Ci sono volte in cui la vita appare davvero ingiusta. A tutti è capitato di pensarlo e persino di dirlo, almeno una volta. Probabilmente, a ragione. A volte la vita si mostra così: ingiusta in ogni sua forma e, a seconda dei punti di vista, così può davvero sembrare.
Altre volte, invece, la vita è più che giusta. Immaginiamo una persona che decide di far carriera. Va bene a scuola, viene ammessa ad una università di prestigio e ottiene risultati eccellenti; si laurea; cerca lavoro e viene assunta in tempi brevi da un’azienda dove viene messa nelle condizioni di fare una brillante carriera.
Le cose non vanno sempre in questa maniera, però. Anche a livello più ampio.
Basterebbe pensare alle stragi di terrorismo, che stroncano la vita di migliaia di persone che si trovavano, loro malgrado, nel posto sbagliato al momento sbagliato (o forse no…). Bambini, uomini e donne d’affari, donne, persone anziane. Persone che non meritavano certo di morire in circostanze del genere. Difficile dire, di fronte a questo, che la vita sia giusta.
Pensiamo a tutte le persone che sono già nate privilegiate. In una famiglia ricca ed influente. Frequentano le scuole migliori. Hanno delle opportunità che gli altri possono solo sognare. Altre invece nascono nella povertà estrema, dove sono costrette a vivere alla giornata. Non hanno né soldi né opportunità. Nessuna di queste persone ha fatto qualcosa, apparentemente, per meritare di nascere in un ambiente privilegiato o in uno povero. Allora perché dovremmo pensare che la vita non è ingiusta?
Concordare con questo assunto è solo l’inizio. Passeremo il resto della vita a vedere succedere, a noi o agli altri, cose ingiuste. Cosa fare, allora?
Prima di ogni cosa, ammetterlo. E’ utile ammettere che la vita non sempre va come vorremmo, perché negarlo non porta a niente di buono.
Una volta che lo ammettiamo, è utile anche accettarlo. Ci sono situazione su cui non abbiamo alcun potere, che non possiamo cambiare se non su piccola scala. Accettare che non sempre si può fare qualcosa, è la chiave per raggiungere più velocemente uno stato di serenità. Accettiamo che le ingiustizie, a volte, fanno parte della vita e della nostra esperienza terrena. Facciamo nostra la consapevolezza che queste irrompono nella nostra quotidianità come un uragano, portano disordine allo scopo di creare un ordine nuovo. Sono il motore della vita e dell’evoluzione umana.
Fatto tutto questo, è possibile poi anticipare le ingiustizie. Situazioni non giuste sono presenti da sempre, in ogni cultura e in ogni angolo del pianeta. Se lo ammettiamo e accettiamo, quando sperimenteremo un’esperienza simile sarà più semplice affrontarla, perché non ci coglierà di sorpresa e sarà più difficile abbatterci. Saremo meno disillusi di fronte alla vita.
Inoltre, un’altra ottima strategia è quella di aggiustare la nostra attitudine verso le ingiustizie. Se abbiamo fatto tutto quanto viene suggerito in precedenza, di fronte alle avversità saremo in grado di non deragliare. E’ indispensabile non permettere alle ingiustizie di farci allontanare da quella che è la nostra missione. Spesso le esperienze più amare possono renderci cinici, ci colmano di sentimenti di paura e incertezza verso il futuro. Sono tutti sentimenti inutili.
Infine, ciascuno di noi è in grado di adattarsi alle ingiustizie. Quando ci capita qualcosa di sbagliato, dobbiamo semplicemente ammetterlo, così da regolarci e adattarci. Certamente non ci piace, ci provoca dolore, ci può anche fare piangere. Ma non neghiamo l’accaduto. Accettiamo ciò che abbiamo subìto, senza vittimismo. Solo così è possibile andare avanti.
Quando si verificano cose inevitabili, di certo queste daranno comunque qualche frutto, se le affrontiamo. Quindi va bene arrabbiarsi, va bene combattere le ingiustizie, ma non deve trasformarsi sempre tutto in una lotta. Altrimenti destineremo noi stessi alla frustrazione. Qualcuno sostiene che sia meglio accendere una candela, piuttosto che maledire l’oscurità. Maledire il buio non genera alcuna luce. Imprecare, combattere, resistere: nulla di tutto questo porta la luce.
Ciascuno di noi è libero di combattere le sue battaglie, ma è importante che sia consapevole che non sempre insistere e restare sul piede di guerra contribuisce a far scomparire le ingiustizie. La cosa migliore da fare è reagire ad esse in maniera sana e costruttiva. Quando avvertiamo un’ingiustizia, facciamo in modo di attuare un cambiamento che la elimini, piuttosto che combatterla restando nella stessa posizione. La scelta è nostra: passare ad un’azione sana, oppure restare frustrati a vita.
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Articolo di generazionebio.com
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