L’udito è la capacità di percepire le onde sonore di lunghezza ed ampiezza diversa, che vengono interpretate come rumore, linguaggio o suono. Nel nostro organismo è l’orecchio che ha il ruolo di percepire le onde sonore, ma ha una capacità limitata rispetto a tutti i suoni che esistono nell’universo.
In Germania è stato sviluppato un nano-orecchio in grado di reagire alle vibrazioni emesse attraverso un liquido da nanoparticelle; questo sistema è in grado di rilevare le conversazioni che avvengono tra le cellule.
Le cellule parlano, si esprimono ed emettono dei suoni. Queste emissioni sonore non possono essere percepite a orecchio nudo, ma si tratta di una vera e propria sinfonia.
A contribuire all’emissione dei suoni sono i microtubuli, delle strutture particolari che si trovano all’interno delle cellule che formano una rete che oscilla e si muove continuamente. Su questo network si spostano i motori molecolari che trasportano dei segnali a tutto il resto del sistema.
E’ stato rilevato che le cellule di un lievito, con le loro pareti solide, vibrano circa 1000 volte al secondo, intorno a due ottave sopra il Do centrale. Questa scoperta è stata fatta dai ricercatori dell’Università della California a Los Angeles. I movimenti sono così leggeri da non poter essere catturati in video, ma una volta che le vibrazioni vengono convertite in suono, si percepisce una sorta di grido acuto. Alcune cellule, poi, riscaldate con la luce infrarossa, si lasciano sfuggire un urlo muto. Entrambi questi effetti sono dovuti proprio ai motori molecolari presenti nelle cellule su scala microscopica. Tutto questo fa pensare che, imparando ad ascoltare il suono emesso dalle cellule, sia possibile capire in modo tempestivo quando qualche ingranaggio ha smesso di funzionare, così da poter integrare questo metodo alle diagnosi mediche convenzionali. Il suono delle cellule tumorali, ad esempio, sembra essere discordante rispetto a quello emesso dalle cellule sane.
Gli studiosi affermano che la differenza tra una cellula sana e una tumorale è paragonabile all’esperienza di ascolto di due orchestre che suonano contemporaneamente i loro strumenti. All’interno dell’orchestra delle cellule tumorali, però, la tuba è terribilmente stonata. Questo potrebbe consentire una diagnosi immediata, prima che la situazione diventi più complessa da affrontare. Inoltre, ciò potrebbe rendere possibile la riduzione di dolorose e invasive biopsie, la maggior parte delle quali vengono eseguite a vuoto, dato che danno poi esito negativo.
Se tutte le cellule emettono suoni come conseguenza dei loro processi metabolici, dunque, è plausibile accettare che, grazie al principio di risonanza, queste siano in grado di ritornare sane interagendo con dei suoni ambientali imposti. Su questi presupposti di basano i principi della musicoterapia.
Oggi sono in corso numerosi studi per dimostrare che attraverso il suono è possibile persino sostituire le radiazioni e la chemioterapia per distruggere le cellule tumorali.
Una di queste ricerche è stata condotta presso il dipartimento di Tecnologie Musicali dello Skidmore College di New York, dove si è scoperto che, con la creazione di segnali elettronici digitali personalizzati, è possibile distruggere le cellule tumorali e quelle dello stafilococco aureo resistente alle meticillina. Negli esperimenti di laboratorio sono state indotte delle vibrazioni risonanti che in poco tempo hanno letteralmente frantumato in maniera mirata, tra le altre cose, delle cellule tumorali presenti nel pancreas e nelle ovaie. In fondo, se si pensa che alcune frequenze sonore sono in grado di distruggere il vetro o il cristallo, non stupisce che lo stesso possa avvenire con degli organismi microscopici, che hanno molte proprietà simili di cristalli liquidi. Gli studi continuano e l’obiettivo è quello di mettere a punto un trattamento capace di frantumare le cellule tumorali e di guarire un numero più alto possibile di pazienti oncologici, in modo indolore e senza ricorrere a metodi tossici. In questo video, l’autore di questo studio Anthony Holland illustra a che punto sono arrivate le sue ricerche.
La terapia con il suono è una tecnica in espansione, il cui studio e sviluppo stanno accelerando notevolmente negli ultimi anni. Non è casuale che, in tempi non sospetti, il veggente Edgar Cayce abbia predetto che la musica, insieme alla luce, sarebbero diventate la medicina del futuro. Un futuro che appare sempre più a portata di mano.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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