Tutti noi oggi sappiamo bene di essere fatti di luce, grazie alla teoria dei biofotoni postulata dal biofisico tedesco Fritz-Albert Popp. Sappiamo anche bene come l’emissione da parte delle nostre cellule di luce in una forma coerente sia alla base del mantenimento della nostra salute.
Per questa ragione, è indispensabile introdurre nel nostro organismo, sia da un punto di vista materiale, che emozionale e spirituale, più luce possibile.
Questa meditazione ha proprio questo scopo.
Immaginiamo che vi sia un grafico trasparente davanti al nostro corpo, alto come noi, costituito da diverse colonne, ciascuna rappresentante uno dei colori dell’arcobaleno.
L’ordine deve essere il seguente, da sinistra a destra: rosso, arancione, giallo, verde, blu, turchese e viola.
Ora immaginiamo di guardarci allo specchio. Il grafico si trova proprio sulla superficie dello specchio, così da poter sovrapporre l’immagine al nostro corpo.
A questo punto, chiudiamo gli occhi e visualizziamo un fascio di luce bianca che lambisce la nostra testa, in direzione verticale. Immaginiamo che sulla nostra testa ci sia un prisma, che spezza il fascio di luce nei sette colori dell’arcobaleno. In questa maniera, ogni colore andrà a colmare le colonnine del grafico, come un inchiostro colorato.
Aspettiamo che le colonnine si colmino fino all’apice e osserviamo il livello di ciascuna. Analizziamo quale delle colonnine è piena e quale no.
Che sensazioni proviamo?
I colori carenti sono come integratori nutrizionali di cui abbiamo bisogno.
Visualizziamo allora di portare nel nostro corpo, uno per volta, ognuno dei colori dell’arcobaleno. Comportiamoci come se li stessimo inspirando dalla nostra testa, fino a ciascuna delle colonnine. Piano piano, queste si colmeranno. E ci sentiremo molto meglio.
Rigenerati e ricaricati.
Ogni volta che ci sentiamo deboli, emotivamente a terra o semplicemente stanchi, possiamo evocare questa visualizzazione.
Notare i colori carenti ci permette di riempire il serbatoio e di sentirci subito meglio.
Questa visualizzazione si può fare anche una volta al giorno, specialmente nei periodi particolarmente stressanti, oppure occasionalmente, ogni volta che sentiremo il bisogno di controllare i livelli di luce presenti in noi.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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