Sono molte le discussioni aperte, oggi, sulla perdita del senso sacro del parto e sono altrettanti i medici che stanno impegnandosi a cambiare le cose. Il Dr. Michel Odent è uno di quei professionisti che, direttamente sul campo, sta cercando di cambiare il modo in cui le donne partoriscono in tutto il mondo.
Le sue regole sono: fuori gli uomini dalle sale parto, basta con i farmaci per sopprimere il dolore e basta spaventare le donne in stato interessante.
Per chi non lo sapesse, il Dr. Michel Odent ha fondato la Health Research Centre Primal a Londra già nel 1970 e fu il primo a scrivere del parto in acqua in letteratura medica. E’ stato Odent a introdurre il concetto di reparti maternità nelle strutture ospedaliere simili a case, dotate di piscine dove partorire.
Odent è autore di numerosi libri sull’argomento. Ex chirurgo, Odent ha portato avanti numerose ricerche in merito agli effetti del parto sul futuro della nostra specie.
Negli ultimi decenni questo evento ha subito dei cambiamenti enormi, creando un vuoto incredibile, soprattutto a livello culturale.
Secondo Odent, l’ospedalizzazione del parto starebbe alla base del tasso sempre più elevato di depressione, di allergie e di autismo. Ma soprattutto, è cambiato il ruolo centrale che l’ormone ossitocina riveste in funzione di ciascuno di questi problemi.
Millenni di evoluzione hanno portato le donne a perdere la capacità di partorire in modo naturale, ovvero con l’aiuto della levatrice. E’ una priorità globale quella di riscoprire i bisogni primari che ha la donna durante il travaglio.
In merito all’uso massivo delle flebo di ossitocina sintetica durante il parto, Odent si esprime sottolineando come non vi siano degli studi sugli effetti collaterali a lungo termine di questa sostanza. Vi sono numerosi studi sui suoi effetti, è vero; la scienza riconosce l’ossitocina naturale come l’ormone dell’amore, necessario per stimolare il parto. Il suo utilizzo richiede un ambiente buio, silenzioso familiare, mai minaccioso (l’antitesi dei reparti maternità, oggi rumorosissimi e iper illuminati). Il picco ormonale che si verifica dopo la nascita è quello che fa provare alla madre quel senso opprimente di amore verso il figlio. Ma per quanto riguarda l’uso dell’ossitocina sintetica, oltre a sopprimere quella naturale, non ci sono abbastanza prove che esso sia innocuo. Odent teme che questa possa avere un impatto negativo sulla salute della madre, del bambino e anche sul loro legame reciproco. E’ curioso che i bambini autistici, ad esempio, producano meno ossitocina.
Eppure, molti studi – compreso quello concluso dal premio Nobel Niko Tinbergen – hanno messo in rilievo fattori di rischio per l’autismo nel periodo perinatale, nell’anestesia e nell’induzione del parto. Senza però richiamare sufficiente attenzione da parte della comunità scientifica. Odent sostiene che si tratti di una mancanza di interesse a livello culturale.
I risultati più interessanti arrivano da uno studio effettuato su 4000 bambini cinesi con un tasso di parti cesarei del 56%. I bambini sono stati divisi in tre gruppi: parto naturale; parto naturale assistito con forcipe o ventosa; parto con taglio cesareo. Odent ha sottolineato come solo l’ultimo gruppo abbia registrato il tasso minore di fattori psicopatologici. Si trattava dell’unico gruppo non esposto all’ossitocina sintetica.
Odent sostiene che stiamo passando una fase transitoria della storia e che presto, dato che anche il mondo medico ha iniziato ad essere più sensibile all’idea del ritorno ad un parto naturale, si riscopriranno via via sempre di più i bisogni di base della donna in fase di travaglio e si rispolvererà il senso sacro della nascita.
Un passaggio fondamentale è che gli uomini ricomincino a restare fuori dalle sale parto, sostiene Odent. Gli uomini, nemmeno i partner, dovrebbero essere presenti al momento della nascita. Oggi tutto questo suona come assurdo, ma è solo dalla metà del ventesimo secolo che l’ambiente di nascita si è mascolinizzato. Prima hanno iniziato a parteciparvi i medici. Poi, intorno al 1970, le donne hanno cominciato a chiedere al partner di entrare in sala parto con loro, facendo diventare questa esperienza una prassi. Per non parlare delle macchine elettroniche sofisticate che hanno invaso gli ospedali, altro simbolo assolutamente maschile.
Altra critica va alla tendenza di interrompere bruscamente l’istinto protettivo-aggressivo materno subito dopo la nascita. Se un neonato venisse strappato dalle braccia di un gorilla, questo reagirebbe in maniera violenta. Anche la donna subito dopo aver dato alla luce un figlio è nel suo momento più potente, ma l’umanità è riuscita a neutralizzare questa forza. E’ così che appena nato il bambino viene allontanato subito dalla madre per essere lavato e pesato, senza che lei possa infondergli immediatamente il senso di protezione e amore che gli è dovuto.
I libri di Odent sull’argomento, specialmente La Nascita e L’Evoluzione dell’Homo Sapiens, aprono un vaso di Pandora e vogliono far rifletter su come il momento della nascita e il modo in cui questo viene vissuto abbiano un forte impatto sulla nostra identità e su come ci muoveremo nel mondo. Sono teorie apparentemente utopiche, che fanno però pensare a come il parto dovrebbe tornare e rivestire quel ruolo sacro che gli è stato estirpato nell’ultimo secolo, con tutte le conseguenze del caso.
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Articolo di generazionebio.com
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