Uno degli argomenti più dibattuti oggi per quanto riguarda la salute è l’intolleranza al glutine, una problematica sempre più diffusa.
Il glutine è la proteina presente in cereali come frumento, segale, orzo e farro e, con la crescente consapevolezza relativa ai problemi che può stimolare, sono nati tantissimi prodotti alimentari che ne sono privi.
Viene spontaneo domandarsi se davvero il glutine vada evitato, oppure se anche questa ondata di gluten free non sia da affiancare a quella della diffusione di prodotti in versione senza grassi.
Si tratta quindi di un problema reale?
Su Clinical Gastroenterology and Hepatology è stato pubblicato uno studio nel quale sono state tenute sotto osservazione delle persone convinte che il glutine stesse loro causando problemi digestivi. Per una settimana, alcuni partecipanti hanno assunto una piccola quantità di glutine, altri una pillola placebo con amido di riso. Dopo una sola settimana, chi aveva assunto il glutine ha riportato un aumento significativo dei sintomi rispetto a chi faceva parte del gruppo placebo.
Anche uno studio più recente ha riportato dei risultati simili.
I sintomi più diffusi di intolleranza al glutine sono:
- gonfiore addominale
- ulcera
- dolori intestinali
Dato che il nostro intestino è ormai considerato il nostro secondo cervello, le persone che soffrono di intolleranza possono anche soffrire di:
- cervello annebbiato
- depressione
- ansia
- fatica
Molte persone confondono l’intolleranza al glutine con la celiachia, ma sono due cose assolutamente diverse.
Il test che rivela se esiste o meno questo tipo di intolleranza è piuttosto complesso, perché esistono circa 24 diversi aspetti del grano a cui il corpo reagisce. Per questo non ci si può affidare ad analisi superficiali.
E’ inoltre indispensabile tenere conto che esistono altri alimenti, apparentemente senza glutine, che possono causare delle reazioni incrociate se consumati insieme.
Si tratta di cereali senza glutine, latte, soia, caffè, cioccolato, uova.
Per concludere, l’intolleranza al glutine è certamente una realtà per alcuni individui. Ma non tutti siamo sensibili a questo prodotto. Anzi, i risultati di uno studio recente, pubblicato su Digestion, hanno rivelato che l’86% delle persone che pensavano di essere intolleranti al glutine in verità lo metabolizzano bene.
Prima di dichiararsi intolleranti al glutine ed escluderlo drasticamente dalla dieta è dunque importante esplorare correttamente i sintomi e capire cosa li scatena davvero e, al limite, preferire sempre cereali biologici al posto di quelli che derivano da agricoltura convenzionale.
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Articolo di generazionebio.com
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