La stevia ha diversi vantaggi per la salute ed è per questo che negli ultimi anni si è nuovamente diffusa come dolcificante naturale. Originariamente, questa pianta era usata dalle tribù sudamericane per addolcire tè, tisane, bevande e altro. Grazie alla sua straordinaria proprietà dolcificante viene oggi usata anche in moltissimi altri preparati, specialmente quelli da forno. Le foglie della Stevia rebaudiana sono note da sempre per le loro multiproprietà, sia in Brasile che in Paraguay.
Quello che molti non sanno è che gli estratti industriali e i derivati della Stevia non hanno nulla a che vedere con le foglie della pianta. E’ qui che inizia l’amara storia della lavorazione industriale, che rende la stevia innaturale come molti altri dolcificanti. Le aziende produttrici di bevande hanno introdotto l’incubo dei dolcificanti artificiali a partire dagli anni ’60 e ’70. I sostituti dello zucchero, come ciclamato e aspartame, sono stati inclusi nelle ricette, seguiti poi da saccarina, sucralosio e da altri prodotti non calorici che si sono dimostrati rischiosi per la salute, oltre a non avere un buon sapore.
Subito dopo, le aziende sono saltate sul carro della Stevia, formulando dei processi per estrarre i componenti dolci dalle foglie della pianta. Purtroppo, questo processo di estrazione chimica rende la formula originale della stevia praticamente irriconoscibile.
In sostanza, non è più un prodotto naturale. Ogni processo di lavorazione che isola dei composti chimici specifici fa in modo che non si possa più definire un prodotto naturale. E’ il marketing a farci credere che la stevia sia un prodotto naturale diverso, se non migliore, rispetto ai dolcificanti naturali. In realtà, si tratta di una sostanza molto elaborata ed è altrettanto adulterata: come tutti i prodotti artificiali viene creata in laboratorio.
Il processo di lavorazione comporta una miriade di passaggi, tanto che un’azienda ha depositato il proprio brevetto per la sua specifica versione di Stevia. Questo vale per tutte le bevande e i prodotti alimentari oggi commercializzati che contengono la stevia. Sono in ogni caso estratti o derivati chimici, dove possono trovarsi altri sottoprodotti o residui potenzialmente dannosi.
Non ci sono ancora prove che dimostrino esattamente gli effetti negativi a lungo termine di questi prodotti isolati attraverso questa lavorazione chimica. Come tutti i prodotti alimentari lavorati a livello industriale, molto dipende dall’origine delle materie prime e dal processo di fabbricazione. Meglio essere prudenti e affidarsi solo a marchi sicuri e certificati, perché più si ingerisce un prodotto di derivazione industriale e maggiore è la probabilità che si verifichino effetti collaterali dannosi. Molti di questi possono anche presentarsi per anni in modo subdolo, senza nemmeno essere percepiti.
Considerato che la stevia naturale, ovvero le foglie della pianta stessa, possono essere utilizzate in modo sicuro come sostituto sano dello zucchero, sarebbe meglio optare per questa soluzione ed evitare quella elaborata, almeno fino al completamento degli studi necessari. La stevia naturale è ottima per chi soffre di diabete o di sindrome metabolica. Ha una dolcezza tale da non richiederne una quantità elevata, quando occorre.
La stevia naturale ha anche un retrogusto un po’ amaro e questa qualità, secondo l’Ayurveda, aiuta a bilanciare il corpo.
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Articolo di generazionebio.com
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