Chi ha desiderio di elevare ad un livello superiore la sua pratica della meditazione, sta per scoprire qualcosa di sorprendente: abbracciare qualcuno è proprio uno dei modi per raggiungere questo obiettivo.
La meditazione dell’abbraccio è stata resa famosa dal maestro zen Thich Nhat Hanh e si basa sull’idea che un buon abbraccio abbia degli effetti trasformativi.
Quando ci abbracciamo, i nostri cuori si collegano e sappiamo di non essere separati. Abbracciare con consapevolezza e concentrazione, può portare alla riconciliazione, alla guarigione, alla comprensione e a molta felicità
L’abbraccio fa bene non solo alle nostre relazioni. La comunità scientifica da tempo ne sottolinea i numerosi benefici per la salute. Uno di questi è la capacità di diminuire i livelli di stress, rallentando la frequenza cardiaca e la produzione di cortisolo.
Durante la stagione fredda e quando si attraversa il periodo di picco massimo dell’influenza, ritagliarsi del tempo per dedicarsi a degli abbracci regolari può aiutare a mantenere la salute, poiché questi stimolano la funzione immunitaria e proteggono dal raffreddore.
Si ritiene anche che abbracciare possa calmare contemporaneamente le nostre paure e alleviare sentimenti di solitudine. Vale la pena ricordarselo quando ci si sente tristi.
Naturalmente, le nostre interazioni quotidiane possono raddoppiare le opportunità di trarre questi benefici. Fissare degli appuntamenti formali dedicati alla meditazione dell’abbraccio non è necessario.
E’ però vero che ogni volta che nella vita quotidiana si abbraccia qualcuno, si sta praticando una meditazione. E’ indispensabile prestare attenzione alle sensazioni che un abbraccio può regalare: è un gesto caldo, fisico e spesso intim.
Si può persino imbastire una sorta di rituale per praticare la meditazione dell’abbraccio, per ottenere il massimo da questa esperienza.
- Riconoscere l’altra persona
Inchiniamoci verso l’altra persona, in modo da riconoscerne la presenza. Poi ci immergiamo completamente nel momento presente, facendo tre respiri consapevoli. - Prepararsi all’abbraccio
Avvicinarsi all’altra persona, mantenendosi concentrati sul respiro. Non basterà darle una pacca sulla spalla. Sarà indispensabile far durare l’abbraccio e stringere la persona con calore il tempo di effettuare tre respiri profondi. Il primo respiro, secondo Hanh, dovrebbe essere dedicato a noi stessi, per onorare la nostra presenza nel momento presente; il secondo dovrebbe onorare l’altra persona; il terzo dovrebbe portarci a focalizzare sulla sensazione di felicità e gratitudine stimolata da questo momento di profonda condivisione. - Chiudere con gratitudine
Dopo aver sciolto l’abbraccio, chiudere l’esperienza con un nuovo inchino, per esprimere gratitudine verso l’altra persona.
Questa abitudine porterà la nostra stessa esistenza ad un livello superiore, specialmente in questa epoca di grande divisione e discordia nella società. E’ necessario sviluppare la consapevolezza e lavorare sui rapporti umani. Comprendere che, quando qualcuno ci fa soffrire, è perché questa stessa persona soffre. Chi non sa gestire questa sofferenza, diventerà vittima di quella dell’altro. Invece, sapere che una persona che soffre ha semplicemente bisogno di aiuto, anziché di punizione, trasforma completamente una situazione. Quando iniziamo a fare nostri questi sentimenti di compassione, che sono l’antidoto alla rabbia, saremo in grado di mettere fine alla nostra sofferenza, ma anche a quella dell’altro, provando ad aiutarlo e magari siglando il tutto con un abbraccio.
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Articolo di generazionebio.com
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