Essendo una delle alternative al latte vaccino più pubblicizzate, nonostante le prove sempre più evidenti a suo sfavore, mettere in discussione il latte e i prodotti derivati dalla soia scatena spesso nei consumatori delle reazioni aggressive.
A quanto pare, consumare il latte di soia non è però una scelta sana; anzi, potenzialmente il suo utilizzo rappresenta un rischio per la salute.
I motivi sono molteplici.
- La soia contiene una grande quantità di tossine naturali, o anti-nutrienti. Anche solo due bicchieri di latte di sia al giorno possono alterare in modo significativo il ciclo mestruale di una donna
- E’ stato dimostrato che la soia aumenta nell’organismo il fabbisogno di vitamina B12 e vitamina D
- I germogli di soia contengono emoagglutinina, una sostanza che promuove il coagulo e che causa l’agglutinamento dei globuli rossi
- Bisogna accertarsi della provenienza della soia che si consuma e della zona di produzione degli alimenti derivati, poiché un’alta percentuale di soia in circolazione nel mondo è geneticamente controllata. Inoltre, è una delle sostanze più contaminate dai pesticidi
- La soia e i prodotti derivati dalla soia contengono degli elevati livelli di acido fitico, che inibisce l’assimilazione del calcio, del magnesio, del rame, del ferro e dello zinco
- Gli alimenti prodotti dalla soia contengono livelli tossici di alluminio, che influenza in modo negativo il sistema nervoso e i reni, oltre ad essere stato messo in relazione con la comparsa del morbo di Alzheimer
- La soia contiene un composto simile alla vitamina B12, che il nostro organismo non è in grado di elaborare. Questo può contribuire alla carenza di vitamina B12
- Le fragili proteine della soia vengono esposte ad alte temperature durante la lavorazione, rendendole così pericolose per la digestione
- La soia contiene i tossici isoflavoni. Genisteina e daidzeina sono in grado di stimolare lo sviluppo del cancro al senso, o di influenzare la crescita di uno già esistente
- La soia contiene estrogeni vegetali, noti come fitoestrogeni, che disturbano la funzione endocrina e possono portare alla sterilità e ad altri disturbi della donna.
Nel latte di soia è facile trovare, tra gli ingredienti, la carragenina, sostanza che può causare infiammazione gastrointestinale, ulcerazioni, lesioni e persino cancro al colon, secondo le ricerche svolte sugli animali da laboratorio. Inoltre, degli studi condotti negli Stati Uniti dalla American Diabetes Association, hanno messo in relazione il consumo alimentare di carragenina con l’immuno-resistenza e l’intolleranza al glucosio nei topi.
Di fronte questi rischi, che sono dimostrati da innumerevoli ricerche, il consiglio non può che essere quello di virare verso le numerose alternative vegetali in commercio, tra cui il latte di mandorla, che si può facilmente produrre a casa.
Studi che mostrano la tossicità della soia (PDF 7,5 MB)
Studi che mostrano gli effetti collaterali della soia per uso alimentare (1939-2014)
Studi che mostrano gli effetti collaterali della soia per uso alimentare (1950-2013)
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Articolo di generazionebio.com
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