La medicina energetica, nonostante sia stata consacrata nel tempo, appare come un approccio alla guarigione nuovo. Può consistere in tecniche come l’agopuntura, il tai chi e il reiki, oppure in applicazioni più moderne come cromopuntura, EFT, musicoterapia, terapia vibrazionale e magnetoterapia. Tutte vanno a lavorare sul sistema energetico umano, allo scopo di stimolare benessere, e producono dei risultati significativi.
Il campo della medicina energetica si basa sulla premessa fondamentale che tutti gli oggetti (corpi) fisici e i processi psicologici (pensieri, emozioni, credenze e atteggiamenti) siano un’espressione di energia. Perciò, si ritiene che tutti i corpi siano infusi di un’energia sottile o forza vitale. Questa forza viene catalogata con nomi differenti, a seconda delle tradizioni. Nella medicina tradizionale cinese, ad esempio, si chiama chi (o qi), nella tradizione giudaico-cristiana si chiama Spirito, nella medicina ayurvedica è rappresentata dai tre Dosha.
Come le emozioni influenzano la fisiologia
Ciò che gli antichi già riconoscevano, oggi viene convalidato dalla scienza. Nonostante questo, ancora oggi la maggior parte degli psicologi considera la mente come se fosse disincarnata, quindi senza alcuna connessione con il corpo fisico. Allo stesso modo, i medici considerano il corpo senza tenere in considerazione la mente e le emozioni. Ma corpo e mente non sono separati e non si può trattare l’uno senza prendere in esame l’altra.
Esiste una teoria basata su una classe di proteine note come peptidi (che includono le endorfine), che agiscono come un sistema nervoso che consegna le informazioni in tutto il corpo. Secondo questa teoria, la superficie di ogni cellula sarebbe coperta di recettori per specifici peptidi. Queste molecole fluttuanti, definite le molecole delle emozioni, avrebbero il ruolo di messaggeri. Quando proviamo una specifica emozione, verrebbe rilasciata una cascata di peptidi che andrebbero a influenzare in modo significativo l’organismo. Perciò, potrebbe essere attraverso questi peptidi che un pensiero imbarazzante può stimolare la dilatazione dei vasi sanguigni e far arrossire le guance. Allo stesso modo, le molecole delle emozioni possono mobilitare le cellule immunitarie per distruggere un tumore incipiente. Tecniche come la meditazione o la visualizzazione potrebbero agire come punti di forza per azionare queste molecole.
Se le emozioni alterano il funzionamento del corpo, in che modo possiamo sperimentare la guarigione convogliando degli schemi emozionali negativi a livello subconscio?
L’energia delle emozioni
Sono molti gli studiosi che oggi, nel campo delle medicina energetica, stanno esplorando il collegamento tra emozioni, corpo e salute. Tenendo conto che la mente subconscia è mille volte più potente della mente conscia, è lecito chiedersi che cosa controlli questo meccanismo. La risposta si trova nelle emozioni irrisolte.
Quando abbiamo delle emozioni traumatiche sepolte nel nostro subconscio, queste che possiamo definire memorie emozionali, se attivate, provocano una reazione nel corpo che stimola il rilascio di una cascata di ormoni dello stress, alterando di conseguenza la nostra fisiologia.
Queste percezioni negative vengono create dai nostri pensieri, che a loro volta producono le emozioni. Quando proviamo un’emozione forte, questa spesso viene intrappolata e disturba il campo energetico del nostro corpo. Rabbia, aggressività, ansia, depressione, tristezza: tutte queste emozioni negative si incastrano nel corpo e causano il dolore fisico. Inoltre, se questo blocco non viene sciolto, è possibile che nel tempo si sviluppi una malattia.
Per questa ragione, chi soffre di depressione, ad esempio, può provare dolori al petto, anche se il cuore è in salute. Un dolore estremo può avere un impatto devastante: non a caso si usa dire una cosa come “è morto col cuore spezzato”. E’ statisticamente provato che nei giorni successivi alla perdita di una persona cara, il rischio di subire un attacco di cuore sia 21 volte più elevato.
Ciò che occorre comprendere è che il corpo non sa riconoscere la differenza tra un’esperienza reale, che attiva una risposta emotiva, è un’emozione che deriva da un pensiero – come preoccuparsi per qualcosa di negativo che potrebbe accadere, ma che non si è ancora manifestato nella realtà, o allo stesso modo pensare a qualcosa di positivo e piacevole.
E’ possibile attivare la risposta allo stress anche solo con il pensiero, andando quindi a stimolare la produzione di ormoni dannosi. Questo dà l’idea dell’enorme potere che ha la mente sul fisico, in qualsiasi momento. Inoltre, permette di comprendere come sia possibile, anche solo pensandoci, attivare un processo di guarigione.
Tutti questi concetti sono bene espressi nel documentario E-Motion, di cui è possibile visionare l’anteprima gratuita.
Inutile dire che per godere di una buona salute, è di vitale importanza sciogliere il nostro bagaglio di emozioni traumatiche.
Come lasciare andare le emozioni tossiche
E’ possibile in maniera attiva stimolare il nostro corpo a guarire. Ecco qualche consiglio, per cominciare:
- ricordare sempre che la mente è un elemento chiave
- aspettarsi sempre cose positive dalla vita
- rallentare ogni volta che si percepisce l’arrivo di un’emozione negativa, così da riconoscerla, onorarla e lasciarla andare
- fare regolarmente mezza giornata di digiuno, dove si assumeranno solo liquidi, per ripulire le emozioni dannose
- seguire un’alimentazione colorata, per riequilibrare i chakra
Per i traumi del passato, la cromopuntura offre degli spunti di lavoro molto efficaci, che permettono di andare a sciogliere emozioni che possono essere state assorbite nel grembo materno, al momento della nascita o nei primi 12 anni di vita, periodo che include le varie fasi dello sviluppo del bambino. Contemporaneamente, attraverso le proprietà del colore, è possibile anche concentrarsi sul presente, supportando la persona nel superamento di un periodo molto stressante, dovuto a qualsiasi esperienza traumatica: dal lutto ad un incidente, da un grande cambiamento nella vita a una situazione apparentemente molto difficile da affrontare.
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Articolo di generazionebio.com
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