Valter Longo è un biogerontolo di origine italiana, professore e direttore dell’USC Longevity Institute presso la USC Leonard David School of Gerontology di Los Angeles, in California.
Di recente, il ricercatore ha pubblicato anche in Italia il suo libro La Dieta Della Longevità, dove introduce per sommi capi anche la Dieta Mima-Digiuno.
Se si osservano le usanze dell’uomo nella storia, si incontra spesso l’abitudine di compiere dei digiuni periodici. In alcune tradizioni religiose l’astensione dal cibo è una scelta: basti pensare al Ramadan per i musulmani, al digiuno quaresimale cristiano o al giorno settimanale di digiuno presso gli indù. Questo conferma che il digiuno non è una dieta di moda, ma fa parte della nostra evoluzione e della nostra storia e può avere degli effetti potenti se praticato in maniera corretta.
Avendo sperimentato insieme al suo team il vero e proprio digiuno a base di sola acqua su pazienti oncologici – senza successo, non tanto per i risultati di per sé, quanto per lo scarso entusiasmo da parte dei medici e dei pazienti nell’intraprendere questa esperienza – Longo ha messo a punto una dieta povera di proteine e di zuccheri, ma ricca di specifici grassi salutari. Lo scopo è quello di garantire al paziente di ricevere un adeguato nutrimento, massimizzando però gli effetti della terapia oncologica.
Lo studio è stato condotto inizialmente su un gruppo di topi di 16 mesi (l’equivalente di esseri umani adulti di 45 anni), cui è stata somministrata questa dieta per 4 giorni, 2 volte al mese. I risultati sono stati importanti, anzitutto in termini di prolungamento della durata della vita. Ma non solo! I topi hanno perso gran parte del grasso addominale, ma non della massa muscolare; la perdita della densità minerale ossea è stata minore; i tumori si sono ridotti di quasi la metà: il gruppo di topi a cui è stata somministrata questa dieta, si ammalava di meno, in età più avanzata e spesso i tumori erano benigni; il sistema immunitario è ringiovanito, così come si sono rigenerati i tessuti di fegato, muscoli e cervello.
Da qui, è partita anche una sperimentazione pilota sull’uomo, sia mirata a pazienti oncologici che a tutti gli altri. L’obiettivo, infatti, non è tanto quello di colpire malattie specifiche, quanto di promuovere un sana longevità, stimolare la rigenerazione delle cellule ed eliminare quelle danneggiate. Lo studio pilota ha coinvolto 100 pazienti che hanno testato la Dieta Mima-Digiuno per 5 giorni al mese per 3 mesi, ottenendo una perdita media di 3,6 kg di peso, aumento della massa muscolare, diminuzione della pressione sanguigna, dei trigliceridi e del colesterolo.
In che modo si ottengono dei risultati così importanti? In sostanza, la DMD scompone e rigenera le cellule, distruggendo quelle danneggiate. L’intuizione di Longo è stata quella di comprendere come un processo di questo tipo sia potenzialmente integrabile alla medicina tradizionale e alle nuove tecnologie, in particolare se si associa questa strategia alimentare alla cura e alla prevenzione dei tumori.
Sappiamo che uno dei limiti della chemioterapia è quello di non fare distinzione tra cellule sane e cellule tumorali. Per questa ragione, gran parte della ricerca si sta concentrando sulla modalità di colpire solo le cellule tumorali. Longo ha invece individuato una strada diversa, quella che lui stesso ha poi definito come resistenza differenziale allo stress.
Cosa succede se smetto di alimentare un organismo, eliminando proteine e zuccheri? Questo organismo entra in modalità di alta protezione, innalzerà una sorta di scudo. Le cellule tumorali, invece, non risponderanno all’ordine di smettere di crescere. Nel suo libro, Longo spiega il concetto rifacendosi alla scena di guerra dove si scontrano sul campo di battaglia Cartaginesi e Romani. I due schieramenti indossano la stessa divisa ma parlano due lingue differenti. Finora si è cercata la freccia capace di uccidere i Cartaginesi ma non i Romani (o il contrario), ma si tratta di un’operazione molto difficile, essendo tutti molto simili di aspetto. Visto che però i due schieramenti si esprimono con due lingue diverse, gli arcieri potrebbero ordinare in latino ai romani di buttarsi a terra e di proteggersi con lo scudo; i Cartaginesi, non comprendendo il messaggio, rimarrebbero in piedi, diventando il bersaglio delle frecce.
Le cellule sane sono rappresentate dai Romani; i Cartaginesi sono le cellule tumorali; gli arcieri sono gli oncologi e la chemioterapia.
Se al paziente oncologico viene tolto il nutrimento prima di sottoporsi alla chemioterapia, le cellule sane entrano in modalità di protezione e alzanno lo scudo. Le cellule tumorali, però, disobbediranno e diventeranno quindi facile bersaglio del trattamento. Anzi, pare addirittura che così facendo la chemioterapia diventi molto più tossica per il melanoma, il cancro al seno, il tumore alla prostata, al polmone, al colon, per il neuroblastoma e altri tipi di tumore.
I test finora condotti dimostrano anche che la sola Dieta Mima-Digiuno dia meno risultati rispetto alla sua combinazione con le cure tradizionali. I pazienti praticano il digiuno 48-140 ore prima della chemioterapia e dopo 5-56 ore. Chi si è sottoposto a questo trattamento integrato non ha riportato effetti collaterali importanti, esclusi capogiri e sensazione di appetito.
A oggi sono ancora in corso diverse sperimentazioni, sia negli Stati Uniti che in Europa, con lo scopo di provare l’efficacia dell’integrazione della Dieta Mima-Digiuno insieme alla terapia oncologica tradizionale. Naturalmente questo approccio deve essere condotto sotto stretto controllo medico, perché pur avendo constatato raramente degli effetti collaterali negativi, ciascun soggetto deve tenere presente comunque i possibili rischi comportati dal fai da te.
La Dieta Mima-Digiuno è anche un ottimo modo per prevenire la comparsa del tumore e di altre malattie, specialmente nei soggetti a rischio. Questo regime alimentare, a seconda dei pazienti, dovrebbe essere osservato – per 5 giorni giorni consecutivi – 1 volta al mese da chi è sano ma ha necessità di perdere peso, fino ad una volta ogni 5-6 mesi per chi è sano e normopeso. Sempre sotto il monitoraggio di un medico nutrizionista esperto.
Il libro che il Dr. Longo ha pubblicato in Italia è un mezzo per raccogliere fondi: i proventi saranno infatti devoluti alla ricerca, così che un giorno non lontano l’integrazione tra questo regime dietetico e le cure tradizionali sia accettato e utilizzato come prassi per ogni paziente che ne abbia l’esigenza. Il volume è disponibile sia in formato cartaceo che digitale.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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