Non tutti conoscono quella che il suo ideatore, il ricercatore Erich Körbler, ha definito la Nuova Omeopatia. Körbler, attraverso i suoi studi, ha riunito le antiche conoscenze della tradizione, la medicina cinese e le nuove teorie della fisica quantistica, elaborando un sistema che si basa sull’idea della guarigione che ricorre alla trasmissione di informazioni.
Questo sistema parte dal presupposto che tutto vibra. Pietre, colori, microorganismi, persone e anche le figure geometriche. Tutto ciò che esiste in natura ha una vibrazione, trasmette delle informazioni e comunica con l’ambiente circostante.
La Nuova Omeopatia si basa sul principio di risonanza e ha lo scopo di risintonizzare le frequenze distorte emesse da un persona malata con una vibrazione corretta. Il mezzo che questa tecnica utilizza sono le figure geometriche. Ogni linea disegnata sul corpo funziona come un’antenna e può modificare la vibrazione esistente. Ad esempio, se specifiche figure vengono disegnate in corrispondenza dei punti di agopuntura, questo può stimolare l’auto-guarigione.
Se, dunque, le figure geometriche sono in grado di trasmettere delle vibrazioni, quando queste vengono disegnate sulla pelle alterano le vibrazioni di quel campo energetico. Il tipo di alterazione dipende sia dall’area dove queste vengono disegnate che dal simbolo stesso.
Il pensiero va subito, dunque, ai tatuaggi, che da millenni fanno parte della cultura umana. Nei paesi occidentali, però, questi sono diventati popolari solo a partire dagli anni ’80 e oggi sono così comuni che quasi chiunque ne ha almeno uno sul corpo. In genere si parla di pericolosità dei tatuaggi legata all’inchiostro utilizzato, che spesso contiene tossine dannose. Non si parla però di quello che possono causare a livello sottile.
Per questa ragione, è indispensabile scegliere il disegno in maniera consapevole. C’è una differenza enorme tra un mandala, ad esempio, con dei riflessi colorati in grado di promuovere energia positiva e guarigione, e qualcosa di macabro che potrà influenzare in maniera negativa il campo eterico.
Il nostro corpo è uno spazio sacro e nell’area dove si sceglie di apporre un tatuaggio, si mettono anche i nostri desideri, le nostre intenzioni e il campo informativo che quell’immagine emana. I tatuaggi vanno in profondità, oltre la pelle, verso il profondo dell’anima.
E’ quindi indispensabile, prima di farsi tatuare, riflettere bene sull’intenzione, sui desideri, sullo scopo del tatuaggio e tenere presente che questo sarà permanente e che aprirà un portale nel nostro campo energetico.
E’ altrettanto importante scegliere accuratamente il tatuatore. Ce ne sono molti che attuano questa pratica come forma di terapia spirituale, con lo scopo di aiutarci ad esprimere noi stessi in maniera creativa. Non a caso, basta varcare la soglia di alcuni studi per essere avvolti da un’atmosfera magica: vengono bruciati salvia e incenso per tenere lontana l’energia negativa e il tatuatore impersona, in un certo senso, la figura dello Sciamano che esegue una sorta di rituale e ci guida alla scelta del disegno in base all’aura e alla posizione migliore per aumentare l’energia positiva anziché disturbarla.
I tatuaggi hanno quindi un effetto spirituale sulla persona e possono essere anche dannosi.
La maggior parte delle persone, oggi, si tatua per moda e, mancando l’intenzione di base, questo influenzerà il campo emozionale e aumenterà l’attaccamento al mondo materiale.
Oggi la gran parte dei disegni che le persone si fanno tatuare non sono sattva e non detengono quindi le qualità di purezza, equilibrio e gioia. Potranno quindi attivare energie distruttive. Questa cosa, eseguita sul singolo, va moltiplicata per la moltitudine di persone che hanno tatuaggi analoghi intorno a lui, fenomeno che alimenterà la quota di energia angosciante nell’ambiente e contribuirà a rendere la società più inquieta. Questo perché un tatuaggio può fungere da trigger ed evocare nella vita della persona azioni ed emozioni strettamente legate al senso dell’immagine. Attenzione allora alle frasi che si scelgono e al significato che rivestono alcuni simboli, anche nell’inconscio collettivo.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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Immagine di Freepik
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