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