Ognuno di noi sperimenta, nel corso della sua vita, un numero indefinito di emozioni. Eppure nessuno di noi è in grado di raffigurarle e classificarle, possiamo solo imparare a gestirle meglio.
Come si può fare? Le emozioni sono spesso complicate e confuse e si incontrano moltissimi ostacoli quando si affronta l’argomento. Sono state create numerose liste di emozioni, ma nessuna converge mai abbastanza e alcune sono in conflitto tra di loro. Non vi è alcun metodo universale per classificare le emozioni.
Del resto, le emozioni possono essere organizzate in un elenco, in una struttura ad albero, in una forma tridimensionale? Possono essere visualizzate?
Allo stesso modo, non esiste nemmeno un metodo universale per definirle. Quella che qualcuno chiama gioia, è considerata felicità per un altro.
Poi bisogna pensare anche ai livelli di intensità delle emozioni. Che differenza c’è tra affetto, amore, estasi e il loro grado di profondità? Le emozioni spesso sembrano fondersi in qualche maniera insieme, per formare nuove emozioni che si dinstinguono dalle loro progenitrici.
Tutti questi interrogativi se li è posti anche lo psicologo e ricercatore Robert Plutchik, che ha passato decenni a studiare le emozioni. Le sue ricerche hanno prodotto delle scoperte sorprendenti, che hanno portato ad una lista completa delle otto emozioni primarie, disposte come coppie contrapposte.
Gioia vs Tristezza
Fiducia vs Disgusto
Paura vs Rabbia
Sorpresa vs Anticipazione
Il ricercatore ha anche riprodotto questo elenco su una ruota, che qualcuno chiama il Fiore di Plutchik. Proprio come una ruota a colori, le variazioni dell’intensità del colore corrispondono alle variazioni dell’intensità dell’emozione. In questo modo, le otto emozioni primarie occupano l’anello intermedio del fiore, con forme più intense che si visualizzano al centro (dove infatti vengono mostrati i colori più vivaci) e altre più lieve alle estremità (dove i colori sono più pallidi). Ad esempio, la forma più intensa della rabbia è la collera, mentre quella più debole è il fastidio.
L’approccio di Plutchik soddisfa le nostre esigenze e ci fornisce:
- un insieme coerente dal punto di vista semantico di emozioni distinte
- una struttura organizzativa
- uno standard di nomi per definire le emozioni
Allo stesso modo, vengono soddisfatte anche le nostre aspettative perché finalmente abbiamo:
- livelli di intensità di emozioni
- fusione di emozioni primarie in nuove emozioni
- il concetto di opposti emozionali come coppie reciprocamente esclusive
- il vuoto, lo stato non-emotivo
La ruota delle emozioni di Plutchik ci spiega in un certo senso perché ci comportiamo in un certo modo e illustra che le nostre emozioni non sono semplicemente degli stati emotivi, ma il risultato di una complessa sequenza di eventi. Il fiore mostra le varie relazioni tra le nostre emozioni diverse e proprio per questo viene utilizzato ampiamente negli studi di marketing, così come in diversi test psico-attitudinali, ma anche a scopo personale, come strumento per migliorare la propria vita.
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Articolo di generazionebio.com
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