Dal punto di vista anatomico, la ghiandola tiroidea ha una tipica forma a scudo – il suo nome deriva infatti dal greco thyreos, che vuol dire “a forma di scudo oblungo” – e si trova alla base del collo.
Questa ghiandola ha un collegamento diretto con l’energia della gola e il suo chakra relativo. Il suo ruolo è quello di secernere due ormoni molto importanti, la tiroxina e la tironina, che hanno come caratteristica quella di contenere lo iodio, un potente antisettico necessario alla corretta funzionalità di tutto il corpo.
L’ipotiroidismo o l’ipertiroidismo possono insorgere quando una persona prova la sensazione di reprimersi e che la vita è ingiusta con lei. Il collo, che collega anatomicamente la testa con il corpo, rappresenta la zona di unione tra corpo e mente. Quando la razionalità prevale rispetto alle aspettative del cuore, spesso si finisce con il mettere da parte i propri bisogni reali. Il centro energetico della gola rappresenta la creatività. Se non imparo ad esprimermi liberamente e ad usare tutti i miei mezzi per farlo, reprimo il mio spirito creativo e rischio di indebolire la tiroide.
Il centro energetico che si trova a questo livello è quindi collegato alla volontà, alla capacità di prendere delle decisioni e di esprimere i propri bisogni, ovvero di creare la propria vita secondo le proprie reali esigenze personali. Ma non solo.
Le cause profonde che stimolano l’insorgenza delle patologie tiroidee girano intorno a tre tematiche fondamentali. E’ utile per il paziente conoscerle, per spostare l’attenzione dai sintomi al retroscena del disturbo, al fine di rielaborare l’emozione o il blocco che può aver portato a sviluppare quella problematica.
Tempo
Le persone che soffrono di patologie tiroidee esprimono in modo chiaro un conflitto nel gestire il loro tempo. Il desiderio più intimo è quello di rallentarlo fino a fermarlo, ed ecco che la tiroide rallenta il metabolismo per manifestare questo disagio. E’ come se tutto andasse troppo veloce, se la persona avesse l’impressione di non arrivare mai in tempo e di non riuscire a fare tutto ciò che deve. Vive dominata dalla sensazione di non essere in grado di agire abbastanza in fretta, si sente le mani legate, non ha mai tempo, specialmente per sé. Occorre allora ritrovare il proprio ritmo naturale e smettere di correre affannosamente, come se la vita fosse una gara.
Espressione di sé
La tiroide rappresenta il linguaggio e la comunicazione ed è l’organo che consente di esprimere la propria vera natura, di palesare tutto ciò che abbiamo dentro. Il messaggio che occorre cogliere in una problematica tiroidea è che è necessario ascoltare i propri veri bisogni celati, onorandoli finalmente. Concentrandosi sui propri desideri e le proprie esigenze, si evolve maggiormente come anime e si comprende anche cosa si è venuti a fare sulla terra.
Dentro di me vivo una grande delusione per non essere in grado di soddisfare ciò che voglio fare o per non riuscire a dire quel che vorrei, perché devo rispondere alle aspettative altrui anziché alle mie. Di conseguenza, si attivano sentimenti di frustrazione e di intolleranza verso tutto ciò che non corrisponde davvero alle mie aspettative. Finisco per ascoltare i consigli degli altri, senza ascoltare la mia voce interiore.
E’ il corpo che mi sta dando un messaggio. Devo rendermi conto del mio potere, imparare a prendere le mie decisioni e ad agire secondo i miei bisogni più intimi. Devo comprendere di essere io il co-creatore della mia vita.
Padre
La forma a scudo della tiroide rappresenta in modo simbolico il tema della protezione. Il non sapersi difendere su un territorio, il sentore di un pericolo dietro l’angolo e di non saperlo affrontare. Da un punto di vista archetipico, è la figura del padre quella che dovrebbe assicurare protezione ambientale. Una problematica tiroidea può quindi esprimere un conflitto con il padre, non necessariamente con accezione negativa, ma anche rappresentato da un rapporto non del tutto svolto, magari per abbandono, morte precoce o mancata presenza per motivi di lavoro. Vale lo stesso nel caso di un rapporto troppo stretto, quasi morboso o di un padre la cui figura viene percepita in famiglia come più debole rispetto a quella della madre.
Il terapista in cromopuntura, generalmente, non si limita al trattamento dei sintomi ma, quando si trova ad affrontare sia le patologie tiroidee che altri disturbi, cerca di individuare il retroscena e di rendere consapevole di questo la persona che lo consulta. Questo è un passaggio molto importante al fine di ottenere un miglioramento – se non, in una percentuale molto elevata di casi, una risoluzione – della problematica.
Considerare gli aspetti profondi legati alla tiroide e i suoi significati più intimi è importante per comprendere come e perché il corpo ha reagito in un modo piuttosto che in un altro ad un disagio vissuto. Dopo la presa di coscienza, lavorare con il colore diventerà un sostegno indispensabile e irrinunciabile per risolvere anche a livello profondo i conflitti che stanno alla base della patologia e che l’hanno scatenata.
La vibrazione del colore invia un messaggio sottile alla persona per regolare la sua percezione del tempo, per aiutarla a non esserne condizionata; ma non solo, perché con dei trattamenti mirati sarà possibile sostenerla nella realizzazione, finalmente, delle sue passioni, permettendole di ritrovare sé stessa; infine, dove sarà necessario, saranno applicate delle sequenze terapeutiche utili a riequilibrare nel profondo il rapporto con la figura paterna, ristabilendo una dinamica armonica e aiutando la persona a conquistare la capacità di proteggersi autonomamente e di svincolarsi dai condizionamenti paterni.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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