La paura sembra essere diventata l’epidemia più diffusa di questi ultimi decenni. Tutti noi ne siamo bloccati e manipolati. Tutto ciò che ci circonda sembra studiato a tavolino al solo scopo di amplificare questa sensazione e paralizzarci, impedendoci di vivere liberamente e con gioia.
Ci ritroviamo ad avere paura di avviare un’attività per non fallire; abbiamo timore di andare dal medico, perché potrebbe rilevare qualcosa che non va; abbiamo paura di impegnarci in una relazione, perché potrebbe finire male; abbiamo paura di metterci in viaggio verso un paese esotico perché può essere pericoloso; abbiamo timore di fare ciò che amiamo perché potremmo non riuscire a pagarci le bollette; non prendiamo lezioni di chitarra per paura di non esserne all’altezza; abbiamo paura di lasciare il nostro posto di lavoro sicuro, ma che odiamo, perché potremmo non trovarne un altro; abbiamo paura di andare in pensione perché i soldi potrebbero non essere sufficienti…. si potrebbe continuare all’infinito.
La paura è ovunque
La paura ci ha circondati e molti di noi ne sono totalmente schiavi, giorno dopo giorno. Siamo come topi in preda al panico, che corrono in un labirinto mentre un drago cattivo li insegue. La vita è diventata, per molte persone, qualcosa di veramente spaventoso.
Pochi, purtroppo, sanno che la paura fa male alla salute molto più del fumo, dell’alcol e del cibo spazzatura. Proprio così!
La paura genuina è assolutamente vitale, perché ci protegge e ci permette, in situazioni di pericolo, di percepirlo e di reagire nel modo giusto, al fine di salvarci. La maggior parte dei pericoli che percepiamo oggi, però, è assolutamente di tipo illusorio e non ha nulla di reale. E’ tutto nella nostra testa. E di conseguenza nel nostro corpo, che ne risente in termini di salute.
La risposta organica alla paura
Il nostro cervello rettiliano non è in grado di distinguere tra una paura mentale e una situazione effettiva di pericolo. Quando il nostro cervello registra l’emozione della paura – di qualsiasi genere si tratti – si attiva un interruttore che accende l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che attiva l’ipotalamo e stimola la produzione dell’ormone di rilascio della corticotropina (CRH) nel sistema nervoso. Questo ormone stimola a sua volta la ghiandola pituitaria che rilascia la prolattina, l’ormone della crescita, e l’ormone adrenocorticotropo; questo processo stimola poi la ghiandola surrenale, che rilascia il cortisolo, l’ormone che si occupa del mantenimento dell’omeostasi.
Quando abbiamo paura, il cervello rettiliano stimola anche il sistema nervoso simpatico, causando il rilascio, da parte delle ghiandole surrenali, di adrenalina e noradrenalina, ormoni che fanno aumentare le pulsazioni e la pressione del sangue e influenzano altre reazioni fisiologiche. La produzione di questi ormoni porta a una serie di cambiamenti metabolici in tutto l’organismo.
I vasi sanguigni che vanno verso il tratto gastrointestinale, le mani e i piedi si contraggono, mentre quelli che vanno verso il cuore, i muscoli e il cervello si dilatano, al fine di pompare il sangue agli organi che ci aiutano a gestire la situazione di emergenza. Le pupille si dilatano per permettere alla luce di entrare, il metabolismo accelera per aumentare l’energia, la frequenza respiratoria aumenta, i bronchi si dilatano per far passare una quantità maggiore di ossigeno, i muscoli si tendono per permetterci di essere pronti a scappare dal pericolo.
Ma non solo, perché aumenta l’acidità dello stomaco mentre diminuiscono gli enzimi digestivi; spesso l’esofago si contrae e possono insorgere diarrea o stitichezza. Il cortisolo, inoltre, indebolisce il sistema immunitario allo scopo di ridurre l’infiammazione che potrebbe derivare da eventuali ferite inferte da un attacco.
La paura è nella nostra mente
Quando il nostro organismo percepisce il pericolo scatenato dall’emozione della paura, smette di dormire, digerire e di rigenerarsi, concentrandosi sulla respirazione e il ragionamento, preparandosi all’imminente fuga e rifornendo tutto il corpo di ossigeno ed energia necessari per essere pronti a scappare per correre al sicuro. Che la paura sia di perdere del denaro, di essere rifiutati o di fallire, il nostro corpo non è in grado di comprendere che il pericolo non è materiale. Attiva in ogni caso la risposta fisiologica allo stress e, a lungo termine, quando questa risposta è continuamente sollecitata, la risposta biologica a questo stress prolungato può danneggiare seriamente la nostra salute.
Quando nel corpo è attivo il processo di risposta allo stress, questo non è più in grado di auto-ripararsi. Le funzioni organiche si alterano e saranno in grado di riallinearsi solo quando torneremo in uno stato di rilassamento fisiologico. Gli organi rischiano di conseguenza di danneggiarsi e la malattia guadagna terreno.
Come contrastare la paura
Quando siamo in preda al panico per ragioni che si trovano solo nella nostra testa e non sussiste alcun pericolo reale, è possibile invertire il processo. E’ sufficiente imparare a concentrarsi su pensieri positivi, aprirsi all’amore incondizionato, lasciarsi andare a tutto ciò che può portare piacere e conforto. In questa maniera, la paura inizia a dissiparsi e l’ipotalamo interviene a bloccare la risposta allo stress. Per questa ragione, oggi, è molto importante fare un passo indietro e compiere delle scelte di vita che ci proteggano dalla paura indotta dall’esterno. Ad esempio, è consigliabile spegnere il più possibile la tv, da cui riceviamo un continuo bombardamento di notizie negative che ci fanno sintonizzare su pensieri ed emozioni di paura.
La paura ci predispone alla malattia e rende complicata qualsiasi guarigione.
L’amore, la fiducia e il piacere rappresentano al contrario sia un’ottima medicina preventiva che un efficace trattamento.
Quando il corpo si rilassa, si spegne anche il sistema nervoso simpatico. Diminuisce la produzione di cortisolo e adrenalina che, a lungo termine danneggiano l’organismo e si attiva il sistema nervoso parasimpatico. Infine, il sistema immunitario si rafforza e il corpo riprende il suo naturale processo di auto-riparazione.
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Articolo di generazionebio.com
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