Il rosmarino è una potente erba multiuso. Oggi lo usiamo normalmente in cucina, ma le sue foglie vengono utilizzate a scopo medicinale da secoli. In particolare, una delle sue proprietà è quella di migliorare la memoria. Non a caso veniva definita l’erba del ricordo nell’era elisabettiana, ma anche nel primo periodo romantico.
Nella Grecia antica, gli studenti si infilavano dei rametti di rosmarino nei capelli per prepararsi agli esami. Inoltre, si può trovare un riferimento al rosmarino nell’Amleto, quando Ofelia dichiara:
Ecco del rosmarino, è per ricordare: prega, ama, ricorda
Durante i matrimoni, le commemorazioni di guerra e i funerali, il rosmarino era usato come simbolo del ricordo. Le persone in lutto, nei tempi antichi, lo indossavano come occhiello, lo bruciavano come incenso o lo gettavano nella tomba come simbolo del ricordo del defunto.
Pare che questa tradizione legata al rosmarino sia molto più antica e affondi le sue origini nel mondo arabo di epoca medievale, che era molto avanzato per quanto riguarda la scienza. Un trattato del 1578 citava
Gli arabi sostengono che il rosmarino plachi il cervello, aiuti la memoria e i sensi interiori e che supporti la comunicazione
Anticamente, si pensava anche che il rosmarino fosse in grado di proteggere il sonno dagli incubi. Per questo venivano realizzati degli amuleti con l’erba, che poi venivano riposti la notte dentro le federe.
Gli studi hanno dimostrato che il rosmarino contiene l’acido carnosio, che combatte i danni dei radicali liberi sul cervello. Il rosmarino contiene degli acidi naturali che aiutano a proteggere le cellule del corpo e il DNA dai danni dei radicali liberi. I composti del rosmarino sono noti per impedire la ripartizione dell’acetilcolina, una sostanza chimica che induce le cellule cerebrali responsabili di memoria e ragionamento a comunicare tra loro.
Il merito degli effetti positivi del rosmarino sulla memoria possono essere dovuti all’eucaliptolo, un componente che gioca un ruolo importane nello sviluppo della memoria nei modelli animali.
In una serie di test è stato utilizzato l’olio essenziale di rosmarino, per aumentare le probabilità di ricordare le cose da fare e chi ha annusato l’essenza del rosmarino ha avuto un 60-75% in più di successo rispetto agli altri.
Uno studio pubblicato su Therapeutic Advances in Psychopharmacology suggerisce che il composto chimico 1,8-cineolo è responsabile del miglioramento della funzione della memoria. Secondo lo studio, alcuni soggetti hanno inalato dell’estratto di rosmarino prima di eseguire alcuni compiti; nel contempo, venivano testati i loro livelli di stress, di umore, di velocità e di precisione. Più 1,8-cineolo veniva assorbito nel flusso sanguigno, più positivi sono stati i risultati.
Il rosmarino viene inoltre utilizzato in erboristeria come antidolorifico, per l’emicrania e per i problemi digestivi.
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Articolo di generazionebio.com
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