Secondo l’insegnamento del Buddha, ci sono quattro tipi di sostanze nutritive. Il concetto di cibo per il corpo e per la mente va infatti ben oltre quello a cui siamo soliti pensare.
Cibo
La prima sostanza nutritiva è costituita dal cibo commestibile. Quando ci apprestiamo a consumare un alimento, dovremmo chiederci in che modo questo andrà a nutrire il nostro corpo, come influirà sulla nostra mente, se potrà guarirci.
Il Buddha ha fornito un esempio molto forte, per comprendere questa idea. Racconta la storia di una coppia che sta attraversando il deserto con il figlio sulle spalle, senza cibo e senza acqua. Rendendosi conto che senza sostentamento non ce l’avrebbero fatta, la coppia decide che l’unico modo per sopravvivere è quello di uccidere il figlio e mangiare la sua carne. La domanda è “mangiare questa carne comporterà gioia e felicità?”. Dovremmo guardare a tutto il cibo commestibile nello stesso modo e chiederci in che modo le nostre scelte possano influenzare gli altri. I nativi americani hanno la tradizione di riflettere sugli effetti che le loro decisioni avranno sulle sette generazioni successive.
Questo genere di riflessione sviluppa un rapporto molto profondo con tutto ciò che mettiamo in bocca, che oggi non sempre si può considerare davvero commestibile! Da qui l’importanza di un’alimentazione consapevole.
Questo nutriente è il più semplice di tutti, poiché ha a che fare con il nostro corpo fisico.
Sensazioni
Il secondo nutriente è costituito dalle impressioni sensoriali: ciò che possiamo vedere, udire, odorare, gustare e toccare. Noi consumiamo cibo anche attraverso i nostri occhi, il naso, le orecchie e il resto del corpo. Quando guidiamo in città, sentiamo dei suoni, vediamo delle immagini e percepiamo dei profumi, ci nutriamo di tutto questo! Purtroppo, oggi non notiamo la maggior parte delle impressioni sensoriali che ci raggiungono. Siamo talmente bombardati dalle informazioni, che la nostra mente è stanca e la consapevolezza si spegne. Eppure pensiamo a cosa può suscitare la percezione di un’aroma, di un suono, di una visione: tutto questo può farci tornare ai ricordi di esperienze passate e nutrirci dei sentimenti che questi suscitano in noi!
Volontà
Il terzo elemento nutriente è rappresentato dalla volontà, intesa come quell’energia propulsiva e naturale che ci muove in avanti. A volte usiamo per definirla anche le parole “aspirazione” o “intenzione”. Nella nostra vita pratica, è essenziale individuare e definire le nostre intenzioni. L’intenzione non ha nulla a che fare con gli obiettivi. Questi sono qualcosa che speriamo di raggiungere in futuro. L’intenzione è qualcosa che possiamo stabilire nel nostro cuore e che iniziamo a manifestare nel presente. Più procediamo nella nostra vita, più diventiamo consapevoli delle nostre intenzioni sottili, in ogni momento. Allora conviene chiedersi che cosa ci sta spingendo in avanti, se tutto è dettato dall’amore e dalla compassione.
Occorre fare molta attenzione a ciò che vogliamo! La nostra volontà è una brace incandescente, è una qualità dell’amore e senza questo calore, qualsiasi nostra attività presto o tardi diventerà noiosa, persino insopportabile.
Coscienza
Il quarto elemento nutriente è rappresentato dalla coscienza stessa, o meglio dai semi della nostra coscienza. Vengono descritti 51 semi, tra i quali quello della felicità, della gioia, della pace, della comprensione, della consapevolezza, della rabbia della gelosia, dell’odio. Anche questi sono delle forma di nutrimento. La nostra felicità non nasce dal nulla, così come la rabbia. Sviluppare la nostra consapevolezza in merito alle scelte che facciamo, ci porta a riconoscere le fonti che nutrono la nostra gioia, la nostra pace e la nostra felicità, così come la nostra rabbia, la tristezza e l’isolamento.
Assumere questa nuove visione sui nutrienti, ci stimola a rivedere tutte le scelte della nostra vita, non solo quelle strettamente legate al cibo commestibile.
Il nostro corpo e la nostra anima non si alimentano solo con il cibo, ma assorbono tutto ciò che permea l’Universo. Per questo è indispensabile saper selezionare al meglio tutti gli elementi con cui lo nutriamo.
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Articolo di generazionebio.com
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