Ogni singola cellula del nostro corpo ha una sua consapevolezza e un’anima propria. Questa affermazione rappresenta il fulcro della straordinaria capacità di autoguarigione dell’organismo umano.
Il nostro corpo può sentirci, per questa ragione noi possiamo collaborare con lui per ristabilire una condizione di salute equilibrata. Ma non solo, perché intraprendere una conversazione con le nostre cellule, magari durante la meditazione, è un ottimo modo per fare avanzare la nostra evoluzione spirituale.
Noi tutti siamo costituiti da miliardi di cellule, che lavorano all’unisono per mantenerci in vita. Sappiamo che molte funzioni del corpo sono gestite automaticamente da parti del cervello che non richiedono uno sforzo cosciente, come la respirazione, il battito cardiaco e la digestione. Ad un livello più profondo, queste funzioni sono guidate da un gruppo di cellule che lavorano in sinergia per raggiungere un obiettivo.
Altre funzioni del corpo possono invece essere controllate e modificate attraverso un’azione cosciente, come la concentrazione. Ad esempio, in questa maniera è possibile rallentare il battito cardiaco. Ne consegue che ciascuno di noi può comunicare con le proprie cellule e che queste reagiscono, come la scienza ha iniziato a dimostrare.
Quando intraprendiamo una conversazione con le cellule, concentriamo la nostra coscienza verso l’interno e facciamo un sano esercizio su noi stessi. L’effetto è simile a quello che si ottiene quando ci si concentra sulla respirazione, o su qualsiasi cosa o situazione che tiene la mente lontana dall’esterno e la mantiene fissa su di noi.
Spesso, dopo un po’ di tempo, si cominciano a percepire le reazioni del corpo e dei tessuti. Può capitare di sentire letteralmente il sangue pulsare, i nervi vibrare e i muscoli che iniziano a contrarsi dolcemente, indipendentemente dal proprio controllo cosciente.
Una pratica di meditazione regolare è necessaria per allenare il cervello ad entrare negli stati alpha e theta. Quando prevalgono queste onde cerebrali, la comunicazione tra la mente consapevole e il corpo fisico è facilitata.
Ci sono due tecniche per parlare con le nostre cellule. Ognuno sceglierà il più appropriato per sé. E’ possibile parlare ad una singola cellula, oppure a tutte quante insieme. Funzionano entrambe, perché siamo tutti collegati.
Conversazione con la singola cellula
Lasciamo vagare la mente e poi concentriamoci su una cellula sola, non importa dove si trovi. Può essere nel cervello, oppure nel flusso sanguigno, nelle ossa o in un organo specifico. Manteniamo la connessione con quella cellula attraverso il pensiero, il più a lungo possibile. Visualizziamola. Immaginiamola circondata dalle altre cellule. Poi iniziamo a parlarle, nella nostra mente o anche a voce alta.
Conversazione con tutte le cellule
Rilassiamoci e dedichiamo qualche minuto all’ascolto del corpo, come si fa all’inizio di una meditazione. Pensiamo per un attimo a come ogni parte del nostro corpo sia costituita da cellule, da miliardi di esse. Ognuna sta lavorando, seguendo delle istruzioni specifiche, ma è pronta a ricevere nuove istruzioni.
Cosa dire alle nostre cellule
Le cellule rispondono alle emozioni, proprio come noi. Parole e pensieri rassicuranti e amorevoli non potranno che essere di beneficio, così come è vero l’opposto.
Ti amo
Queste due semplici parole comunicano alle nostre cellule che siamo consapevoli di loro e che le amiamo in maniera incondizionata. Immaginiamo questa frase come un segnale, per attirare l’attenzione delle nostre cellule e far loro comprendere che stiamo iniziando una conversazione con loro.
Rilascia tutto ciò che non mi è più necessario
Le cellule assorbono emozioni, pensieri, esperienze del passato. Se non diamo loro un ordine specifico, difficilmente lasciano andare tutto questo autonomamente. Il rilascio e la disintossicazione avviene su tutti i livelli: mentale, emozionale e fisico. Se chiediamo alle nostre cellule di lasciare andare tutto ciò che non ci serve più, avendo queste un’intelligenza innata, si innescherà il processo. Questo potrà essere accompagnato da sintomi fisici, mentali ed emotivi, ma è una situazione temporanea, utile al rilascio definitivo di ciò che ci stava appesantendo.
Porta in superficie le conoscenze utili per il mio benessere
Quasi tutte le cellule del corpo umano contengono il nostro DNA (i globuli rossi, ad esempio, non lo contengono), il quale è costituito da una parte codificata di sequenze di proteine – che determinano chi siamo fisicamente – e da una grande parte di cosiddetto DNA spazzatura, non ancora decodificato. Questa parte contiene una ricchezza di informazioni, conoscenze e competenze che abbiamo probabilmente sviluppato nelle vite precedenti. Più progrediamo a livello spirituale è più portiamo in superficie queste conoscenze, mettendoci sempre più a contatto con ciò che siamo veramente.
È fondamentale avvicinarsi a questa pratica:
- mettendoci in connessione con il nostro corpo con la consapevolezza che esso è composto da cellule che sperimentano emozioni coscienti
- avere fiducia nel fatto che possiamo stabilite una conversazione coinvolgente con il nostro corpo, al fine di collaborare e superare un disturbo o una malattia
- permettere dei cambiamenti nella conversazione, utilizzando diverse parole e pensieri che possano elevare le emozioni di ogni singola cellula
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Articolo di generazionebio.com
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