La Cromopuntura è una tecnica che sfrutta le proprietà della luce applicate sui punti dell’agopuntura cinese, allo scopo di riportare o mantenere in equilibrio la salute fisica ed emotiva della persona.
Sugli effetti benefici della luce sul nostro organismo si è ampiamente parlato e ora vale la pena fare un passo ulteriore per approfondire l’argomento, per capire perché si utilizzano i meridiani come canali di propagazione della luce.
L’uomo ha sempre ritenuto che il tessuto umano non fosse in grado di trasferire la luce, ma le più recenti teorie ipotizzano che questa, se irradiata sulla pelle, la attraversa da 2 a 30 mm di profondità, a seconda del colore dello spettro di luce. Gli esperimenti hanno mostrato poi che da lì la luce si può condurre in tutte le direzioni.
Le ricerche che confermano come la cute umana sia predisposta a catturare e trasmettere le informazioni della luce sono numerose. In uno studio, i ricercatori guidati dal Dr. Orm Bergold hanno spiegato che le molecole che fungono da fotoricettori non sono limitate, come si potrebbe credere, alla retina dell’occhio, ma che si trovano potenzialmente in ogni tessuto del corpo. Altri studi hanno suggerito che i nervi sono in grado di emettere frequenze di luce colorata.
Una delle ricerche più interessanti in materia è stata condotta presso l’Istituto di Medicina Clinica e Sperimentale di Novosibirsk, in Russia. Lo studio è durato diversi anni ed è stato avviato allo scopo di comprendere come il corpo umano possa condurre la luce. Lo studio ha rilevato come la capacità di conduzione della luce nel corpo umano appartenga esclusivamente ai meridiani e come questa possa uscire ed entrare solo attraverso gli agopunti. Nel corso della ricerca, un raggio di luce è stato diretto ad angolo retto su diverse parti della cute umana, allo scopo di misurare la reazione della pelle allo spettro visibile. La sorgente di luce era rappresentata da una lampada semplice da laboratorio, sulla quale sono stati utilizzati dei filtri colorati. Improvvisamente, durante l’esperimento, i ricercatori hanno registrato un segnale luminoso, seppure fievole, in un’area che non era stata illuminata, alla distanza di circa 10 cm da dove era puntata la lampada. Si può immaginare lo stupore del team di ricerca di fronte a una reazione di questo tipo, che dimostrava come la luce avesse di fatto viaggiato sotto la cute. La forza del segnale luminoso uscente è stata misurata con una unità fotometrica e amplificata da un microscopio dotato di fotomoltiplicatore.
Stimolati da questo risultato, gli sperimentatori hanno scelto di ricorrere a degli strumenti più precisi, grazie ai quali è stato rilevato che soltanto alcune aree sulla superficie del corpo sono in grado di trasferire la luce sotto pelle e quelle aree corrispondono agli agopunti della medicina cinese.
Gli esperimenti condotti a Novosibirsk dimostrano perciò che la luce viaggia bene solo attraverso i punti dell’agopuntura e attraverso i meridiani. Se la sorgente di luce si trova a 3-4 mm di distanza dall’agopunto, il segnale scompare immediatamente dal fotorilevatore. E’ anche interessante notare come il percorso della luce attraverso il corpo umano dipenda dallo spettro. La luce bianca (che comprende tutti i colori) è quella che viaggia meglio. Poi arrivano rosso e blu, mentre è stato rilevato che il verde viaggia al minimo e rappresenta un segnale molto debole.
Questo dimostra che i meridiani rappresentano un sistema di trasferimento della luce che si può paragonare a quello di una fibra ottica. Sembra anche che la luce riesca a passare nei meridiani anche quando il canale è piegato o contorto. La luce si riflette dalla superficie della cute e viaggia a zig zag, cosa perfettamente spiegabile se si pensa alla teoria della luce elettromagnetica e a come si applica alle comunicazioni in fibra ottica.
Un altro esperimento di grande interesse ha affrontato lo studio della propagazione della luce lungo un meridiano specifico. Lo scopo era quello di comprendere la differenza tra la propagazione della luce lungo il meridiano del pericardio, rispetto a qualsiasi altra zona adiacente sulla pelle. Tutti gli esperimenti dello studio sono stati condotti in una camera oscura, utilizzando una lampada alogena come unica fonte di luce bianca, modulata a 10 Hz. La luce è stata indirizzata su alcuni punti della cute di un braccio. Tre di questi appartenenti al meridiano del pericardio, PC6, PC5 e PC4 e altri tre punti casuali, ciascuno a 1 cm da uno degli agopunti indicati. Lo studio è stato condotto su 14 volontari, 10 uomini e 4 donne. I risultati hanno confermato quelli della ricerca di Novosibirsk, poiché è stato rilevato che la propagazione della luce lungo il meridiano del pericardio è molto più intensa rispetto alla linea adiacente costituita dagli altri tre punti casuali.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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