Lo sapevate che gli stessi individui responsabili della costruzione delle piramidi in Egitto erano anche noti per il loro utilizzo della marijuana? Persino uno dei più grandi faraoni dell’antico Egitto: la mummia di Ramses II è stata infatti trovata ricoperta di piccole particelle di questa sostanza.
Un’altra mummia è stata trovata sepolta con una scorta di 2 kg di questa erba, preparata evidentemente per l’aldilà.
Dalle prime tavolette di argilla mesopotamiche agli antichi papiri egizi, la prova del consumo di cannabis preistorico si possono trovare nei testi e nei luoghi di sepoltura di varie civiltà antiche.
Romania
La prova dell’uso della marijuana risale al lontano 3000 aC, ovvero a 5000 anni fa. In Romania sono stati ritrovati delle buche per il fuoco risalenti a quell’epoca con semi bruciati e carbonizzati, che indicano l’uso della marijuana per inalazione. Alcuni archeologi ritengono che sia stato probabilmente bruciato per l’utilizzo nelle cerimonie e nei riti magici e religiosi.
Pakistan
Nel dicembre del 2013 gli scienziati scoprirono il primo caso di consumo di cannabis. Sulle rive del fiume Kunar, in Pakistan, nelle montagne dell’Hindu Kush, fu trovata una tomba preistorica. Pare appartenesse ad uno sciamano locale e sembra contenesse semi di marijuana, resina e cenere. La presenza di cenere e hashish insieme ha portato gli archeologi a credere che si trattasse della prima evidenza di consumo di marijuana nella storia dell’umanità. In base alla posizione e al contesto in cui è stata ritrovata, si è portati a credere che sia stata utilizzata per scopi rituali. Pare che gli occupanti del luogo abbiano lasciato una grande quantità di foglie, germogli e resina nel camino situato in fondo alla grotta, riempiendola così con fumo psicotropo.
Cina
Prima del ritrovamento dell’area citata in Pakistan, era la Cina la sede dei più antichi fumatori di marijuana al mondo. In una tomba di 2700 anni nel deserto del Gobi furono trovati 2 kg di marijuana molto simile a quella coltivata oggi.
L’analisi genetica e chimica ha rivelato che l’erba trovata era cannabis. Inoltre è stato anche constatato che le piante maschili sono meno psicoattive rispetto alla loro controparte femminile raccolta fuori dal nascondiglio. Questo potrebbe significare che l’antica civiltà era a conoscenza delle proprietà associate a questa pianta. Lo scheletro trovato nella tomba pare fosse membro della civiltà Gushi e che fosse uno sciamano dall’apparente età di 45 anni.
Egitto
Un antico papiro egizio risalente al 1700 aC riporta i primi noti riferimenti alla marijuana per uso medicinale. La canapa deriva dalla pianta maschile e veniva utilizzata nell’antico Egitto per produrre biancheria e funi.
Un altro papiro, quello di Eber, noto come il più antico testo di medicina completa al mondo conteneva un altro riferimento alle qualità medicinali della cannabis.
Molti archeologi ritengono che questo papiro sia una copia di un libro risalente al 3000 aC o addirittura prima.
L’antica dea egizia della saggezza, Seshat, è stata spesso raffigurata con ciò che sembra una foglia sulla testa, cosa che illustra l’importanza di questa pianta nella religione egizia.
Dal momento che la pianta nasce da alcune zone dell’Asia, la sua presenza in queste antiche civiltà deve essere dovuta al commercio. Molti degli antichi siti dove è stata trovata la cannabis appartenevano a uomini religiosi, il che sottolinea ulteriormente il legame tra la spiritualità antica e questa pianta. Prima che diventasse un tabù, la marijuana veniva perciò utilizzata e anche prescritta. Questo capitava ai pazienti americani e britannici, solo fino ad un secolo fa!
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Articolo di generazionebio.com
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