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Imparare a dire di no e stabilire dei confini sani nelle relazioni

di Generazione Bio 14 Maggio 2016
di Generazione Bio 14 Maggio 2016
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noMolti di noi provano una grande difficoltà a dire di no. In effetti, quando qualcuno ha bisogno di aiuto, è bello aiutarlo. Non sempre, però, ci va davvero di farlo e finiamo per mandare giù il boccone e fare ciò che ci chiede, anche se siamo oberati di lavoro. Diciamo a noi stessi che è la cosa giusta da fare, che quella persona starà meglio e che se ci rifiutiamo facciamo la figura degli egoisti e delle persone per nulla collaborative.

Quindi, diciamo sì, anche quando la risposta giusta dovrebbe essere un forte e chiaro NO. Anche perché se il favore che ci chiedono è piccolo, diventa più semplice farlo piuttosto che spiegare perché non potremmo. Insomma, con questo atteggiamento si finisce per creare un grande conflitto, fuori e dentro.

Ci hanno insegnato ad avere la sindrome dei bravi ragazzi, che se non aiutano sempre gli altri li renderanno infelici, pur se questo significa trascurare noi stessi.

Ogni volta che diciamo sì quando vorremmo dire di no, però, inizia una battaglia nella nostra testa e subito dopo ci arrabbiamo con noi stessi, aumentando in modo significativo lo stress a cui già siamo sottoposti.

Perché è così difficile dire di NO?

Perché non siamo in grado di mettere dei paletti.

Per paletti si intende quella linea sottile di confine che dobbiamo imparare a tracciare e che ci insegna ad avere fiducia in noi stessi, sapendo che quando diciamo no stiamo scegliendo per la nostra vita. Non fa bene accettare tutto ciò che arriva nella nostra direzione di buon grado. Non mettere questi paletti ha il suo lato positivo, perché rende empatici, ma saper tracciare dei confini sani è una vera e propria lezione di vita da imparare.

Da bambini ci è stato insegnato ad obbedire alle autorità. Genitori, insegnanti, polizia, ecc. In una tipica interazione con i genitori, ciò che volevamo noi era mediamente ciò che volevano mamma e papà. Ogni volta che abbiamo provato ad esprimere un desiderio, ci hanno detto che non stava bene e ci siamo vergognati per averlo fatto. Forse ci siamo sentiti dire di essere egoisti.

Di certo, essere altruisti era una cosa più bella, perché ci hanno fatto credere che avere cura di se stessi era da egoisti che trattano gli altri come spazzatura per ottenere ciò che si vuole. Nessuno vuole che gli altri pensino che siamo degli egoisti, perciò ci sforziamo sempre di essere gentili e premurosi.

Siamo troppo preoccupati dell’immagine che hanno gli altri di noi. Dobbiamo essere delle brave persone, per non perdere credibilità e stima, specialmente della famiglia e degli amici, che potrebbero lasciarci soli.

Tutto gira intorno alle esperienze che abbiamo avuto da bambini: venivamo coccolati quando facevamo i bravi e ignorati o puniti quando ci comportavamo – secondo gli adulti – male. Abbiamo allora imparato ad ascoltare e ad obbedire a prescindere, per ottenere l’approvazione degli altri e ricevere amore.

Queste esperienze finiscono per generare, con il tempo, del forte risentimento. Soprattutto perché più facciamo e più le persone vogliono pezzi di noi e pretendono il nostro tempo. Più accade questo, meno sappiamo dire di no. E ci si sente soffocati dal dovere di scegliere tra varie possibilità (dire di sì alla famiglia, al coniuge, agli amici, all’invito ad una festa), tranne quella più importante: il proprio bisogno interiore. Si ha il coraggio di rifiutare solo quando si ha una ragione plausibile per farlo, così da non temere il giudizio.
La verità è che non bisogna accampare scuse, ma imparare ad essere se stessi e decidere della propria vita, senza il timore di turbare o rendere infelici gli altri.

Occorre acquisire la responsabilità verso se stessi, staccandosi dall’esigenza morbosa di avere l’approvazione altrui, seppur inconscia.

E’ possibile dire di no senza danneggiare i rapporti con le persone, continuando ad avere la stima e l’affetto degli altri. Per dire di no in modo solido, però, occorre una certa sicurezza e il saper tracciare dei confini. Questo si acquisisce quando si impara ad amare se stessi e cade l’esigenza dell’approvazione esterna.

A tal proposito, è importante:

  • acquisire consapevolezza di tutte le volte in cui diciamo sì quando vorremmo dire di no
  • capire cosa ci si aspetta dicendo un sì a malincuore: approvazione?
  • praticare l’amore e l’apprezzamento verso se stessi ogni giorno
  • trascorrere del tempo con persone che sanno mettere dei paletti nelle relazioni
  • rendere chiari agli altri quali sono i confini oltre i quali non bisogna andare
  • non agire mai perché ci si sente obbligati, ma perché vogliamo fare qualcosa nel profondo

Per fare tutto questo ci va del tempo. Ma ne vale certamente la pena.

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Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Specializzata in lettura e analisi ETD
Health Coach

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