Sempre più persone fanno riferimento ai media alternativi per apprendere nuove informazioni sull’alimentazione e provarne i benefici. Allo stesso tempo, secondo molti, i medici sono diventati sempre meno affidabili in merito.
La maggior parte dei medici è altamente preparata nel fare diagnosi di malattie e disturbi vari, così come in farmacologia e nella loro specializzazione.
Quando però si tratta di nutrizione, inizia a comparire qualche lacuna. Almeno lo sostiene uno studio che risale al 2010, che illustra come la strada è ancora lunga prima che la medicina convenzionale diventi un’autorità in questo settore.
Gli studi in nutrizione nelle scuole di medicina degli Stati Uniti, secondo un sondaggio condotto presso la University of North Carolina sono da ritenersi indeguati. Lo studio è stato pubblicato su Academic Medicine.
A partire dal 2004, meno della metà delle scuole negli Stati Uniti pretende che vengano seguire le 25 ore di lezioni sulla nutrizione raccomandate nel 1985 dalla National Academy of Sciences. Questo si evince da un sondaggio che è stato pubblicato dal team della ricercatrice Kelly Adams nella US National Library Of Medicine.
Pare che le cose siano addirittura peggiorate dal 2009, quando solo il 27% delle scuole sono state in grado di soddisfare gli standard minimi di formazione in nutrizione.
Un articolo del Chicago Tribune ha anche sottolineato che i medici ricevono in media appena 19 ore in tutto di educazione alimentare nelle facoltà di medicina.
Un altro studio del 2008 pubblicato sul Journal Of American College of Nutrition ha messo in rilievo un altro elemento che prova la mancanza di fiducia che i medici stessi hanno rispetto alle loro conoscenze in ambito nutrizionale: un sondaggio effettuato su 61 medici (il numero di coloro che hanno risposto, su un totale di 114 coinvolti) ha rilevato che solo il 14% si sentiva adeguatamente preparato a fornire una consulenza nutrizionale, nonostante il 94% abbia riferito di discutere spesso di alimentazione con i pazienti.
Sono gli stessi medici, quindi, ad ammettere che la loro preparazione è insufficiente. I medici generici non sono quindi sempre in grado di fornire le corrette informazioni nutrizionali. Per questo sempre più pazienti si rivolgono agli specialisti per chiedere aiuto.
La cosa certa è che qualcosa deve cambiare. Il medico del futuro, come diceva Thomas Edison, non dovrà più trattare i pazienti con i farmaci, ma dovrà essere in grado di curare le malattie – e soprattutto prevenirle – con l’alimentazione.
La prevenzione e la cura attraverso la terapia nutrizionale è qualcosa che oggi deve essere alla portata di tutti ed è necessario che le università si attrezzino per fornire ai propri studenti di medicina una preparazione più adeguata a rispondere alla domanda sempre più impellente.
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Articolo di generazionebio.com
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