Siamo costantemente bombardati da un flusso inarrestabile di informazioni, che mette ogni giorno a dura prova il nostro cervello e le nostre emozioni.
Le notizie che vengono quotidianamente diffuse dai media andrebbero centellinate, poiché a nostra insaputa generano delle conseguenze importanti sul nostro modo di essere e di muoverci nel mondo. Per questa ragione non bisognerebbe più guardare ossessivamente il telegiornale. Molti hanno già smesso di farlo, comprendendo quale meccanismo perverso si nasconda dietro un’abitudine apparentemente innocua.
Guardare il telegiornale può scatenare paura e aggressività, ostacola il nostro potenziale creativo e ci depriva della capacità di pensare liberamente. Se apparentemente i fatti che vengono narrati, anche i più banali, non ci toccano da vicino, il loro flusso è così elevato da saturarci inutilmente.
Le storie che si ascoltano al telegiornale, oggi, hanno quasi sempre un’accezione negativa. Scatenano il panico e interferiscono con il sistema limbico. Inoltre, stimolano la formazione del cortisolo, andando così ad indebolire il nostro sistema immunitario, portando l’organismo ad uno stato di stress cronico.
Bisogna tenere anche conto del fatto che spesso le notizie distorcono i fatti reali: usufruirne ci porta inconsapevolmente a non distinguere più tra cose vere e cose inventate o strumentalizzate, diventando noi per primi ipocriti e incapaci di pensare in autonomia. Il pensiero richiede concentrazione e le notizie sono appositamente studiate per disturbarla. Inoltre, compromettono la memoria in modo serio, indebolendo anche la nostra capacità di comprensione.
Un’altra cosa che va considerata è che ogni volta che veniamo a conoscenza di una storia, siamo portati a volerne sapere l’esito. Così di diventa dipendenti dall’informazioni e si tende a voler inseguire le centinaia di notizie diffuse. Avendo poco tempo, però, lo facciamo in modo estremamente superficiale, altrimenti sarebbe impossibile stare al passo con un flusso così ricco. Questo approccio superficiale finisce per intaccare anche altri momenti della nostra vita, disturbando ad esempio la nostra capacità di leggere e apprendere. Sembra che più si consumano notizie e meno si riescano a leggere libri o lunghi articoli. Dopo quattro o cinque pagine, ci si stanca, la concentrazione si dissolve e subentra l’ansia. Questo capita perché questo genere di abitudine modifica letteralmente la struttura fisica del cervello. Questo spiega come mai la maggior parte delle persone oggi si limita a leggere i titoli delle notizie, senza approfondire i contenuti.
Risulta per altro inutile seguire in modo morboso fatti che non possiamo in alcun modo influenzare. La sensazione di essere impotenti si insinua in noi e porta con il tempo a renderci passivi. A furia di sentire notizie pessime, si accetta una visione del mondo pessimistica e fatalista.
Questo vale non solo per i telegiornali, ma anche per i giornali e l’informazione in generale. Scegliere di non usufruire più di questo tipo di servizio non corrisponde certo a nascondere la testa sotto la sabbia. Non significa non voler vedere.
Anzitutto, con la tecnologia avanzata di oggi è impossibile non essere al corrente dei fatti davvero importanti, perché senza inseguirli arriveranno a noi attraverso i social network o il passaparola. Inoltre, fare un passo indietro rispetto a questo bombardamento di informazione distorta vuol dire uscire da un meccanismo perverso che non solo non è costruttivo, ma danneggia la nostra salute e irradia vibrazioni negative che influenzeranno il nostro modo di vedere la vita di ogni giorno.
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Articolo di generazionebio.com
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