Molte persone sono confuse quando si parla del fatto che il mondo esteriore altro non è che un riflesso di quello interiore. E’ senza ombra di dubbio un concetto complesso, che ha vari livelli di lettura.
Il modo più semplice per interpretare questa idea è che tutto ciò che abbiamo dentro di noi lo riconosciamo in maniera più evidente nelle persone e nelle circostanze che si trovano fuori da noi. Che si tratti di amore, di bellezza, di dolore o aggressività, siamo portati a riconoscerlo immediatamente negli altri.
Questa prospettiva si basa sul concetto secondo cui noi siamo profondamente consapevoli di ciò che noi conosciamo intimamente.
Questa è la chiave di lettura più semplice.
Poi c’è un livello superiore di comprensione.
Crescendo ed evolvendo al livello successivo, più avanzato, si inizia a comprendere il concetto secondo il quale siamo noi i creatori della nostra realtà. Non solo siamo in grado di creare ciò che pensiamo: creiamo anche e soprattutto ciò che siamo.
Per questa ragione, tutte le ferite che non siamo in grado di guarire, tutto ciò che non ci piace o non siamo in grado di accettare, si ricreerà nelle storie della nostra vita. Sono quelli che in altre circostanze vengono anche definiti come modelli. Senza saperlo, attiriamo a noi le persone che riaprono le nostre ferite non risolte, allo scopo di guarirle finalmente.
Queste persone in genere ci infastidiscono perché loro stesse non si amano, proprio come noi non amiamo noi stessi. Oppure ci disprezzeranno allo stesso modo in cui noi disprezziamo noi stessi.
Naturalmente, quando succede questo, andrebbe letto come un’opportunità per esplorare in maniera più profonda il nostro mondo interiore, con il fine ultimo di guarire ciò che non è ancora allineato.
Questa prospettiva si costruisce sulla base del concetto che l’universo è un frattale: qualunque sia la “firma” di energia che portiamo con noi, questa si ripeterà all’infinito, ancora e ancora fino a quando cambieremo quella vibrazione.
Ecco infine la chiave superiore di lettura. Ad un livello più avanzato, si arriva a scoprire che nella realtà spirituale più intima siamo tutti parte di un disegno più grande e unico. Questo sta alla base del mondo che vediamo, che sentiamo e percepiamo. E’ come un unicum composto da mille diverse sfaccettature.
Ognuna di queste, nella sua piccola sfera di percezione, crede di essere un’entità ben distinta, separata dalle altre.
In realtà le cose non stanno così. Quando si cresce spiritualmente, ci si rende conto che si può scegliere di operare a livello individuale, o ricordare di essere una parte del tutto e quindi sfruttarne il potere immenso.
E’ semplice quindi comprendere che gli altri sono lo specchio di noi stessi, perché in realtà sono noi stessi, siamo la stessa cosa. A questo livello di realizzazione, tutto diventa molto più divertente, perché ci rendiamo conto che tutto è un’illusione, che tutto ciò che capita intorno a noi siamo davvero noi e che è giusto così.
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Articolo di generazionebio.com
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