Molte delle sfumature che si colgono nel libro 1984 di Orwell, anche se sembrano stratagemmi narrativi, in realtà riflettono molto bene la realtà.
Specialmente gli impulsi delle istituzioni totalitarie e lo spirito degli individui, che si sono trasformati in una rappresentazione senza tempo. Probabilmente 1984 è il romanzo più significativo di fantapolitica che sia mai stato scritto e inizia parlando dei due minuti quotidiani di odio che si osservano in preparazione alla settimana dell’odio.
Evidentemente Orwell ne era al corrente: l’odio è un meccanismo di controllo sociale.
Più una società è repressa, maggiore sarà l’odio che la permea. Affinché il collettivismo oligarchico prenda piede, affinché pochi abbiano dei vantaggi a scapito della moltitudine, senza alcuna rivoluzione, è sufficiente diffondere odio. L’odio porta alla divisione mentale “noi e loro” e spinge a farci ragionare in modo da convincere le persone a uccidere e anche a farsi uccidere, magari in nome di una istituzione sacra. Più maligna e repressiva sarà un’istituzione, più sarà l’odio che riuscirà a infondere.
Durante la seconda guerra mondiale, l’odio è stato utilizzato in ogni parte del mondo per permettere l’uccisione di altre persone. Durante la prima guerra mondiale, entrambe le parti erano convinte di combattere per la libertà e credevano che il contendente rappresentasse il male e che meritasse di essere ucciso.
Oggi l’odio viene usato proprio come si legge sulle pagine di 1984, per rendere la società stagnante e mantenere le nostre menti chiuse. L’odio si traduce infatti in chiusura mentale e ci separa dagli altri.
Buddha ha insegnato la compassione: egli divenne un essere illuminato proprio meditando su questo. La compassione è il sentimento opposto all’odio e riesce ad avere anche l’effetto opposto sul nostro corpo e sul nostro spirito. L’odio ci rende ciechi di fronte alla fratellanza degli uomini e permette alle istituzioni di promuovere guerre e uccisione, legittimandole. L’odio porta al blocco dell’energia di guarigione spirituale.
La ragione per cui molte pratiche spirituali o energetiche non riescono ad essere imparate da alcune persone è che la loro energia è chiusa, bloccata e piena di odio, tanto che a volte nemmeno ce ne rendiamo conto.
Non esiste alcun modo di raccogliere i frutti dell’energia spirituale, se siamo chiusi verso l’esterno e proviamo tanto odio dentro di noi. Non vi è modo di guarire se stessi e chi ci sta vicino, se proviamo solo odio verso ogni creatura che in questo Universo stia compiendo una strada diversa dalla nostra. Se proviamo odio e siamo sempre ispirati dall’odio, non facciamo che accettare il gioco delle istituzioni.
L’unico modo per essere aperti all’energia, l’unico modo per avere una mentalità aperta, è quello di essere completamente votati alla compassione e al perdono. Ciò non significa affatto accettare la stupidità o la violenza, ma accettare che ogni creatura sia sul suo sentiero di evoluzione e che forse tutti noi abbiamo fatto follie almeno una volta – o molte volte – possiamo perdere la testa in qualsiasi momento.
Dal punto di vista esoterico, essere aperti alla compassione permette all’energia di entrare. Inoltre, ci consente di non essere ingannati, di non compiere azioni per conto di istituzioni violente che sfruttano e promuovono l’odio come meccanismo di controllo delle masse.
L’odio non cessa con l’odio, in nessun tempo;
l’odio cessa con l’amore: questa è la legge eterna
Buddha
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.