I sessantaquattro esagrammi dell’IChing sono lo strumento mediante il quale si può determinare il significato di sessantaquattro situazioni differenti e insieme tipiche
Nessuno di noi potrebbe trovare in un numero determinato di esempi quello che fa veramente al caso proprio, fossero anche milioni di miliardi: figuriamoci in soli sessantaquattro, analizzati oltretutto in tempi che con i nostri hanno in comune ormai solo un minimo denominatore: la capacità di porsi delle domande, o meglio l’impossibilità di non porsele. Quindi perché affidarsi a una simile pratica che sembrerebbe reggersi solo su se stessa?
Prima di decidermi a interrogare il Libro dei Mutamenti ho letto per esteso i significati correlati a ciascun esagramma, a ciascuna accezione inerente alle linee che li compongono. E’ stata la lettura complessiva del testo ad affascinarmi, a indurmi a chiedere non nella sicurezza di ottenere un responso attendibile, ma nella ragionevole speranza di poter trovare un ulteriore spunto di riflessione sulla questione che mi stava a cuore, uno spunto in grado di ampliare il quadro sul quale il mio sguardo si era arenato.Chi chiede dovrebbe assumersi la responsabilità di un ascolto attento della risposta, anche se poi dovesse decidere di non tenerne assolutamente conto.
Con questo spirito, un giorno, mi accinsi a chiedere.”Cosa potrei fare per cambiare questa situazione?”
In risposta mi si delineò l’esagramma n.35 Chin – Il Progresso.”Il sole s’innalza al di sopra della terra: l’immagine del progresso. Così il nobile rende splendenti le sue chiare virtù. La luce del sole che s’innalza al di sopra della terra è chiara per natura, ma quanto più il sole si leva, tanto più esce dalla foschia e splende, nella sua originaria purezza, in tutte le direzioni. Così la vera natura dell’uomo è anch’essa originariamente buona, ma è offuscata dall’elemento terrestre; richiede quindi una purificazione per poter splendere nella chiarezza che originariamente le era propria”.
La filosofia alla base dell’I Ching è esemplificata nel pensiero occidentale dall’assunto eracliteo “tutto scorre“, che vede nel continuo mutamento dello stato delle cose l’unica qualità permanente in natura. Già questa considerazione è di per sè un invito a relazionarci in modo specifico allo stato di cose che vorremmo modificare a nostro vantaggio: se nulla permane, anche la situazione stessa che ci sta a cuore, nel momento stesso in cui la prendiamo in esame nella sua criticità, sta cambiando…e qui si delinea un secondo, fondamentale tratto distintivo della filosofia che sottende questo libro: nobile è assecondare il cambiamento naturale delle cose; nobile è accordare il proprio movimento a quello della terra e del cielo.
L’uomo partecipa alla formazione del proprio destino, poiché le sensazioni interferiscono come fattori decisivi nel divenire universale: fintanto che le cose stanno ancora divenendo, si possono guidare
(Richard Wilhelm)
Avvertire il mutamento dei cicli naturali, avvertire i mutamenti dei propri stati interiori e metterli in relazione mediante una domanda e una risposta.
Quando l’azione dell’uomo si muove nella stessa direzione delle leggi dell’universo, essa conduce al raggiungimento di ciò a cui si aspira. E’ implicita l’idea che conscio e inconscio entrino in rapporto tra loro. Il conscio arriva fino alla formulazione della domanda
(Richard Wilhelm)
……nell’atto di lanciare le monete interviene l’inconscio. E, a questo punto, cos’è l’inconscio?Il fortuito, il caso, lo sconosciuto appena davanti a noi in fila alla cassa dell’ipermercato, che può restare semplicemente un elemento dello scenario come diventare la persona più importante della nostra vita; il pallone che ci capita accidentalmente tra i piedi mentre camminiamo nelle vicinanze di alcuni ragazzini che giocano a calcio. Inconscio è tutto ciò che, liberi di non farci caso, ascriviamo al caso, al fondo perduto verso cui sembrano andare i sogni cui pensiamo di dover rinunciare, le domande alle quali nessuna risposta è mai giunta che potesse autorizzarci a pensare che esista un tutto omogeneo del quale faremmo sensatamente parte. L’inconscio è una radicale provocazione al nostro pensare, il paradosso ai margini di ragionamenti impeccabili e minuscoli.
L’I Ching ci invita a dialogare con l’inconscio, a esorcizzarlo in un confronto fruttuoso: vede in esso il germe della rottura nel cuore della solidità, l’estate nel solstizio d’inverno. Imputiamo al caso ogni evento che appare senza senso, ma nella visione del mondo cui Jung, tramite l’I Ching, ci sollecita, contraddistinta dalla sincronicità, ogni evento, ogni incontro è legato al momento che stiamo vivendo, secondo nessi che vale la pena indagare. Così le monete che sembrano posizionarsi a caso sul tavolo delle domande fanno parte anch’esse del quadro immenso e variegato che qui-ed-ora stiamo componendo.
Senza una risposta e una sensazione dall’interno, le vicende e le complicazioni della vita, alla fin fine, significano poco
(Ricordi, sogni, riflessioni, C.G. Jung)
segue da Jung e l’I Ching (1/2)
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Articolo di Margherita Cardetta per generazionebio.com
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