Prima di iniziare a parlare di madri tossiche, occorre sottolineare e precisare che non solo le madri possono essere dannose per la crescita e lo sviluppo dei figli. Possono esserlo anche i padri e i nonni.
Purtroppo, questa tipologia di persone è molto lontana dalla propria maturità personale e, pur rivestendo un ruolo fondamentale nell’educazione della prole, non è in grado di sostenerla. Mettono di continuo i bastoni tra le ruote e si oppongono in modo manifesto all’indipendenza emotiva e fisica dei figli.
Il ruolo della madre in particolare, ha un peso considerevole nell’educazione dei figli, essendo la prima a stabilire un contatto così stretto con il neonato. Quando giorno dopo giorno il figlio si allontana sempre di più dalle braccia della madre, per andare avanti nella vita con sicurezza, dovrebbe essere consapevole di avere un punto di riferimento in lei e ricevere il suo amore incondizionato, che gli permetterà di maturare in modo intelligente. Le madri tossiche, invece, ricoprono i figli, inconsapevolmente, di un amore immaturo. Riversano sul figlio le proprie lacune e insicurezze e attraverso di esse cercano di avere il controllo sulla sua vita.
Che personalità si nasconde dietro a una madre tossica?
Per quanto possa sembrare paradossale, ciò che spinge una madre ad avere un comportamento del genere è l’amore. Tutti sanno che l’amore ha due facce: una dimensione stimola la crescita personale, sia nel matrimonio che nella famiglia; l’altra è una dimensione tossica dove si esercita un amore egoista e interessato, spesso soffocante e completamente distruttivo.
La cosa inquietante è che spesso queste personalità tossiche lavorano con i bambini in fase di maturazione, proprio in quel periodo in cui questi devono costruire la loro personalità e l’autodeterminazione. Questo tipo di atteggiamento può scavare dei solchi molto profondi e lasciare delle lacune insormontabili dal punto di vista della sicurezza.
Qui di seguito analizziamo le dimensioni psicologiche che caratterizzano le madri tossiche.
Mancanza di fiducia
Queste madri spesso presentano un’evidente mancanza di autostima e autosufficienza. Questo le porta a vedere nel bambino una sorta di ruota di scorta, da modellare e controllare, da avere sempre con sé, per colmare ogni loro mancanza. Il fatto di constatare che i figli stanno diventando autonomi, che non hanno più bisogno di loro, che possono condurre la loro vita e avere una casa propri, le manda in ansia profonda perché ciò che temono maggiormente è la solitudine. Ecco perché queste madri sono in grado di inventarsi qualunque cosa pur di tenere ancora i figli vicino a loro, convincendoli che sia meglio così. Per ottenere questo, per la maggior parte del tempo, fin dalla tenera età, proiettano sui figli la loro totale assenza di stima e fiducia in se stesse.
Ossessione per il controllo
Le madri tossiche sentono il bisogno di controllare ogni aspetto della loro vita e finiscono per fare lo stesso con la vita dei loro figli. Non hanno limiti. Per loro controllo è sinonimo di sicurezza, di qualcosa che non cambia e per questo le rassicura. In generale, facendo di tutto per controllare la vita dei loro figli, pensano di agire correttamente. Per loro è un modo per mostrare ai figli quanto li amano. Si giustificano dicendo che, pensando a tutto loro, faciliteranno la vita dei figli. Perché vogliono soltanto la loro felicità. Peccato che tutto questo sfoci nell’iper-protezione. In questo modo, le madri tossiche impediscono ai loro figli di essere indipendenti e coraggiosi, oltre che di imparare dai loro errori.
Proiezione di desideri non realizzati
“Voglio che tu abbia successo dove io ho fallito”, “Non voglio che tu faccia i miei stessi errori”, “Voglio che tu sia ciò che non ho mai potuto essere”. Quante volte si sentono queste frasi. Le madri tossiche proiettano sui loro figli i loro desideri insoddisfatti nel passato, senza chiedersi se questo è ciò che vogliono, senza lasciare a loro le proprie scelte. A spingerle a farlo è la certezza di dimostrare così il loro amore incondizionato ai figli, quando in realtà si tratta di amore interessato.
Come comportarsi con una madre o un famigliare tossico?
La consapevolezza è molto importante per rompere il ciclo della tossicità. Vivere a lungo in quel vortice può rilasciare delle ferite molto profonde. Inoltre, la consapevolezza permette di spiegare le ali e iniziare ad essere se stessi e raggiungere la felicità. All’inizio può essere difficile, ma è necessario imparare a dire “no” per esprimere le proprie esigenze e prendere le distanze.
Sia che si tratti della madre, o di un altro membro della famiglia, o di una persona che amiamo, è fondamentale rompere il ciclo della tossicità e limitare i danni che questa può perpetrare.
A volte la verità può ferire, ma è un necessità vitale e consiste solo nel porre dei limiti a ciò che gli altri possono o non possono fare. Senza fare del male a nessuno, perchè tutto questo deve necessariamente passare dalla consapevolezza che tutto ciò che ha fatto la madre tossica è stato filtrato attraverso ciò che lei stessa pensava fosse amore. Pensiero a sua volta acquisito dal modello espresso e imparato dalla sua famiglia di origine.
E’ quindi importante riconoscere la manipolazione, che talvolta è così sottile da non rendersi manifesta. Occorre quindi prestare attenzione a ogni parola e ad ogni comportamento. Appena si riconosce in loro il ruolo della vittima, in cui facilmente queste persone cadono cercando una via d’uscita, bisogna aprire gli occhi. Si mostrano ferite e colpite, per non ammettere di avere torto. La realtà è che soffrono davvero e che le aiuteremo solo rompendo noi il ciclo della tossicità, senza assecondarle.
Esistono molti supporti utili a risolvere questo tipo di legami tossici e le loro conseguenze sull’intera storia famigliare. A cominciare dalle costellazioni famigliari, fino a dei trattamento mirati, proposti dalla medicina esogetica, che hanno lo scopo di sciogliere questa conflittualità lavorando a livello sottile.
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Articolo di generazionebio.com
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