Si sente parlare del “qui e ora” ai corsi di yoga, di meditazione, sui siti e i magazine dedicati al benessere. Queste due parole appaiono sempre più spesso nella nostra società occidentale, perché nelle nostre vite troppo impegnate, abbiamo un bisogno vitale di tornare al momento presente, per ritrovare noi stessi, fare un passo indietro, metterci in pausa, godere di ciò che stiamo vivendo o, semplicemente, respirare.
Se dal punto di vista teorico quello del “qui e ora” è un concetto molto semplice da comprendere, diventa meno facile metterlo in pratica. Perciò ascoltiamo increduli il maestro di yoga di turno, che ci guida a respirare e a essere nel qui e ora. Respirare è facile, ma mentre lo facciamo i nostri pensieri ci accompagnano, ci portano lontano da ciò che stiamo facendo. Pratichiamo yoga ma la nostra testa è ancora in ufficio, oppure all’idea che dopo la seduta dobbiamo correre a recuperare i bambini a scuola, o alla preoccupazione di un appuntamento importante in programma l’indomani. Come fare, quando il vortice dei pensieri sembra travolgerci?
Il concetto di “qui e ora” nasce come uno dei principi fondamentali del buddismo di Siddharta Gautama nel V secolo a.c. Non vi è migliore descrizione del potere del momento presente di quella del Buddha.
Se vuoi conoscere il passato, guarda il tuo presente. Se vuoi conoscere il futuro, guarda il tuo presente
Buddha ci indica che il momento presente dice tutto di noi.
Queste due parole si trovano anche nell’espressione latina “Hinc et Nunc”, che significa “in questo luogo e in questo campo”. Hic et nunc ci porta quindi in un dato spazio, in un dato momento: una sorta di punto che non riguarda né il passato né il futuro.
Con il dilagare delle filosofie orientali in Occidente, in particolare attraverso gli insegnamenti di Jiddu Krishnamurti e Eckhart Tolle, la frase è diventata rapidamente di moda. Spesso questo messaggio è però abusato, diventa una sorta di invito al godimento immediato, al consumismo sconsiderato, alla mera soddisfazione dei desideri. Così, tutto il senso di impegno e di responsabilità rischia di dissolversi in un mare di pigrizia e indolenza. Vivere nel presente si traduce per molte persone nella ricerca di emozioni sempre più forti, senza riguardo per le conseguenze.
In realtà, i saggi ci invitano ad essere nel momento presente in modo attivo e costantemente, aprendoci ai nostri desideri interiori. Fare una cosa alla volta, rendendo ogni azione consapevole è un sinonimo di qui e ora. Mangiare consapevolmente concentrandosi sui sapori. Camminare con la consapevolezza dei movimenti che compie il corpo e delle sensazioni che ne derivano. Parlare con coscienza, senza fare troppi giri di parole. Tutto ciò ci consente di essere più consapevoli e più genuini.
Tutto questo rappresenta senza dubbio una grande sfida per il nostro condizionamento mentale, che analizza e proietta, ma sicuramente anche una fonte di notevole benessere che ci porta a imparare a gustare il momento, anche solo per pochi istanti. Tutti i pensieri ingombranti, con la pratica, spariscono gradualmente, lasciando spazio a nuove sensazioni individuali: pace, spazio interiore, tranquillità o fiducia.
Per imparare a rimanere nel qui e ora è possibile seguire qualche strategia.
Accettare
Per accettare si intende il saper accogliere qualsiasi cosa, piacevole o spiacevole, che ci rende felici o infelici. Accettare l’imperfezione, la paura, l’incertezza, l’incostanza delle cose. Imparare a non giudicare a non ipotizzare, a non fuggire. Accettare e osservare ciò che accade. Apparentemente è un atteggiamento passivo, ma interiormente è in realtà molto attivo. Questa posizione di osservare, che è quella di un meditatore esperto, aiuta gradualmente a non identificarsi più con le emozioni e a comprendere che noi non siamo le nostre emozioni, che ci aspetta una vasta gamma di possibilità e che, più che vittime, siamo gli attori della nostra vita.
Respirare
La respirazione è molto importante. La maggior parte del tempo, specialmente quando viviamo delle condizioni stressanti, respiriamo male e in modo affannoso. Quando respiriamo consapevolmente, invece, torniamo nel presente e riusciamo a percepire il movimento unico del torace che si contrae. Questo permette al respiro di rallentare.
Sorridere
Il sorriso è uno strumento magico per ritornare nel qui e ora. Il sorriso facilita il rilassamento di tutti i muscoli nel corpo, compresi viso e addome, e invia al cervello il messaggio che tutto va bene. Persino un sorriso forzato ha il potere di agire sullo stress. Alcune ricerche hanno dimostrato che il battito cardiaco di una persona che sorride si equilibra.
Imparare e rimanere nel qui e ora significa anche ricordarci cosa siamo venuti a fare in questo mondo: più che a correre dietro agli stereotipi imposti dalla società e dalla nostra mente, abbiamo ricevuto un dono dall’Universo, che ci ha dato tempo e spazio per elevare la nostra coscienza. Ogni situazione e persona che incontriamo nella nostra vita ci viene data per sviluppare questa o quella qualità. Essere qui significa anche essere consapevoli del nostro obiettivo più elevato.
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Articolo di generazionebio.com
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