Le proprietà curative dell’aloe vera sono state tramandate attraverso i secoli fin dai tempi più antichi. L’uso di questa pianta appare nel corso della storia grazie a diverse testimonianze del suo valore medicinale.
Ci sono ritrovamenti di disegni che risalgono all’antico Egitto che ritraggono, sulle pareti dei templi, piante di aloe vera. Molte culture, compresa quella egizia, addirittura avrebbero elevato la pianta allo stato di divinità. Le sue proprietà terapeutiche sono state sfruttate per secoli fino a farle guadagnare il nome alternativo di “pianta dell’immortalità”.
Uno dei miti più comuni relativi all’aloe vera riguarda le due regine egiziane Nefertiti e Cleopatra, che la utilizzavano regolarmente come parte dei loro trattamenti cosmetici. Nefertiti attribuiva alle proprietà di questa pianta il mantenimento del suo aspetto giovanile e della sua eccezionale e duratura bellezza.
I Maomettani d’Egitto la consideravano un simbolo religioso e credevano che questo simbolo sacro, appeso sulla porta, li avrebbe protetti dalle influenze maligne. In Egitto l’aloe vera veniva usata per produrre le pergamene di papiro e per trattare la tubercolosi. Inoltre, quando moriva un faraone, si poteva partecipare alla cerimonia funebre solo su invito e occorreva portare un chilo di aloe a testa. Gli Egizi usavano una miscela profumata di aloe e mirra per l’imbalsamazione e riponevano la pianta insieme agli abiti di sepoltura. Tanto che la ricchezza e la notorietà di un re veniva stimata dalla quantità di chili di aloe che portava con sé nella tomba.
Gli egizi la definivano pianta dell’immortalità grazie alla sua vasta gamma di sorprendenti proprietà curative, alcune delle quali erano già note a quell’epoca.
L’aloe vera contiene più di 200 composti biologicamente attivi e presenti in natura, tra cui vitamine, aminoacidi, enzimi, polisaccaridi e minerali che stimolano l’assorbimento dei nutrienti.
Diversi studi dimostrano che l’aloe vera possiede proprietà antivirali, antibatteriche e antifungine che sostengono il sistema immunitario nella pulizia del corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni.
- Vitamine: l’aloe vera è particolarmente utile per i vegani, dal momento che è assai ricca della tanto discussa vitamina B12, di cui spesso sono carenti. Inoltre è una preziosa fonte di vitamine A, C, E, B1, B2, B3, B6, acido folico e colina.
- Minerali: l’aloe vera contiene elevati livelli di minerali come calcio, magnesio, ferro, zinco, manganese, potassio, sodio e rame. Questi minerali combinati insieme sostengono il metabolismo.
- Enzimi: l’aloe vera contiene enzimi importanti come amilasi e lipasi, di aiuto per la digestione e per l’abbattimento delle molecole di grassi e zuccheri.
- Aminoacidi: l’aloe vera contiene circa 20 aminoacidi essenziali, indispensabili per un corretto funzionamento del corpo umano. Inoltre contiene anche l’acido salicilico, utile per combattere le infiammazioni.
Utilizzo dell’Aloe Vera
Oltre ad essere un ottimo disintossicante per il corpo, visto che aiuta ad eliminare le sostanze tossiche da reni, stomaco, milza, fegato, vescica e colon, l’aloe vera garantisce anche sollievo da disturbi più immediati, come indigestione, mal di stomaco, ulcera e infiammazione dell’intestino.
Inoltre è in grado anche di rafforzare il tratto digestivo e di alleviare l’infiammazione alle articolazioni, cosa che lo rende un ottimo rimedio per chi soffre di artrite.
Uno studio ha messo in rilievo come il succo di aloe sia efficace nella rimozione della placca dai denti. Sicuramente questo lo rende un’alternativa migliore a tutti i prodotti di derivazione chimica che si trovano in commercio.
L’aloe vera accelera anche il processo di guarigione delle afte, le piccole ulcere che talvolta si formano in bocca.
Come si usa l’Aloe Vera
L’aloe vera si può ottenere direttamente dalla pianta, ma è di sicuro più semplice e più gradevole al palato ricorrere al succo che si trova nella maggior parte dei negozi di prodotti naturali. In commercio si trovano anche le foglie di aloe vera, oppure è possibile coltivarla anche in vaso, in modo da raccoglierle fresche all’occorrenza.
Il succo si può aggiungere ai frullati o alle centrifughe. Se è puro ha un sapore amaro, perciò sarà utile diluirlo con qualcosa. Per quanto riguarda il dosaggio, dipende dalla problematica da affrontare e dal soggetto, perciò sarebbe utile rivolgersi ad una figura esperta per avere dei consigli personalizzati.
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Articolo di generazionebio.com
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