Spesso le relazioni su cui ci concentriamo di più sono quelle con le altre persone. E’ importante però anche tenere in considerazione il nostro rapporto con il cibo. Quando mangiamo ci sentiamo in pace? Quale sensazione proviamo dopo i pasti? Siamo arrabbiati o stressati mentre mangiamo? Il cibo risponde a quei sentimenti rendendo difficoltosa la digestione o facendoci sentire gonfi o costipati?
Il medico greco Ippocrate, spesso indicato come il padre della medicina occidentale, invitava a fare in modo che il cibo fosse la nostra medicina e che la medicina fosse il nostro cibo. Aveva pienamente ragione, poiché ogni volta che abbiamo dei problemi interni, il colpevole è ciò che abbiamo immesso nel nostro corpo. Il cibo può guarire il nostro organismo, non solo attraverso ciò che consumiamo, ma facendo attenzione al modo in cui lo mangiamo. E qui entra in gioco la consapevolezza nell’alimentazione.
Chi consuma una dieta di bassa qualità, a base di prodotti industriali, spesso vede riversarsi sull’organismo uno stress che non è in grado di gestire e che può compromettere il sistema digestivo. Bisogna immaginare il nostro sistema digestivo come una discarica. Una volta che troppa spazzatura si accumula, questa diventa pericolosa per tutto l’ambiente. Lo stesso vale per gli strati di cibo che si accumulano sulla parete intestinale. Quando il cibo non viene digerito correttamente, si ferma e fermenta nell’intestino; le tossine entrano nel flusso sanguigno e vengono alimentati funghi e parassiti. Questo fenomeno ostacola ulteriormente l’assorbimento di altri alimenti.
Ecco perché praticare un’alimentazione consapevole favorisce la digestione e permette di stare meglio, sia dentro che fuori.
Mangiare in uno stato di calma
La società in cui viviamo ci ha portato a farci controllare dalla tecnologia. Siamo costantemente al telefono, davanti al computer o alla tv, parliamo, mandiamo sms, anche quando mangiamo. Mangiare dovrebbe essere un’attività praticata senza distrazioni, lontana da qualsiasi dispositivo.
Il consiglio è di mettere il telefono in modalità silenziosa e sedersi a tavola con l’intento di rilassarsi. Sedersi e mangiare è una coccola per l’apparato digerente e aiuta a concentrarsi sul pasto, anziché sulle notifiche che arrivano dai social network.
Questo sarà favorito dall’abitudine di appoggiare la forchetta sul tavolo ogni due o tre morsi. Questo rallenterà il pasto e creerà un’esperienza più consapevole. Qualcuno consiglia anche di usare le bacchette, piuttosto che la forchetta: questo consente di raccogliere porzioni di cibo più piccole.
Dopo il pasto, prendersi qualche minuto di riposo, per favorire l’inizio del processo digestivo. Per prepararsi ad un’alimentazione consapevole, può essere d’aiuto iniziare a praticare meditazione, yoga o immergersi nella natura con regolarità.
Masticare il cibo correttamente
Da piccoli ce lo siamo sentito dire spesso di masticare bene. E’ davvero ora di ascoltare questo consiglio. Per un’alimentazione consapevole occorre masticare – minimo – 30 volte, permettendo al cibo di diventare liquido o dalla consistenza pastosa. Le sostanze nutrienti presenti nel cibo saranno così più accessibili agli enzimi digestivi all’interno del nostro organismo.
Quando ingoiamo grandi blocchi di cibo, infatti, spesso questi passano attraverso l’intestino, senza essere sfiorati dalle secrezioni digestive e i nutrienti si perdono perché non vengono assorbiti. Inoltre, quando si mastica a fondo, la pasta che si crea riesce a passare meglio attraverso il sistema digestivo, lubrificato dalla saliva.
Per favorire tutto questo, è consigliabile prendere il cibo a piccoli morsi, per godersi letteralmente il cibo.
Combinazione e ordine degli alimenti
Bisogna pensare al nostro sistema digestivo come al videogioco Tetris. Quando i blocchi cadono verso il basso e si crea una linea completa, quella riga scompare. Quando il cibo raggiunge il sistema digerente senza che vi siano gli alimenti troppo difficili da metabolizzare, riesce a portare a termine il processo.
Ad esempio: la frutta viene digerita quasi istantaneamente, ma se viene mangiata dopo le proteine, gli amidi o cibi d altro contenuto di grassi, fermenta.
Questo è l’ordine migliore da seguire per mangiare determinati alimenti: frutta, verdure e insalata, cereali e verdure ricche di amido, legumi e grassi. Questa pratica di alimentazione consapevole permette di evitare la sindrome dell’intestino irritabile, il gonfiore, i gas e altri disturbi cronici.
Digiunare ogni giorno
Prendere un pausa dal cibo consente al sistema digestivo di riposare. L’idea è di non introdurre nessun alimento per 16 ore, nell’arco di 24. E’ più facile da farsi che da immaginare. Occorre smettere di mangiare dopo cena (intorno alle 19) ed evitare la colazione il mattino successivo. Inoltre, è importante smettere di mangiare 3 ore prima di coricarsi. Il digiuno si può interrompere con pasti facili da digerire, come frullati o frutta.
Esprimere gratitudine per il cibo
L’energia che diamo al cibo è fondamentale. Essere grati del cibo che abbiamo nel piatto può aiutare persino il nostro stato d’animo. Dopo tutto, perché non esserlo: il cibo è ciò che ci permette di vivere una vita sana. Quindi è giusto imparare ad apprezzare il cibo, senza darlo per scontato. Prestare attenzione ai suoi colori, al suo aspetto. Questa nuova consapevolezza permetterà al cibo di essere accolto nel vostro organismo come in una casa accogliente, anziché in una prigione.
Mai portare pensieri negativi a tavola
Ogni volta che classifichiamo un alimento come buono o cattivo, o ci rimproveriamo perché stiamo mangiando qualcosa di malsano, portiamo a tavola un pensiero negativo. Mangiare dovrebbe essere un’esperienza piacevole, perciò quando ogni tanto decidiamo di fare uno strappo alla regola, godiamocelo ed evitiamo di sentirci in colpa.
Mangiare da soli
Questa è una pratica che, se osservata ogni tanto, aiuta a mangiare in modo consapevole. Perciò concediamoci talvolta una colazione di 15 minuti da soli, oppure una cena in solitudine al fine di incorporare più facilmente tutte queste pratiche alimentari consapevoli. E, anche quando mangiamo da soli, cerchiamo di curare la tavola, di renderla ordinata e accogliente, al fine di godere al massimo dell’esperienza.
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Articolo di generazionebio.com
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