La portata dell’effetto risonante dell’esperienza che i Beatles vissero negli anni ’60 in Oriente fu senza dubbio immensa. La loro influenza sulla diffusione e la scoperta di una certa spiritualità anche in Occidente è sicuramente stata fondamentale.
Chi tra loro ha contribuito maggiormente a stimolare gli occidentali ad iniziare un percorso di ricerca spirituale è stato il chitarrista George Harrison. La sua esplorazione si è sviluppata grazie alle esperienze di meditazione trascendentale e allo stretto contatto con la musica indiana. Esperienze che avrebbero inevitabilmente mutato anche l’essenza dei Beatles stessi, sulle cui incisioni dell’ultimo periodo riuscì ad imprimere un potente impatto.
Tutto ebbe inizio con una lezione che il maestro Maharishi Manesh Yogi tenne a Londra e che spinse Harrison a seguirlo dapprima in Galles e poi fino a Rishikesh, dove rimase per tre mesi in ritiro spirituale. Fu questo il periodo che ispirò i disegni animati di Yellow Submarine, dove si vede un Harrison seduto nella posizione del loto, agghindato con una collana in grani di legno.
Al culmine della celebrità con i Beatles, nonostante fama e denaro, George Harrison iniziò quindi ad allacciare uno stretto rapporto con il Trascendente e viaggiò in lungo e in largo in terra indiana con l’obiettivo di esplorare la vera essenza della vita. Studiò testi della tradizione sacra induista, importando in Occidente una conoscenza che contribuì alla diffusione della meditazione, dello yoga e che spinse molti giovani a vivere in prima persona un’esperienza in ashram, alla scoperta di loro stessi.
Proprio perché storia di grande ispirazione, quella di George Harrison valeva la pena di essere raccontata in un libro. Ci ha pensato il critico musicale Sergio D’Alesio – che ebbe più volte occasione di incontrare George Harrison di persona e di restare ogni volta sorpreso dalla rara apertura mentale dell’artista – a ripercorrerla passo passo in Sweet Lord: La Via della Spiritualità.
D’Alesio descrive l’esperienza spirituale che George Harrison ha vissuto sia individualmente che insieme agli altri membri dei Beatles, riportando notizie e racconti inediti affascinanti e di grande stimolo per la crescita personale del lettore.
In allegato al volume, un disco inedito con brani del chitarrista interpretati da artisti come Deva Raja, Swami, Hariprasad, Thea Crudi e l’italiano Capitanata. Non solo un tributo musicale all’artista, ma anche un ottimo supporto per meditare, praticare yoga e per accompagnare le sedute di qualsiasi trattamento olistico. Le atmosfere del disco sono suggestive e capaci di risvegliare quella scintilla divina insita in ogni anima umana. Non solo, perché un ascolto consapevole di The Garden of George Harrison permettono di indurre ad uno stato di leggerezza mentale, di rinnovamento energetico e di benessere psicofisico. La musica dei 10 brani che lo compongono è arricchita dai suoni della natura registrati in diversi luoghi sacri dell’India.
Il libro e il disco rappresentano un vero e proprio omaggio non solo all’esperienza artistica, ma anche all’esperienza umana pregna di significato di colui che viene considerato il padre della world music. Insieme, queste due opere sono un potente strumento per rilassarsi e anche per compiere una profonda esplorazione interiore, per ritrovare armonia ed equilibrio sotto ogni aspetto ed arrivare ad abbracciare una costante sensazione di pace e di gioia.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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