I mala sono delle collane di perle che vengono utilizzate tradizionalmente per favorire la preghiera e la meditazione.
Ma un mala si può indossare sempre, specialmente se si desidera placare mente, corpo e spirito.
In genere i mala vengono prodotti a mano, in pezzi unici e sono composti da pietre preziose, come turchese, quarzo rosa e ametista. Ma si può ricorrere a molte altre componenti, purché siano di qualità e pure. Ogni tipo di materiale utilizzato contribuisce a dare un significato preciso al mala e lo impregna anche di una intenzione specifica.
Ciascuna pietra è separata dalla successiva da un nodo fatto a mano, che crea dello spazio e rende il mala più resistente.
La pietra più grande che si trova al fondo del mala, definita spesso guru, rappresenta la relazione che intercorre tra lo studente e il maestro. Generalmente è da qui che si inizia a meditare o a recitare un mantra.
La nappa che fa parte del mala ha diversi significati. Può rappresentare l’illuminazione, la connessione con il Divino e la nostra consapevolezza e forza vitale.
Ciascun mala è costituito da 108 perle e il numero non è scelto a caso.
Molti pensano che le tappe del viaggio dell’anima umana siano 108; altri affermano che si possa raggiungere l’illuminazione facendo, durante la meditazione quotidiana, 108 respiri.
Il significato delle 108 pietre è suscettibile di interpretazione.
Una delle spiegazioni ha a che vedere con i chakra, i sette punti energetici del nostro corpo. Si ritiene infatti che esistono 108 linee energetiche che si collegano al cuore e ciascuna di esse rappresenta un percorso di realizzazione di sé.
Un’altra interpretazione è legata al fatto che molti scelgono di recitare il mantra in sanscrito, l’antica scrittura indiana. Il sanscrito vanta 54 lettere, ma ognuna di queste ha una versione maschile e una versione femminile, per un totale di 108.
Un mala viene creato per essere utilizzato come strumento per la meditazione. Rappresenta però anche un ottimo mezzo per impostare un’intenzione, per manifestare e, in generale, sentirsi meglio.
Scegliere un mala per sé può essere un bellissimo processo, anche se a volte complesso. E’ fondamentale sapere che un mala rappresenta qualcosa di diverso per ogni persona.
Come detto, può essere uno strumento per la meditazione, un promemoria per un’intenzione, oppure un’ispirazione o la manifestazione di un sentimento. Qualunque sia il significato, non deve esserci né giudizio né confronto. Ognuno deve abbracciare la propria vocazione e permetterle di guidarci nella scelta.
In genere si dice che il mala che ti attrae per primo è il tuo. Spesso è davvero così semplice. Un mala va però vissuto, osservato. Chi è attratto dal colore rosa, potrà scegliere un mala di quarzo rosa. Chi ama il blu, potrà optare per un mala di amazzonite. Spesso è di aiuto cercare il significato delle pietre che compongono il mala che ci attrae di più, perché generalmente vi troveremo qualcosa di particolarmente risonante con noi.
Si pensa che attraversare il guru sia un gesto irrispettoso. Per questo, chi vuole procedere oltre i 108 respiri e raddoppiarli, farà meglio a ripetere il percorso del mala a ritroso, fino a raggiungere il guru dalla parte opposta.
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Articolo di generazionebio.com
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