Il corpo fisico è un veicolo per le nostre emozioni, per lo spirito e per la psiche: per questa ragione, reagirà sempre a ciò che accade dentro di noi. Influenzati dalla filosofia e dalla medicina occidentale, la prima domanda che facciamo quando ci ammaliamo è
che farmaci devo prendere per alleviare il sintomo?
Questo non è sufficiente, perché esula da una bio-decodifica del sintomo, ovvero dall’atto di trattare i sintomi fisici come indicazioni che mirano verso le tematiche psico-emozionali. Le ferite emotive non guarite e i blocchi emozionali sono alla base delle malattie croniche. Naturalmente anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale, ma molte persone stanno iniziando ad affrontare la salute in maniera più olistica e anche la scienza inizia a recuperare il suo ritardo in tal senso.
Molti studi dimostrano come il dolore cronico non è solo causato da una lesione fisica, ma anche da stress e problemi emotivi. Molte persone sanno che lo stress emotivo può innescare mal di stomaco, sindrome del colon irritabile e mal di testa, ma poche sanno che può causare anche altri disturbi fisici e il dolore cronico.
Gli studi hanno riscontrato che più una persona è ansiosa e stressata, più i suoi muscoli si contraggono, provocando fatica e indebolimento, a lungo termine.
Molto spesso, la funzione del dolore fisico è quella di avvertire la persona che occorre fare del lavoro a livello emozionale e può anche essere il segno di un trauma irrisolto nel sistema nervoso. Ecco perché la prossima volta che ci capiterà di avere un sintomo o di ammalarci, dovremmo provare a fermarci per qualche minuto e porci qualche domanda, allo scopo di esplorarne la natura e sviscerarla.
- Sono onesto con me stesso?
- Sto trattenendo qualcosa che si sta manifestando all’esterno?
- Quali sono le mie vere intenzioni, le ambizioni e i miei obiettivi nella vita?
- Sono guidato dal mio ego o dalla mia anima?
- Sono guarito dagli episodi di bullismo che ho vissuto durante la mia infanzia?
- Ho superato gli abusi da parte dei miei genitori?
- Amo me stesso, o mi odio?
- Perché provo rancore verso chiunque, compreso me stesso?
- Perché sono resistente al cambiamento?
- Mi sento in trappola o ingabbiato da un rapporto che sto vivendo?
- Mi esprimo liberamente o sopprimo le mie emozioni e i miei sentimenti?
- Mi concedo il permesso di essere fedele a me stesso?
- Sto onorando i miei impegni?
- Ascolto le mie intuizioni?
- Sto seguendo il mio cuore?
E’ molto elevata la probabilità che alcune di queste domande risuonino a livello profondo e sarà sorprendente constatare quanto questo esercizio contribuirà ad accelerare la guarigione. Spesso anche solo essere onesti con noi stessi, mettere in luce ciò che abbiamo tenuto in nascosto, supporta la salute.
Del resto, il livello fisico è una manifestazione di quello spirituale e ciò che accade a livello cellulare è una manifestazione di ciò che sta accadendo a livello psico-emozionale. Spesso la malattia è un avvertimento che vuole dirci che dobbiamo rallentare e riflettere su qualcosa. Ecco perché molti ritengono che la malattia sia in realtà la soluzione potenziale, se siamo disposti a guardare dentro noi stessi in profondità, per scovare quei blocchi energetici che ostacolano la nostra salute.
Ciò non significa che quando ci ammaliamo non dobbiamo curarci, ma che alla cura – sia essa allopatica o naturale – sarebbe molto utile affiancare questo tipo di ricerca. I risultati potrebbero lasciare senza fiato.
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Articolo di generazionebio.com
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